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21 agosto 2006

Perché i ricchi sono sempre più ricchi

I ricchi sempre più ricchi è un problema che i matematici si sono posti e per il quale hanno anche trovato una semplice ma convincente risposta. Il meccanismo del "ricco sempre più ricco" è come una rete che parte da piccole dimensioni e cresce per aggregazione preferenziale. Nel caso ad esempio di siti web, i siti noti saranno più citati di quelli sconosciuti, negli articoli scientifici o giornalistici si tenderà a citare di più un noto scienziato o giornalista o scittore di uno ignoto e questo ovviamente porterà il numero di citazioni o link a vantaggio di quelli noti. Comunque per grandi cifre si avranno strutture che per quanto caotiche saranno caratterizzate da una identica struttura di base: reti piccolo mondo con pochi gradi di separazione. Il meccanismo del ricco sempre più ricco è conosciuto ed usato dalle industrie per vendere il loro prodotto facendo affidamento al nome ed al marchio. Altri esempi li troviamo nei film con attori famosi (1).
Una cosa simile però accade anche per le relazioni sessuali: due socioligi dell'università di Stoccolma, Fredrik Liljeros e Christopher Edling, collaborando con un'equipe di fisici dell'università di Boston, analizzando le relazioni sessuali di 2810 individui a caso in Svezia nel 1996, scoprirono la stessa struttura di Internet e del Worl Wide Web, cioè una rete piccolo mondo dove in pochi avevano la maggior parte delle relazioni sessuali di tutta la comunità e la distribuzione del numero di partner seguiva la legge della potenza (2). Più partner hai più ne avrai, la capacità di acquisirne aumenta, in questo caso "sociale" è la gratificazione che aumenta la tua capacità di "attrazione".
A livello economico basti pensare che se A guadagna 9 e per la fine del mese consuma 10, si ritrova con un debito di 1 e alla fine dell'anno avrò 12*(-1)=-12, se B guadagna 20 e spende 15 gli avanzano 5 ed avrà alla fine dell'anno 12*5=60 che può investire o accumulare; l'anno successivo A parte da un debito di 12 e B con un attivo di 60, e coì via il divario crescerà sempre più
rapidamente.
Per questo le tasse sono necessarie, devono essere paghate da tutti e proporzionalmente al proprio reddito. Gli USA sono indebitati fino al collo e "sta vivendo oltre i propri mezzi", il problema è strutturale ed è peggiorato dalla spesa per la guerra e dal taglio delle tasse per le aziende e i ricchi (3). Alcune regioni degli USA sono povere come il Terzo Mondo e la mortalità infantile è pari alla Malesia, un bambino nero ha il doppio della probabilità di morire entro il primo anno di vita (4).
Non si può parlare di democrazia in un paese dove nel 2004 il 13,2% della popolazione viveva
in condizioni di povertà relativa, e questa l'Italia (5). "Essere poveri non significa - soltanto - non poter mangiare o non avere un tetto sulla testa ma anche essere privi di risorse sociali e relazionali adatte a quello che oggi definiremmo sviluppo umano" (6).
John Nash, negli anni '50, "scopre che il massimo livello di benessere per una società si manifesta quando ciascuno degli individui che la compongono agisce in vista del proprio interesse senza però perdere di vista quello degli altri membri del gruppo. Egli dimostra come un comportamento mosso al mero individualismo possa generare all'interno della società in questione una sorta di 'legge della giungla', la quale farà sì che tutti i suoi membri finiscano per godere di un benessere inferiore alle loro potenzialità." Qui sarebbe dovuta morire la teoria economica di Adam Smith formulata nel 1776 e che invece ancora ci guida. "Quasi contemporaneamente a Nash e alle sue scoperte, due economisti, Lipsey e Lancaster, elaboravano il cosiddetto 'Teorema del second best'. Secondo questo teorema, nel caso di una realtà economica che, a causa delle limitazioni poste dal mondo reale, non possa funzionare a un livello di libertà e competitività ottimale per tutti i suoi membri, non si può sapere a priori il grado di regolamentazione e di interventi statali di cui essa avrà bisogno per opereare meglio. In altre parole, Lipsey e Lancaster hanno scoperto che è possibile che un paese funzioni meglio con più restrizioni e interventi statali che senza. E, quindi, che potrebbe addirittura essere necessario un forte intervento statale in campo economico perché tutto funzioni meglio" (7). Questo è il contrario di quello che chiedono sempre i paesi ricchi a quelli poveri come condizione per ottenere prestiti che non potranno pagare con conseguente perdita dei diritti sulle loro risorse attraverso il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale (8). Esempi: da un lato la deregolamentazione di Gorbaciov che ha annichilito l'ex Unione Sovietica, dall'altra la lenta rinazionalizzazione delle aree strategiche della Russia da parte di Putin, ma anche le recenti difese da parte della Francia di un settore strategico e necessariamente controllato dallo stato come quello energetico (9), o della gestione di strutture strategiche come i porti negli Stati Uniti (10), la storia delle ferrovie in Gran Bretagna (11), il crack dell'Argentina (12). La vendita, ed ancor peggio la svendita, di reti elettriche, idriche, ferrovie, giacimenti, sanità, immobili a privati che poi ce li riaffittano è fuori da ogni logica: se a noi costa 10 tenere un'ospedale, come può costarci 9 in affitto da qualcuno che ci deve guadagnare prima di noi? Dov'è il risparmio? Tagliano personale, sicurezza, qualità dei materiali, vitto, ecc. ed a farne le spese è la comunità. Tagliano il bilancio convinti che il valore economico si conti con i soldi.
I grossi gruppi che vengono privatizzati li comprano individui che non hanno un soldo bucato, e paga chi è comprato, così è accaduto con le privatizzazioni in Italia (13). A pagare sono cioè gli utenti finali che vedono il passaggio del testimone della loro azienda fornitrice di servizi insieme all'aumento dei prezzi. "Le regole fondamentali della nostra società:
1. Le grandi società hanno accumulato una enorme « montagna d’oro ».
2. Queste imprese la utilizzeranno per aumentare i salari o creare occupazione ? No, solamente per aumentare i loro profitti.

3. Ma chi subisce ora le critiche per il peccato di « avidità » ? I salariati.

4. Allora, il pericolo sta nel fatto che i salariati « avidi » possano far diminuire la montagna d’oro.
5. In breve, è la dieta e il saccheggio dei salariati che fa grande la montagna d’oro.
6. E per meglio ingrossarla, i « mercati » ( leggi: i capitalisti) hanno bisogno che i salariati se ne stiano sottomessi al ricatto della disoccupazione. Dunque, i discorsi sulla « politica dell’occupazione » sono puramente polvere sugli occhi.
7. Questo vale anche per i discorsi sullo stile « I profitti dei ricchi creano occupazione per tutti », che sono solamente un’arma di propaganda di massa nella guerra sociale." (14)
Tempo fa lessi un articolo del New York Times che argomentava, conti alla mano, che la sanità privata e l'uso delle assicurazioni private costavano di più alla General Motors, e al sistema industriale americano in generale, che se esistesse un sistema sanitario pubblico alla europea.
In Sud America, i nuovi governi eletti, cadute le dittature istituite dagli USA, hanno iniziato a nazionalizzare. In Italia dovremmo smetterla di berci che la privatizzazione e il lavoro flessibile sono migliori: andate in banca, dite che siete CO.CO.CO., a progetto o quant'altro, e chiedete un mutuo, se non è migliore per loro non lo è neanche per voi. Lo strumento usato per la crescita è la flessibilità che serve "a retribuire ancora di più il capitale a scapito del lavoro. [...] Mantenere alta la disoccupazione facilita l’adesione al “nuovo” mercato, e rafforza la tendenza storica al calo delle paghe. Ma Udo Ludwig, economista liberista dell’IWH, un istituto economico di Halle, sostiene che la disoccupazione non cala perché non c’è ancora abbastanza flessibilità: “ci occorre una più radicale deregulation, e un taglio più radicale dei costi sociali sui salari”, dice spietato. [...] I giornali di Berlino sono pieni di offerte di lavoro continue, sempre dalle stesse aziende: non è che ci sia una domanda enorme, è il fatto che la legge vieta di occupare lo stesso lavoratore a termine per oltre due anni. I lavoratori vengono dunque licenziati, e ne vengono cercati dei nuovi. Una bella rotazione della precarietà." (15). In "La 25a ora" di Spike Lee è festa quando viene comunicato che il tasso di disoccupazione è alto. Al contrario Henry Ford era convinto che "sono gli alti salari la causa della prosperità di questo Paese [Stati Uniti]", ed annunciò di aver raddoppiato lo stipendio dei suoi operai perché le vendite del modello T andavano bene. "I suoi rivali erano terrorizzati. Il Wall Street Journal lo accusò di iniettare 'principi biblici o spirituali in un campo che non gli appartengono'. Il corrispondente del New York Times che aveva viaggiato fino a Detroit per intervistarlo quella settimana gli chiese se fosse socialista". Sempre negli USA lo paga orario dell' 80% dei lavoratori è diminuita negli ultimi quattro anni: la maggior parte degli americani ha usufruito di un taglio di tasse dal 2002. In apparente controtendenza l'economia è cresciuta del 3%. Di chi è il merito? Del 20% della popolazione che nel 1992 deteneva il 42% della spesa, nel 2000 il 46% ed oggi sicurmante di più. Secondo l'economista liberale Jared Bernstein "non c'è bisogno di una giusta distribuzione per avere una ripresa sostenibile" (16). "Ci sono 37 milioni di americani che vivono al di sotto della soglia di povertà. Questo dato è aumentato di 5 milioni da quanto il presidente W. Bush è andato al potere. Gli Stati Uniti hanno il più alto numero di miliardari nel mondo: 269. Circa un quarto dei neri americani vive al di sotto della soglia di povertà; anche il 22% degli ispanici vive in povertà. Ma per i bianchi la percentuale è solo dell’8.6%. Ci sono 46 milioni di americani senza un’assicurazione medica. Ci sono 82.000 senza tetto solo nella città di Los Angeles. Nel 2004 la comunità più povera in America era la riserva indiana di Pine Ridge. La disoccupazione raggiunge l’80%, il 69% della gente vive in povertà e la durata di vita media per gli uomini è di 57 anni. Nell’emisfero occidentale solo Haiti ha una speranza di vita media più bassa. La città più ricca in America è Rancho Santa Fè in California. I redditi medi superano i 100.000 $ all’anno; e il prezzo medio di una casa è di 1.700.000 dollari" (17). Così scompaiono le persone che si trasformano in merce. In Italia la tendenza è la stessa, eravamo grandi artisti, poeti, naviganti... ci siamo ridotti a scopiazzatori di bassa lega. "Ichiro Kawachi ha dimostrato per gli USA che il «gradiente di ineguaglianza» delle società è correlato con il degrado della condizione fisica della popolazione. Per esempio la durata di vita dei greci, molto più poveri degli americani, è però molto più alta, per via della maggiore parità sociale. La gente che vive in una società dove l'ineguaglianza è più pronunciata - una società plutocratica - tende ad avere una vita più corta, meno sana e più violenta. Il tasso di omicidi appare proporzionale al tasso di mal-distribuzione della ricchezza nazionale" (18). Il degrado e la disuguaglianza sono più viste e sentite nelle grandi città, si comprende allora perché neglia anni '80 nelle metropoli americane che raggruppano il 20% della popolazione era conteggiata il 50% della criminalità. La causa scatenante della violenza non è soltanto la differenza di ricchezza che pure nel passato esisteva anche se oggi il divario è maggiore, ma il contadino mangiava alla stessa tavola del signore, ma è l'ostentazione di ciò, sono i modelli che la società e la pubblicità cercano di imporci, dobbiamo avere l'ultimo modello del telefonino, di scarpe, di jeans altrimenti non siamo nessuno... ma non tutti possono permetterselo. Dobbiamo educare , dobbiamo educare le persone al fatto che pubblico non significa degli altri, ma nostra e dei nostri figli. Fusioni ed acquisizioni per 100 miliardi di dollari operate in Europa in solo due giorni (19). L'affare Autostrade-Abertis di cui si parla poco nonostante si tratti di u'infrastruttura nazionale determinante, mentre il principe Vittorio Emanuele è stato investito da uno scandalo per azioni di certo riprovevoli... ma lui voleva scalare insieme a Gheddafi Autostrade S.p.A.; ad il governo nazionale può far poco perché i poteri veri li detengono la comunità europea.
Mi fa piacere scoprire che anche il New York Times si sveglia dal suo torpore filo-governativo e tuona contro al "competitive sourcing" ("secondo cui l’ «efficienza» consiste nell’appaltare le funzioni pubbliche a ditte private, messe in concorrenza con concorsi d’appalto competitivi"), ad esempio, ma è una tantum. "L'obbiettivo dell'iniziativa era [...] di distribuire «servizi di alta qualità ai nostri cittadini al prezzo più basso». Il risultato è stato servizi di bassa qualità a costi alti: la creazione di un governo ombra di compagnie private diffuso che è sia incompetente che corrotto." Alcuni esempi: Katrina e Iraq (20).
"Pensare di migliorare le condizioni di vita dei popoli attraverso l’indebitamento pubblico è un fallimento. La Banca Mondiale esige che i Paesi in via di sviluppo, per progredire, ricorrano all’indebitamento estero e attraggano gli investimenti stranieri. Questo indebitamento serve principalmente per comprare attrezzature e beni di consumo dai Paesi più industrializzati. I fatti dimostrano, giorno dopo giorno, da decenni, che questo non conduce allo sviluppo. Secondo la teoria economica dominante, lo sviluppo del Sud è arretrato a causa dell’insufficienza dei capitali nazionali (insufficienza del risparmio locale). Sempre secondo questa teoria, i Paesi che vogliano iniziare o accelerare lo sviluppo devono ricorrere ai capitali esteri attraverso tre vie: la prima, indebitamento estero; la seconda, attrarre gli investitori stranieri; la terza, aumentare le esportazioni per ottenere le valute necessarie per l’acquisto di beni stranieri che permettano di andare avanti con la crescita. Nel frattempo i più poveri devono, oltretutto, cercare di attrarre donazioni comportandosi come dei bravi alunni dei Paesi sviluppati. La realtà smentisce questa teoria: sono i Paesi in via di sviluppo che forniscono i capitali ai Paesi più industrializzati, in special modo, all’economia degli Usa. La Banca Mondiale non sostiene il contrario: «I Paesi in via di sviluppo, messi insieme, sono prestatori netti di denaro rispetto ai Paesi sviluppati.» Nel 2004-2005 la combinazione di tassi d’interesse abbastanza bassi, di premi di rischio al ribasso e di prezzi delle materie prime al rialzo, ha prodotto un forte aumento delle riserve di valute dei Paesi in via di sviluppo (PVS). Queste sono salite, alla fine del 2005, a più di 2 miliardi di dollari. Una somma mai raggiunta fino a quel momento. Una somma superiore al totale del debito estero pubblico dell’insieme dei PVS! Se a questa cifra sommiamo i capitali liquidi che i capitalisti dei PVS hanno depositato nelle banche dei Paesi più industrializzati, che arrivano a più di 1,5 miliardi di dollari, possiamo affermare, senza giri di parole, che i PVS non sono i debitori ma, al contrario, sono i veri creditori."
Ma ora tranquilli, in Italia ci penserà il decreto Bersani... spezzerà le gambe ai piccoli senza scalfire i grandi e saremo tutti contenti e coglionati (21).E chi ci aiuterà in caso di crisi? Ma la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ed il WTO è ovvio, così esperti in colpi di stato (22) e strangolamenti vari (23): "tra gli esempi più noti, citiamo la dittatura dello scià in Iran, instaurata nel 1953 dopo il rovesciamento del primo ministro Mossadeq; la dittatura militare in Guatemala imposta dagli Stati Uniti nel 1954 dopo aver deposto il presidente democratico Jacobo Arbenz; quella di Duvalier ad Haiti nel 1957; quella del generale Park Chung Hee nella Corea del Sud nel 1961; quella dei generali brasiliani nel 1964, quella di Mobutu nel Congo e di Duharto in Indonesia nel 1965; quella dei militari in Thailandia nel 1966, quella di Idi Amin Dada in Uganda e quella del generale Hugo Panzer in Bolivia nel 1971; quella di Ferdinand Marcos nelle Filippine nel 1972; quella di Augusto Pinochet in Cile, quella dei generali uruguaiani e di Habyarimana in Ruanda nel 1973, quella della giunta militare argentina nel 1976; il regime di Arap Moi in Kenya nel 1978; la dittatura in Pakistan dal 1978, il colpo di stato di Saddam Hussein nel 1979 e la dittatura militare turca nel 1980.
Tra le altre dittature appoggiate dalla Banca Mondiale, citiamo ancora: quella dei Somoza in Nicaragua e quella di Ceaucescu in Romania. Alcune durano ancora: il regime dittatoriale cinese, la dittatura di Deby nel Ciad, quella di Ben Alì in Tunisia, quella di Musharaf in Pakistan e molte altre. Non dimentichiamo l’appoggio dato anche alle dittature europee: quella del generale Franco in Spagna e quella di Salazar in Portogallo."
"Proviamo ad immaginare l'influenza di cui può disporre un'azienda capitalizzata in borsa per 100 miliardi di euro, dalla quale dipendono decine di migliaia di dipendenti e con un volume di affari uguale all'intero prodotto lordo di un paese povero (o in alternativa pari ad una significativa percentuale di reddito annuale prodotto da uno stato di media potenza economica), nei confronti di una amministrazione locale o statale quando si dovrà contrattare la realizzazione di un nuovo insediamento produttivo, o l'applicazione di parametri ambientali, ecc..."
(24)
Ma il vero trucco per diventare ricchi sono la riserva frazionaria ed il signoraggio (25)
:


diverticolo

Note:

(1)
Nexus, Mark Buchanan, Oscar Saggi Mondadori
(2)
The web of human sexual contacts Nature

(3)
A Tale Of Two Deficits di Joseph Stiglitz (pdf)

(4)
UN report shows USA regions as poor as Third World
(5)
La povertà relativa in Italia ISTAT

(6) Karl Polanyi

(7) Hitler ha vinto la guerra, Walter Graziano, Arcana

(8) E/CN.4/Sub.2/2004/27 Commissione dei diritti dell'uomo Effetti del debito sui diritti umani Foglio di lavoro preparato dal Sig. El Hadji Guissé
english, ita
Confessioni di un sicario dell’economia, John Perkins, minimum fax

Quei bravi ragazzi global del Fondo Monetario Internazionale
(9)
Tremonti ha ragione
(10)
USA: militarizzazione dell’economia
(11)
La distruzione delle ferrovie inglesi, paradigma della "terza via" globalista
(12)
Rapporto sull'Impero 29
Ma l'Argentina ce l'ha fatta
Il modello Argentina, perché no?
(13) Banchiere anonimo: "Per la prima volta in Italia si è vista all’opera quello che sui mercati stranieri era conosciuto da tanto tempo, soprattutto in America, che si chiama il sistema dell’aquisition finance: la finanza per acquistare aziende. Come funziona? Un imprenditore, che può anche non disporre di tutto il capitale dell’azienda che vuole comprarsi, si rivolge a banche, normalmente grandi banche d’affari estere come nel caso Telecom e come adesso nel caso Corriere della Sera, che gli forniscono i capitali per provare a comprare una società. Presenta un progetto industriale, cioè un progetto in cui lui dice “io voglio comprarmi la Telecom, voi mi prestate i soldi, quando ho comprato la Telecom i soldi ve li restituisce la Telecom”: questo è lo schema dell’operazione. In cui ovviamente l’acquisizione, in questo caso una privatizzazione, non crea capitale nuovo per un’azienda importante come quella della telefonia italiana, ma anzi l’azienda importante verrà indebitata per restituire i soldi di chi l’ha comprata. È un sistema per cui tra due soggetti – chi vende e chi compra – si scambiano i ruoli: alla fine paga chi è comprato, e questo è successo con tutte le privatizzazioni italiane. Chi ha guadagnato dalle privatizzazioni italiane sono le grandi banche d’affari straniere. Facevano da advisor al Ministero del Tesoro quando si trattava di vendere e da finanziatori agli imprenditori quando si trattava di comprare. Come dire, se si gioca dalle due parti del tavolo è difficile perdere."
Centro Studi Monetari
(14)
Le «tas d’or» et les «gourmands»
(15)
Germania: ecco il futuro del nostro lavoro
(16)
A century after Henry Ford, middle class does less to drive economy
(17)
37 milioni di poveri nascosti nella terra dell'abbondanza
Oligarchi ricchi, gli unici beneficiari
(18) I. Kawachaki, B.P. Kennedy e R.G. Wilkinson, «The society and population healt reader», New Press, New York 1999
Il «Manifesto» del capitalismo letale
(19) Lotteria di fusioni in soli 5 giorni
(20)
La bancarotta del «meno Stato» (in USA e Italia)
A shadow government rife with corruption, New York Times, Frank Rich 25-giugno 2006

(21)
Questa sinistra tanto americana
Tassisti, i nuovi «kulaki»
Il banchetto delle liberalizzazioni
(22)
La rottura come via d'uscita
Confessioni di un sicario economico
Confessioni di un sicario economico: come gli USA usano la globalizzazione per rubare migliaia di miliardi ai paesi poveri
Il ruolo dei "sicari economici" nella distruzione delle nazioni
Sicari economici: Stanley Fisher
(23)
The Globalizer Who Came In From the Cold
WTO, OGM e la supremazia totale
(24) Nazionalizzazione: una nube all'orizzonte del turbo
(25)
Centro Studi Monetari
Signoraggio.info
Signoraggio.com
Marco Saba
Denaro sterco del demonio, di MassimoFini, Marsilio editore, €7,00

Parola di Presidente / Word of a President



Il filmato è disponibile anche in alta definizione su Arcoiris.tv

Altro attentato sventato. Sventatissimo.

di Maurizio Blondet

Stavolta, è in Germania. E la polizia ha già arrestato uno dei due sospetti a Kiel, di cui per ora non fa il nome.«Gli ordigni esplosivi erano pericolosi, fossero esplosi avrebbero fatto decine di morti», ha dichiarato il ministro degli Interni Wolfgang Schaeuble.Fossero esposi: ma, come le bombe «liquide» di Londra, non sono esplose. Anzi, non potevano esplodere. Il non-attentato è stato annunciato solo adesso, ma è non-avvenuto il 31 luglio scorso (anche quello di Londra ha avuto un certo ritardo mediatico). Due valige-trolley lasciate su due treni, uno diretto a Dortmund ed uno a Coblenza. Lì, alle due stazioni, i due bagagli incustoditi sono stati portati all’ufficio oggetti smarriti ed aperti. Così si è scoperto che contenevano bombole di propano che dovevano essere fatte detonare da una sveglia puntata sulla 14.30.

Due «attentati simultanei», come quelli di Londra e di Al Qaeda a New York. Che potevano fare «decine di morti e feriti», come ha detto il capo della federale anticrimine, Ziercke, proprio come a Londra e a New York. Ma non hanno fatto morti né feriti, perché non sono esplose. «Un errore tecnico nella confezione delle bombe», ci viene detto. Attentato sventato, dunque, dagli stessi attentatori. Sventatissimi. Così, grazie alla loro sventatezza, nelle valigie-bomba si sono potuti ricuperare indizi di straordinaria importanza. Eccoli, nell’ordine:
1) «Una lista della spesa scritta a mano in arabo», nella quale viene indicata specificamente «la marca di uno yogurth libanese che si vende in Germania».

2) «La busta di carta di un negozio di alimentari che fornisce la comunità libanese di Essen».

3) «Un numero di telefono del Libano» (forse addirittura il numero di casa di Nasrallah, sospetta un lettore scettico).


Più di quel che basta ai sagaci investigatori per affermare che «gli attentatori volevano lanciare un segnale al Medio Oriente». Ma quale segnale, se le bombole di propano dovevano esplodere? Di quei foglietti non sarebbe rimasta traccia. A meno che gli sventati attentatori abbiano commesso «l’errore tecnico nella confezione degli ordigni» appunto per far trovare quegli scritti in arabo, che rimandano tutti al Libano: il segnale un po’ troppo trasparente di un attentato «false-flag», magari. Ma a questo, la sagacia dei segugi germanici non arriva. O non vuole arrivare. Per fortuna, le telecamere di sorveglianza hanno ripreso i due attentatori. Sono state mostrate. Un po’ sfocate, ma anch’esse significative. Due giovani sulla ventina; uno ha «la maglia della nazionale tedesca col numero 13, quello di Ballack, il capitano. L’altro ha una borsa per computer a tracolla». Meno chiaro, nei video, un dato che invece all’anticrimine tedesca è chiarissimo: i due sono «di tipo mediterraneo». Libano Libano, Hezbollah Hezbollah. I due hanno lasciato le valige sui treni e poi sono scesi: mica sono kamikaze, questi Hezbollah. Ma adesso, uno dei due è in mano alla polizia, e presto sapremo tutto. Tutto? Come l’attentato «liquido» che doveva fare un numero «senza precedenti» di morti su dieci aerei in partenza da Heathrow. Anche lì hanno in mano i supposti attentatori. Anche se John Prescott, che è il vice-premier, dopo giorni di allarme dichiara, a mezza bocca: «Diversi dei 24 arrestati per il presunto complotto terroristico transatlantico non riceveranno capi d’accusa gravi». (1)

Com’è possibile? Il capo d’accusa potenziale è gravissimo (tentata strage in associazione), se una buona parte degli attentatori non saranno incriminati per reati «gravi», vuol dire solo una cosa: che non sono gli attentatori transatlantici. La polizia britannica, deve ammettere Der Spiegel, non ha ancora mostrato «le bottiglie di Gatorade con l’esplosivo liquido che avrebbero dovuto essere portati sugli aerei». (2) Nelle perquisizioni di centinaia di abitazioni musulmane, la polizia britannica ha pur trovato «una pistola e un fucile» non denunciati, ed ha indetto un’apposita conferenza-stampa per comunicarlo: figurarsi se avesse trovato esplosivi. Non li ha trovati. I poveri giornalisti di Spiegel vorrebbero tanto agitare l’allarme: «Questi soldati di Allah che ci vogliono distruggere come nemici della fede», avevano scritto profetici sullo sventato attentato inglese e prima del ritrovamento delle valige-trolley, «si nascondono anche in Germania, tra di noi, bombe invisibili al cuore della nostra società». Insomma la buona volontà allarmista c’è, ma manca la materia. Spiegel è costretto a elucubrare ipotesi sulla natura degli «esplosivi liquidi» in questione, e a intervistare esperti che brancolano nel buio. Nirtoglicerina? Nitrometano? Gli esperti scuotono il capo: scoppiano solo a guardarli, e poi non si possono fabbricare col Piccolo Chimico. Allora il TATP?

Questo esplosivo liquido, triacetonetriperossido, «è facile a fabbricare partendo da acetone per unghie ed altri prodotti in vendita in qualunque drogheria».
Ma gli esperti, sempre più scettici: «il TATP richiede molto tempo per la fabbricazione; la polvere esplosiva si deposita sul fondo della provetta solo dopo molte ore». Ore chiusi nel WC dell’aereo a mescolare i componenti? Sembra improbabile. E poi quale aereo? Nessuno degli incriminati ha comprato né prenotato un biglietto aereo. Molti di loro non hanno nemmeno il passaporto. Uno degli arrestati, Umar Islam di 28 anni (un convertito: un anno fa era un Rastafarian), lavoratore del metrò, si era messo in luce come coraggioso soccorritore nell’attentato alla sotterranea del 7 luglio 2005; per i colleghi, è il contrario di un terrorista. E allora, per la precisione, quali sono gli indizi che schiacciano i 24 terroristi? Risposta: «Telefonate ed e-mail». Ah, finalmente qualcosa di solido. I sospetti, dice la polizia, «utilizzavano nomi in codice che non lasciavano nessun dubbio sulle loro intenzioni; nonché delle espressioni fantasiose come, per esempio ‘UVA PASSA’, termine che è spesso usato in arabo per designare degli esplosivi». Ecco vedete, qui entrate con noi nei segreti più intimi del terrorismO islamista, nel codice occulto con cui comunica Al Qaeda. Nomi in codice che «non lasciano dubbi sulle intenzioni». Proviamo a fare un esempio: «Ciao, qui è Jack lo Squartatore. Parlo con Rambo?». Oppure: «Buonasera, qui è Hakim il Velato; mi passa il Vecchio della Montagna?».

Si, devono essere stati nomi del genere.
Perché di solito i terroristi veri e pericolosi, quando usano nomi in codice, scelgono accuratamente nomignoli che non lascino sospettare le «loro intenzioni». «Qui pizzeria Vesuvio, vorrei parlare con Mamma Rosa»: questo sì che è il codice da insospettabili, se si è pakistani. Ma abbiamo in mano la prova schiacciante: «UVA PASSA». E’ infatti ovvio che dei musulmani parlino di «uva passa» - alimento a loro sconosciuto - per indicare esplosivi. Anche se uno degli arrestati di Londra, tale Rayb Tauf, è un pasticcere, che lavora nella pasticceria pakistana del papà (probabilmente una vera santabarbara di «UVA PASSA»), e «aveva consegnato pacchetti di paste appena sfornate ai supermercati fino a notte tarda il giorno prima del suo arresto», hanno testimoniato gli altri dipendenti. Che astuzia. Mi ricordo che i nostri terroristi, le Brigate Rosse, mica vivevano in famiglia o lavoravano col papà. Anzi, di loro le famiglie non sapevano più nulla. E per abitare affittavano appartamenti sicuri - usando prestanome «puliti» - con precise caratteristiche, esempio al primo piano e con doppia uscita, i famosi «covi» che non si trovavano mai. Questi nuovi terroristi invece, sempre casa e bottega, a sgobbare con l’uva passa, la pasta di mandorle e i datteri e il lukoum. Ottima copertura, insospettabile. Così si fa. «Papà, sta finendo l’UVA PASSA…». «Chiama Nasrallah in Libano, che ce ne mandi subito un quintale. UVA PASSA, capito?».

Come non vedere che è tutta una rete del terrore stesa attorno a noi?
Anche i terroristi di tipo mediterraneo in Germania hanno lasciato tracce di tipo alimentare: la scritta «di una marca di yoghurt libanese venduta in Germania» e quel «sacchetto di alimentari di un negozio che fornisce la comunità libanese di Essen». Giuro, mai più in un ristorante libanese: non si sa che cosa ci mettono, dentro quei falafel. Soddisfatti? Ora avete tutte le prove dell’attentato sventato di Londra, e di quelli sventatissimi in Germania. Come dubitarne? Vi mostrano i video. C’è l’uva passa. Ci sono le valige non esplose. Ci sono gli arrestati. E c’è la prova suprema che il terrorismo è reale: la riunione d’urgenza dei ministri di polizia d’Europa per le misure da prendere insieme contro l’inaudita minaccia. Lì, i responsabili dell’ordine pubblico si sono scambiati dati precisi e concreti. All’uscita, il ministro francese Nicolas Sarkozy ha enunciato solide certezze. Così riportate alla lettera dall’Agenzia France Presse: «Un fascio di elementi consente di pensare che la nebulosa di Al Qaeda non sarebbe lontana da quel che avrebbe potuto accadere in Gran Bretagna». Assaporate la frase: i verbi condizionali di precauzione («non sarebbe lontana»), le ipotetiche del terzo tipo («avrebbe potuto accadere»), l'assenza di fonti identificabili («un fascio di elementi»), l'indicazione vaghissima dei mandanti («la nebulosa»). Ebbene: questa frase ha consentito alla AFP di titolare: «Sarkozy: legami probabili tra Al Qaeda e l’allarme terrorista di Londra». (3)

Ancora una citazione di Sarkozy: «Una minaccia terrorista elevata continua a persistere anche in Francia».
Per aggiungere poi: «Anche se nell’istante in cui parliamo non c’è un legame accertato con quello che avrebbe potuto avvenire a Londra». Insomma, nessun legame con ciò che «non» è avvenuto. All’istante, almeno. Magari fra un altro istante, chissà. La Casa Bianca punta molte speranze su Sarkozy: se va al posto di Chirac, quasi certamente trascinerà la Francia nella «guerra globale al terrore». Anche perché, come si sa, è mezzo ebreo. E infatti, cosa credete? Nella grande operazione che ha sventato l’attentato fa capolino il Mossad.

Non è stato l’ISI pakistano a sventare gli sventati, ma lo spionaggio sionista.
La notizia è stata data non dallo Spiegel (troppo chic), ma dalla Bild, il periodico «trash» del gruppo Springer: «Baalbek, inizio di agosto: un commando israeliano s’impadronisce di un ospedale. Lo scopo iniziale è quello di stanare terroristi Hezbollah, ma nel corso dell’operazione gli agenti dei servizi segreti israeliani sono attratti da tre computer… nei dischi fissi trovano informazioni su oltre 20 cellule terroriste in Inghilterra… poco dopo il capo del Mossad informa il suo pari-grado dell’MI6». Commenta il giornalista tedesco Jurgen Erlassen: «il messaggio sotteso a questo messaggio è trasparente: l’aggressione sanguinaria e illegale commessa da Israele ha permesso, almeno, di scongiurare un terribile bagno di sangue in Europa». (4) Voi europei, che vi siete arrabbiati per tutti quei bambini carbonizzati, siete ingrati. Ringraziate gli agenti del Mossad, invece: sono là, sul fondo della scena, che fanno ciao-ciao con la manina. E sono tutti «d’aspetto mediterraneo».

Note:

1) Il vicepremier John Prescott, braccio destro di Blair, ha recentemente confidato in una riunione che Bush e la politica USA «is a crap». Ossia: «E’ una merda». Sembrava che, per questo, dovesse dimettersi. Invece la sua popolarità è salita alle stelle anche nel suo partito, il Labour.

2) «Strategie Massenmord», Der Spiegel, 14 agosto 2006.

3) «Les certitudes de Nicolas Sarkozy», Réseau Voltaire, 17 agosto 2006.

4) Jurgen Elsasser, «Londres: terrorisme fictif, guerre réelle», Reseau Voltaire, 17 agosto 2006.

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19 agosto 2006

Londra, 10 agosto 2006: hai sete?

Questo scherzetto di agosto a Londra è stato preparato dall'MI-6 con l'incoraggiamento e la riconoscenza dell'ambasciata Americana a Londra. Quello che abbiamo realmente è un gruppo di giovani, impressionabili musulmani pachistani, che erano stati infiltrati da almeno due agenti britannici [1].
La tesi è sostenuta anche dallex ambasciatore britannico in Uzbekistan, Craig Murray, che ha affermato che il supposto complotto transatlantico a base di ordigni liquidi è una operazione di propaganda messa in scena per conto di Bush and Blair – che agognano un nuovo 11 settembre per liberarsi dai guai politici interni [2].
"
Il conduttore radiofonico Alex Jones, che predisse nel luglio 2001 la messa in scena di un attacco al World Trade Center [3] il quale avrebbe visto come caprio espiatorio Osama bin Laden, ha ora registrato una seconda predizione secondo la quale un attacco terroristico inscenato dal governo avverrà prima della fine di Ottobre a meno che non sia compiuto un gigantesco sforzo per prevenirlo."[4] Ad ottobre in America a volte accadono "casualmente" degli eventi che potenzialmente sono in grado di modificare l'esito delle elezioni [5].
Nel gennaio del 2003 informatori dall'FBI e dalla CIA rivelarono a Capitol Hill Blue che la Casa Bianca stava sceneggiando allarmi terrorismo fasulli per mantenere alta l'isteria dell'opinione pubblica ed i sondaggi di Bush, oltre che per spillare finanziamenti extra volti alla Difesa [6]”. Ora si avrà paura persino del biberon, il terrore ci deve scuotere e far perdere la ragione di fronte anche a ciò che di più innocuo ci circonda.
In inghilterra forse perché si è scoperto che Carlo vuol fare le scarpe a Blair?[7]
Altre fonti interne all'FBI e alla CIA hanno dichiarato che l'amministrazione sta ora forzando le agenzie di spionaggio a far uscire 'qualcosa, qualunque cosa' per supportare una serie di allarmi terroristici generici emessi dalla Casa Bianca e dal Dipartimento della Sicurezza Nazionale... Capitol Hill Blue ha riportato che fonti dell'FBI e della CIA hanno detto che un recente memorandum della Casa Bianca in cui si definiva la guerra al terrorismo come un decisivo vantaggio politico ed uno strumento per ottenere finanziamenti è solamente uno dei molti documenti che teorizzano come utilizzare nel migliore dei modi la minaccia terroristica[8].
Due mesi fa Prison Planet anticipava: "Sono emersi numerosi segnali che indicano che i grandi governi occidentali stiano preparando un attacco terroristico in estate che si avvicinerà ma non raggiungerà le dimensioni dell'11 settembre e fornirà la giustificazione voluta per un attacco aereo sull'Iran prima delle elezioni di medio termine di inizio novembre"[9].
Il rischio per l'Iran è serio, l'ultimo della serie ad essere stato sostituito improvvisamente è Henry Wooster, State's Iran Desk Officer. Israele continua tranquillamente ad infrangere la risoluzione dell'ONU ed attacca il Libano asserendo che Iran e Siria stanno fornendo armi agli Hezbollah [10]. Mentre gli anni passano le bugie son sempre le stesse, quest'anno ci raccontano che l'Iran sta acquistando uranio dal Congo, a quel tempo ci dicevano che era l'Iraq a comprarlo dalla Nigeria [11].
Siete pronti per l'Iran? [12]
Quando smetteremo di berci tutto?

diverticolo

Note
[1] Controlling the News 13 agosto 2006
[2]
Former British Ambassador Says Terror Alert Is "Propaganda"
[3] In July 2001, Alex Jones Warned of Globalist Plan to Use Bin Laden to Attack America
[4] Red Alert For Staged Government Terror Attack
[5] Terroristi al biberon
October surprise from Wikipedia
[6] vedi nota [4]
[7] L’attentato è contro Carlo?
[8] Terror alerts manufactured?
[9] Nexus Points Emerge For Potential Summer Attack
[10] Israeli raid in Lebanon strains truce
[11] Wayne Madsen Report 18 agosto 2006
[12] Pronti per l’Iran?

17 agosto 2006

CNN & New Yorker - Bush pianificò la guerra in Libano mesi prima



Dice il Pulitzer Piani di guerra preparati prima del rapimento dei due soldati. Il sì dagli Usa: buon test per «avvisare» l'Iran

Israele aveva preparato un piano per attaccare gli hezbollah molto prima dei rapimenti del 12 luglio». Su The New Yorker di ieri il premio Pulitzer Seymour Hersh, (autore di una montagna di documentatissimi scoop, dal massacro di My Lai in Vietnam al nucleare israeliano, dai bombardamenti americani in Cambogia alle torture nel carcere iracheno di Abu Ghraib) ricostruisce quali sono «gli interessi di Washington nella guerra di Israele» in Libano. Dall'inchiesta - basata su informazioni fornite da funzionari dell'amministrazione e dell'intelligence e da diversi esperti - risulta che, realizzato un progetto militare per il Libano, Tel Aviv «ne aveva messo a parte funzionari dell'amministrazione Bush». Diversi funzionari israeliani si erano recati a Washington agli inizi dell'estate per «avere luce verde all'operazione di bombardamento». I primi ad essere contattati erano stati il vice-presidente Cheney e la segretaria di stato Condoleezza Rice in quanto, una volta ottenuto il loro consenso, «non sarebbe stato un pro-blema persuadere Bush». Risulta invece che il segretario alla difesa Donald Rumsfeld avesse dubbi sull'efficacia del piano israeliano.
Il piano prevedeva che, alla «prossima provocazione hezbollah, Israele avrebbe iniziato un massiccio bombardamento delle infrastrutture libanesi - strade, depositi di carburante e anche le piste civili dell'aeroporto di Beirut - per «persuadere le vaste popolazioni cristiana e sunnita del Libano a schierarsi contro gli hezbollah». Come modello era stata presa «la guerra del Kosovo», nella quale «le forze Nato avevano metodicamente bombardato e mitragliato per 78 giorni non solo obiettivi militari, ma tunnel, ponti e strade in Kosovo e Serbia». Gli israeliani avevano assicurato a Condi Rice di poter ottenere lo stesso risultato in metà del tempo: 35 giorni.
A questo punto Cheney e la Rice, e di conseguenza il presidente Bush, si erano convinti dell'efficacia del piano che avrebbe non solo permesso all'aviazione israeliana di colpire i centri sotterranei di comando e missilistici degli hezbollah, ma sarebbe servito come «preludio a un potenziale attacco preventivo americano per distruggere le installazioni nucleari iraniane, alcune delle quali si trovano in profondità sottoterra». All'intelligence statunitense risultava che ingegneri iraniani avessero consigliato gli hezbollah su come costruire i tunnel e depositi sotterranei. Il loro bombardamento aereo sarebbe servito agli Stati uniti come «dimostrazione per l'Iran», ossia come prova dell'efficacia del bombardamento di strutture sotterranee simili a quelle iraniane. Contemporaneamente l'attacco sarebbe servito a privare gli hezbollah delle armi che avrebbero potuto usare come «rappresaglia contro Israele» in caso di «opzione militare contro le installazioni nucleari iraniane». Il piano israeliano costituiva quindi «l'immagine speculare di quello che gli Stati uniti avevano pianificato per l'Iran».
A questo punto, per ordine della Casa bianca, «pianificatori ad alto livello dell'aeronautica Usa avevano iniziato consultazioni con le controparti dell'aeronautica israeliana». Scopo degli americani era quello di «concentrarsi sul bombardamento, condividendo ciò che conosciamo dell'Iran con ciò che conoscete del Libano». In altre parole, il bombardamento del Libano doveva servire da banco di prova di quello dell'Iran. Non a caso il principale pianificatore militare dell'attacco al Libano era il tenente generale Dan Halutz, capo di stato maggiore israeliano che, durante la sua carriera nell'aeronautica, aveva lavorato al «piano specifico di una guerra aerea contro l'Iran».
L'attacco al Libano non è però andato come prevedevano i pianificatori, a causa della «sorprendente forza della resistenza hezbollah». Questa è stata «una grossa battuta d'arresto per coloro che alla Casa bianca vogliono usare la forza contro l'Iran e per coloro che sostengono che il bombardamento creerà un dissenso interno e una rivolta in Iran». Fin qui l'inchiesta di Seymour Hersh. A questo punto c'è da chiedersi: dato che il test libanese dell'attacco all'Iran è stato negativo, che cosa faranno gli Stati uniti? Punteranno a una soluzione diplomatica o su una soluzione militare?

di Manlio Dinucci
fonte: ilmanifesto.it

Watching Lebanon di Seymour Hersh

NOTA sul generale Dan Halutz: tre ore dopo l'assalto del commando Hezbollah che ha fatto prigionieri i due militari israeliani, scusa dell'invasione del Libano, il generale Dan Halutz si è affrettato a vendere il suo portafoglio d'investimento. Dan Halutz - An Inside Trader

Gli Angeli non suonano questa ARPA (HAARP)

Titolo originale: "Angels don’t play this Haarp"
Recensione di Winn Schwartau
Traduzione a cura di Lorenza Veronese

Il termine HAARP sta per High-frequency Active Auroral Research Project (Progetto attivo aurorale di ricerca ad alta frequenza) il quale è stato oggetto di numerose controversie fin dagli inizi, cioè dalla metà degli anni ’80.

Gli autori di “Angels don’t play this Haarp” delineano un lato della medaglia, ma non per questo meno affascinante, esaminando il progetto segreto del governo che ha avuto fondamenta in Alaska.
Nel cuore di HAARP sta una schiera di antenne sincronizzate che possono emettere decine di giga-watts con continuità o a intermittenza nella ionosfera.

I così chiamati “riscaldatori della ionosfera” sono in uso da diversi anni, ma HAARP, a causa delle sue dimensioni e presunte potenzialità, ha dato vita ad un movimento No-Haarp (essi prevedono che il prossimo passo sia l’emissione di centinaia di Gigawatt).
HAARP è comunque un argomento avvolto nel mistero, ma le ricerche e le argomentazioni costituite dal popolo No-Haarp vanno avanti. Secondo quanto riportato da questo libro HAARP nacque da una serie di brevetti emessi a Bernard Eastlund, scienziato di APTI, ARCO Società internazionale (Inc.) che si occupa di Tecnologie destinate all’Energia, la quali sosteneva che sollevare la ionosfera era una buona cosa da farsi.

Che ruolo aveva ARCO? Gli autori affermano che il coinvolgimento di ARCO fu limitato alla fase iniziale, quella che riguardava il cercare un utilizzo per 20 trilioni di metri cubi di riserve di gas naturali collocate sulle pendici Nord dell’Alaska. Trasportare tale gas fino agli Stati Uniti era finanziariamente improponibile, perché, quindi, non utilizzare tale quantità di risorse per sviluppare un altro tipo di progetto? E queste furono le basi per le successive invenzioni ed i successivi brevetti acquisiti da Eastlund. Le prime ricerche di Eastlund furono sponsorizzate dalla DARPA sotto protezione e sotto il nome: “Scudo Elettrico Anti-Missile delle pendici del Nord Alaska”.
Una delle prime invenzioni brevettate era intitolata:”Metodi e Apparati per Alterare regioni dell’atmosfera terrestre, Ionosfera e/o Magnetosfera”.

Questo brevetto includeva anche le seguenti ricerche su:”come causare…lo totale smembramento e interruzione delle comunicazioni su una larga porzione della Terra…distruzione di missili o aerei, deviazione, caos…modificazioni climatiche…”. Gli autori fanno un confronto con le ricerche di Nikolai Tesla riguardo alla diffusione di energia: cioè come, inviare energia dal punto A al punto B senza fili. Usando una tecnica teoretica chiamata “Risonanza a elettroni ciclotroni”, essi sostengono che le teorie di Tesla potessero dare fondamento alla costruzione di una specie di Muraglia Cinese attorno all’America i grado di individuare ed eliminare, ad esempio, aerei a 250 miglia di distanza, teorie rielaborate e rinforzate dalle ricerche di Eastlund.

Una delle prime affermazioni allarmanti che gli autori del libro mettono in risalto è che HAARP possa essere usato o per intenzionali cambiamenti climatici cioè come arma militare, o per provocare accidentali, devastanti effetti come conseguenza della stimolazione della ionosfera operata tramite una terrificante quantità di energia sparata su piccole regioni dello spazio. La cosa davvero preoccupante è che iniettando un’ingente quantità di particelle nella ionosfera, è possibile alterare in maniera irrimediabile l’equilibrio protettivo della Terra, causando una caotica instabilità che potrebbe dare inizio ad una catena di effetti collaterali come la distruzione totale dell’Ozono (ad esempio) e quindi, di ogni forma di vita.

I brevetti di Eastlund iniziavano a delineare un percorso che, secondo gli autori, diveniva abbastanza sospetto. Eastlund completò le sue prime invenzioni per la APTI , che venne venduta alla super segreta E-System che fu a sua volta ceduta, assieme ai brevetti di Eastlund, alla Raytheon. In questo modo la “tecnologia” è ora nascosta tra le migliaia di brevetti all’interno di uno dei più grandi portafogli di un appaltatore del ministero della difesa.
Le dichiarate applicazioni di HAARP rendono una tecnologia brevettata panacea per tutti gli stratega militari. Con HAARP è, infatti, possibile:

- Mettere a tappeto tutte le comunicazioni nel mondo, ma mantenere attivi i mezzi di comunicazione di coloro che controllano HAARP.

- Istituire un ELF (Extremely Low Frequency communications), gruppo di comunicazioni su un canale a bassissima frequenza per le lunghe distanze e per le applicazioni sotto acqua.

- Attivare a distanza un gran numero di esplosioni elettromagnetiche, non-nucleari, indirizzate verso un target. (Armamenti EMP)

- Modificare anche su zone lontane le condizioni climatiche e gli agenti atmosferici in modo tale da facilitare le operazioni militari.

- Gestire aerei a distanza, governati e potenziati dai trasmettitori HAARP. Un test del genere è stato fatto già ai tempi della APTI che mantenne il controllo di un velivolo di sorveglianza per 10,000 ore ad un’altitudine di 80,000 piedi .

- Identificare oggetti che si muovono nell’aria e determinare quali sono armati e quali sono innocui o benigni.

- Controllare i radar sotterranei per identificare strutture sotterranee e la loro resistenza alle armi utilizzando l’esame tomografico che penetra la crosta terrestre. Da un qualunque punto del pianeta è possibile, se le antenne sono propriamente sintonizzate e indirizzate, far rimbalzare onde sull’atmosfera e dirigerle a distanza verso un altro punto della Terra.

- Identificazione di armi nucleari a distanza.

Dall’altro lato gli autori asseriscono che il governo non è mai stato chiaro e trasparente in merito alla vera natura di HAARP. Essi affermano che HAARP possa essere usato per influenzare il pensiero ed il comportamento di notevoli settori di una popolazione target attraverso l’appropriata sintonizzazione della frequenza delle trasmissioni e l’emissione di un certo tipo di impulso. La congettura di “emissioni non letali” calza a pennello con molti concetti paradigmatici tipici dei “guerrieri”, di un conflitto a bassa letalità: disarmare e rendere innocuo l’esercito del nemico o sottomettere l’intera popolazione. Molto diversamente da quanto sostenuto dal pensiero comune, la storia della manipolazione mentale elettronica è lunga, complessa e spesso avvolta nel mistero.

Il libro discute molte delle ricerche e degli effetti risultanti dall’esposizione breve o lunga ad onde di basso potenziale come le EM, quelle dei telefoni cellulari e delle linee elettriche. Vengono citati numerosi scienziati e ricercatori che sono spaventati dalla possibilità del governo di controllare la manipolazione della mente e ci ricordano che l’energia necessaria per intaccare il cervello direttamente è inferiore a 1/50esimo di quella sprigionata dal campo magnetico della Terra. Lo spettro di un nuovo campo di Battaglia Mentale e di armi “telepatiche” è sempre più un chiaro concetto per gli autori. Essi citano, inoltre, senza alcun limite documenti che attestano gli effetti di tali congegni sul sistema vivente, dal surriscaldamento terrestre al danneggiamento al tessuto animale agli effetti dirompenti sul sistema nervoso.

HAARP è stato completato tra Dicembre 1994 e Gennaio 1995. I test per accertarne il funzionamento iniziarono nel Febbraio 1996 e gli stessi continuarono formalmente per tutto il mese di Aprile dello stesso anno. I test delle varie e numerose funzioni di HAARP si perpetrarono per tutta la prima metà del 1996 e successivamente, vennero sospese per studiarne e valutarne l’efficacia e per rinnovare gli investimenti, i fondi. Gli autori affermano che i primi test vennero effettuati a basso potenziale, ma la seconda parte dei test irradierà circa dai 4,700 ai 10,000 Megawatts di energia. Non solo sarà in grado di cucinare un cane barboncino a puntino in un nano-secondo, ma sarà in grado di eliminare un velivolo fino a 500 miglia di distanza, durante il test.
Gli studi effettuati dal governo sull’impatto ambientale sono insufficienti, secondo quanto sostiene il libro, e gli autori temono per l’arroganza dimostrata dagli operatori del progetto HAARP.

fonte: disinformazione.it

Al Libano con amore (più tempo per bombardare)

16 agosto 2006

La Guerra al Terrore è un Falso (e così anche Al Qaeda)

Al Qaeda non esiste


Sequenza tratta dal documentario della BBC "The Power of Nightmares":
parte 1
parte 2
parte 3

11 agosto 2006

George Galloway su SKY news parla del Libano

10 agosto 2006

Famo er botto!?

I pronostici per l'Iran fatti in precendenza [1] sembrano drammaticamente prendere ogni giorno sempre più la strada dei fatti. La più recente dichiarazione al riguardo è quella dell'ex capo dell'ISI Maj. Gen (R) Hameed Gul che ha "predetto" che l'America attaccherà definitivamente Siria ed Iran simultaneamente in ottobre, e dopo toccherà ad Arabia Saudita e Pakistan [2].
Un mio amico al riguardo mi diceva: «L'importante è "stare sempre dalla parte del grilletto" e "non farti sparare con le tue pallottole"». Questa frase mi ha fatto tornare in mente quando Bergin, un amico di Tirana, mi diceva che nella sua città, a causa dei molti cani randagi che circolavano, c'era una ricompensa per ogni cane consegnato anche morto. In molti erano dediti alla caccia al cane che catturavano piantandogli una pallottola in corpo. Tra tutti questi "cacciatori" ce n'era uno che era diventato lo zimbello della città. Un giorno, questo genio della lampadina, per catturare un randagio gli sparò a distanza ravvicinata con un bazooka... Inutile a dire che sono morti entrambe.
Personalmente non sono molto convinto che gli attuali governanti siamo molto più saggi, tanto più che Israele ha detto chiaramente che è disposto a portarci all'inferno con esso, se qualcosa dovesse andare storto.


diverticolo

Note

[1] Avanti il prossimo: guerra all'Iran il 28 marzo
Non porteranno mica sfiga?
Israele si prepara ad invadere la Siria
Il conflitto in Medioriente va verso l'Iran
[2] America will attack Iran, Syria in October: Gul

Semiti

Uno dei gruppi linguistici del Vicino Oriente. La denominazione del semitico (ted. semitisch) sembra sia stata usata per la prima volta nel 1781 da A. L. Schlözer per designare un gruppo di lingue (siriaco, aramaico, arabo, ebraico e fenicio) parlate da popolazioni che un passo biblico (Genesi 10, 21-31) fa discendere, per maggior parte, da Sem figlio di Noè. In seguito il termine passò a designare, dalle lingue, anche i gruppi umani che parlavano, assumendo un valore etnologico e antropologico che però ha scarsissima consistenza. Le popolazioni parlanti lingue semitiche, occupano una regione unitaria, che va dai monti del Tauro, dell'Antitauro e dell'Amano a nord, all'altopiano iranico a est, all'Oceano Indiano e al Mare Arabico a sud, al Mar Rosso e al Mediterraneo a ovet; in seguito a migrazioni svoltesi in epoca storica le lingue semitiche si sono diffuse nella regione etiopica, nell'Africa settentrionale e nell'isola di Malta.

fonte del testo: La Piccola Treccani


USA: licenza di strage

Afghanistan [2002]

"Ci fu detto che non c'erano forze amiche," ha detto [Army Private Matt]
Guckenheimer, un assistente fucilierr con la 10ma Divisione di Montagna a Fort Drum. "Se c'è qualcuno là, erano nemici. Ci fu detto specificatamanente che se c'erano donne e bambini di ucciderli."

"We were told there were no friendly forces," said [Army Private Matt] Guckenheimer, an assistant gunner with the 10th Mountain Division at Fort Drum. "If there was anybody there, they were the enemy. We were told specifically that if there were women and children to kill them."

Soldier Admits US Forces in Afghanistan Ordered to Kill Women & Children



Corea [anni '50]

"Mentre le atrocità condotte dalle forze Nord e Sud Koreane sono già state documentate, recentemente un lato più scuro del coinvolgimento Statunitense nella Guerra di Corea è iniziato ad emergere. Esso lancia un'ombra sulla condotta delle forze durante il conflitto, in maniera particolare sugli ufficiali e generali in comando. Documenti militari declassificati recentemente trovati negli Archivi Nazionali USA mostrano chiaramente come i comandanti USA ripetutamente, e senza ambiguità, ordinarono alle forze sotto il loro controllo di bersagliare ed uccidere rifugiati Coreani cattuarati sul campo di battaglia. Più inquietante ancora sono state le testimonianze pubblicate di sopravvissuti Coreani che rievocano tali uccisioni, e rapporti schietti di quei veterani Americani coraggiosi abbastanza da ammettere il coinvolgimento."

"While atrocities conducted both by North and South Korean forces have already been documented, recently a much darker side to the US involvement in the Korean War has begun to emerge. It casts a shadow over the conduct of US forces during the conflict, particularly of officers and generals in command. Declassified military documents recently found in the US National Archives show clearly how US commanders repeatedly, and without ambiguity, ordered forces under their control to target and kill Korean refugees caught on the battlefield. More disturbing still have been the published testimonies of Korean survivors who recall such killings, and the frank accounts of those American veterans brave enough to admit involvement."

Kill 'em All': American Military Conduct in the Korean War


Iraq
[2003-2006] qualche esempio:

La strage di Ishaqi [pagina]

Falluja: La strage nascosta [mpg] [pagina]

Il fantasma di Abu Ghraib [pagina]

Guerre stellari in Iraq [pagina]

In nome del petrolio - la verità scomoda [I parte] [II parte]

Uranio Impoverito, guerra e bugie [pagina]

Battuta di caccia a Baghdad [rm] [wmv] [mpg] [pagina]

The Way Americans Like Their War


Consiglio inoltre la visione di films come:

La battaglia di Algeri -- [1966]

Kurtlar Vadisi - Iraq -- [Valley of the Wolfes: Iraq] [2006]