diverticolo

31 luglio 2006

Io vi accuso!

«Io, Tsilli Goldenberg, cittadina israeliana, vi accuso - Ehud Olmert, primo ministro di Israele, Amir Peretz, ministro della Difesa, Dan Halutz capo di Stato Maggiore dell'esercito israeliano - di commettere questo bestiale e barbaro macello in Libano.
Io vi accuso di commettere crimini contro l'umanità verso il popolo palestinese. Io vi accuso di abbandonare i nostri soldati, quando le loro vite potrebbero essere salvate mediante negoziati, e io vi accuso di aver iniziato una guerra ingiustificata in mio nome.
Haniya, primo ministro del popolo palestinese, voleva negoziare con noi non solo il rilascio del soldato Gilaad Shalit, ma anche un cessate il fuoco a lungo termine, che avrebbe concesso al popolo di Israele e della Palestina sicurezza e salute mentale. Voi avete rifiutato.
Nasrallah voleva negoziare il rilascio dei soldati rapiti al nord.
Voi avete rifiutato.
Invece avete messo in pericolo le vite di centinaia di migliaia di israeliani, avete causato la morte di 27 israeliani [fino ad ora], civili e soldati.
Voi avete causato l'uccisione in massa di più di 350 libanesi, molti dei quali bambini, avete causato 500.000 profughi libanesi, e continuate a uccidere e ad affamare bambini palestinesi, solo perché essi vivono nella loro terra.
I palestinesi non sono i miei nemici, e neppure i libanesi.
Voi siete diventati il mio nemico.
E vi combatterò e altrettanto faranno molte altre persone sane di mente in tutto il mondo».

Tsilli Goldenberg
Gerusalemme

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Lettera di di Tsilli Goldenberg, cittadina israelianalunedì 24 luglio 2006, inviata faxandola a Ehud Olmert, primo ministro di Israele, ad Amir Peretz, ministro della Difesa e a Dan Halutz, capo di Stato Maggiore dell'esercito israeliano, a giornali e mezzi di comunicazione.

Colpo di spugna a orologeria

«L'elenco dei beneficiari di questo colpo di spugna a orologeria, che sta per esser varato urbi et orbi con la scusa delle carceri affollate, è lungo chilometri. In cima alla lista, com'è noto, c'è Cesare Previti (pregiudicato per corruzione giudiziaria), che scenderà da 5 a 2 anni, lascerà gli arresti domiciliari e rientrerà in Parlamento, almeno finché la Camera non si deciderà a dichiararlo decaduto per l'interdizione perpetua. Poi c'è Silvio Berlusconi, imputato per corruzione del testimone David Mills e per i diritti Mediaset (appropriazione indebita, falso in bilancio e frode fiscale), insieme a Confalonieri (falso in bilancio) e ai figli Marina e Piersilvio (indagati per riciclaggio)». Marco Travaglio su l'Unità elenca i beneficati dall'indulto.

da l'Unità del 25 luglio 2006

Furbetti del quartierino e non, Wanna Marchi, Cesare Previti. E molti, molti politici L’indulto così come è stato pensato riguarda anche casi di corruzione già a sentenza e casi che ci devono arrivare ancora. Ci sarà un esercito che andrà ai servizi sociali
di Marco Travaglio

L’indulto è come la patente a punti. Chiunque, fino al maggio 2006, ha concusso, ha corrotto o s'è fatto corrompere, ha abusato dei suoi poteri per favorire qualcuno, derubato lo Stato col peculato o la sua società con la bancarotta, truffato il prossimo, truccato gare d'appalto, incassato fondi neri, frodato il fisco, falsato bilanci, turbato il mercato finanziario con l'aggiotaggio, scalato banche violando le leggi, speculato con l'insider trading, giocato con la salute dei dipendenti provocando infortuni o addirittura decessi nei luoghi di lavoro, e fino a oggi temeva - in caso di condanna - di andare in carcere a scontare la pena, può tirare un sospiro di sollievo: partirà da meno tre. Nel senso di meno 3 anni di pena, da detrarre da eventuali condanne definitive. Per i reati puniti più severamente (per esempio, la bancarotta o la rapina), l'indulto comporterà semplicemente uno sconto di pena. Per quelli puniti con sanzioni più blande (tutti quelli dei colletti bianchi), significherà azzerare le pene del tutto o quasi. E comunque garantirsi l'esenzione dal carcere: in Italia infatti si scontano dietro le sbarre solo le pene superiori ai 3 anni (sotto, c'è l'affidamento al servizio sociale: cioè l'assoluta libertà con qualche opera buona). Risultato: chi rischia pene fino ai 6 anni scende a 3, e non sconta nemmeno un giorno. Non solo: l'indulto cancella pure le pene accessorie (interdizione da pubblici uffici, cariche societarie, professioni): i condannati resteranno in Parlamento, nella pubblica amministrazione, nei mestieri che esercitavano mentre delinquevano. Giudici, pm e investigatori dovranno portare a termine indagini e processi già sapendo che sarà tutto inutile, o quasi: come per la Juventus, il campionato degli inquirenti partirà con una forte penalizzazione.

L'elenco dei beneficiari di questo colpo di spugna a orologeria, che sta per esser varato urbi et orbi con la scusa delle carceri affollate, è lungo chilometri. In cima alla lista, com'è noto, c'è Cesare Previti (pregiudicato per corruzione giudiziaria), che scenderà da 5 a 2 anni, lascerà gli arresti domiciliari e rientrerà in Parlamento, almeno finché la Camera non si deciderà a dichiararlo decaduto per l'interdizione perpetua. Poi c'è Silvio Berlusconi, imputato per corruzione del testimone David Mills e per i diritti Mediaset (appropriazione indebita, falso in bilancio e frode fiscale), insieme a Confalonieri (falso in bilancio) e ai figli Marina e Piersilvio (indagati per riciclaggio).

Poi ci sono i protagonisti di tutti gli scandali degli ultimi due anni. Comprese le teletruffe di Wanna Marchi e Stefania Nobile: condannate a 10 anni in primo grado, se patteggiano in appello scendono a 6 anni, e con l'indulto a 3: in pratica, non tornano mai più in carcere. I protagonisti dell'inchiesta penale su Calciopoli, a Napoli), non dovranno neppure patteggiare: le pene per la frode sportiva sono talmente basse da vanificare il futuro processo a Moggi, Carraro, Giraudo, Galliani, Mazzini, De Santis, Pairetto, Bergamo, ai figli di papà targati Gea e così via. Idem per Bancopoli (aggiotaggio e altri reati finanziari, a Milano e Roma), che vede inquisiti l'ex governatore Fazio e i multicolori furbetti del quartierino: Fiorani, Gnutti, Ricucci, Coppola, Consorte, Sacchetti, Billè, Palenzona. E sono ancora al vaglio degli inquirenti le posizioni dei politici beneficiati dal munifico banchiere di Lodi: i forzisti Brancher, Grillo, Dell'Utri, Romani e Comincioli, il leghista Calderoli e l'Udc Tarolli. Poi c'è la banda Parmalat, imputata a Milano e a Parma: da Calisto Tanzi in giù, fino ai banchieri (a cominciare da Cesare Geronzi) suoi presunti complici nella truffa a migliaia di risparmiatori. E c'è la banda Cirio di Sergio Cragnotti, anch'essa specializzata in bond-carta straccia. In una tranche collaterale del caso Parmalat sono indagati per corruzione De Mita (Dl) e Burlando (Ds), e in un'altra ancora, per finanziamento illecito, l'ex ministro Alemanno (An). Il "meno tre" potrebbe far comodo anche al forzista Raffaele Fitto e ai suoi coindagati a Bari per le presunte tangenti dal gruppo Angelucci. Per non parlare dei protagonisti dell'ultimo scandalo di Potenza: Vittorio Emanuele e due uomini di Fini: Salvo Sottile e Francesco Proietti Cosimi.

Ma c'è pure un esercito di deputati e senatori nei guai con la giustizia per vari reati, tutti compresi nell'indulto (conflitto d'interessi? Forse). Marcello Dell'Utri è imputato a Palermo per calunnia contro tre pentiti. Francesco Storace e il suo entourage sono accusati a Roma di associazione a delinquere per aver spiato illegalmente Marrazzo e la Mussolini. Il Ds ribelle Vincenzo De Luca, neosindaco di Salerno, è indagato per concussione, abuso, truffa e falso. An voterà no all'indulto, salvo due ex ministri, entrambi indagati: uno è Alemanno, l'altro è Altero Matteoli, rinviato a giudizio per favoreggiamento nell' inchiesta sugli abusi edilizi all'Elba. E la lista "nera" non finisce qui: Ugo Martinat è inquisito a Torino per turbativa d'asta e abuso per alcuni appalti Tav; e Silvano Moffa lo è a Velletri per corruzione. Nutrita anche la pattuglia Udc: se cade l'aggravante mafiosa del favoreggiamento, l'indulto serve a Totò Cuffaro; e, in caso di condanna, servirà di certo al neo- onorevole Vittorio Adolfo, accusato a Sanremo di corruzione, truffa e turbativa d'asta; a Giampiero Catone, imputato per truffa e bancarotta a Roma e L'Aquila; ad Aldo Patriciello, coinvolto nello scandalo molisano della circonvallazione di Venafro; e a Teresio Delfino, indagato per associazione a delinquere e truffa nella gestione allegra dell'Enoteca d'Italia;senza dimenticare Giuseppe Drago, condannato in primo grado a 3 anni e 3 mesi per peculato per aver svuotato la cassa della presidenza della regione Sicilia quando ne era governatore. Idem come sopra per altri ex Dc come Pino Firrarello (FI) e Nuccio Cusumano (Udeur), imputati per gli appalti truccati dell'ospedale di Catania.

A condurre le trattative col centrosinistra per l'indulto è stato l'on. avv. prof. Gaetano Pecorella (FI), che non solo difende Berlusconi in vari processi per reati non esclusi dall'indulto; ma, a quel che si sa, risulta ancora indagato a Brescia con l'accusa di aver pagato il supertestimone Martino Siciliano, affinchè ritrattasse le accuse al suo cliente Delfo Zorzi per le stragi di Piazza Fontana e Piazza della Loggia. Il reato ipotizzato è favoreggiamento: anch'esso compreso nel Grande Condono.

fonte:
OneMoreBlog

29 luglio 2006

"Guarda come si muove sto bastardo. Luca annichiliscilo!"*

"Federico Aldrovandi muore intorno alle 6 di mattina del 25 settembre in una strada periferica di Ferrara. Sta tornando a casa dopo una serata passata in discoteca con gli amici, ha assunto degli stupefacenti, probabilmente sta male. Sul posto intervengono due auto della polizia, su segnalazione - secondo la ricostruzione ufficiale - di alcuni abitanti che segnalano un ragazzo che «dà in escandescenze». C'è una colluttazione molto dura. Alla fine Federico muore. Cosa lo ha ucciso? Due perizie medico legali si sono divise sulla causa ultima che ha determinato il decesso del ragazzo. Per il consulente del pm è stata la droga a soffocare Federico. Per la famiglia, è stato l'intervento dei poliziotti a schiacciare il torace del ragazzo. Di certo Federico è stato picchiato brutalmente come testimonia una donna che ha visto tutto."
«Cioè lo abbiamo bastonato di brutto. Solo che adesso è svenuto, non so è mezzo morto. E' svenuto, non lo so io, qualche cosa è...» [comeDonChisciotte.org]

Carlo Giuliani, 20 luglio 2001, muore ucciso, centinaia di persone vengono pestate dalle forze dell'ordine gratutitamente. [Il Vertice Maledetto] [Quale verità per piazza Alimonda]

Per parte mia ho conosciuto chi è stato manganellato perché allo stadio lanciava pietre, ho conosciuto chi con l'uniforme del bersagliere si è divertito a "picchiare i comusti" al G8.

La logica purtroppo è da fumetto hollywoodiano: “Non si tratta di una rissa da bar, o di uno stronzetto che si diverte a dare fuoco a un barbone! .. Ehi non c’e’ da stare calmi, qui sangue chiama sangue e a galloni.” [Sin City]

diverticolo

*[56k - adsl]

Robert Wexler "intervistato" da Steve Colbert

I nuovi schiavi e il denaro che non c’e’

di Pierluigi Paoletti

«Potrete ingannare tutti per un po’. Potrete ingannare qualcuno per sempre. Ma non potrete ingannare tutti per sempre»Abramo Lincoln

Altro che impacciato, helicopter Bernanke il nuovo governatore della FED americana è un professionista degno erede di Mr. Greenspan. Con interventi apparentemente contraddittori e sconclusionati (ora aumento i tassi, ora li diminuisco, ma non troppo…forse…) sta tenendo i mercati finanziari e valutari a galla come un vero illusionista di professione. Tre parole azzeccate ed il gioco è fatto: dollaro giù, dollaro su euro su, oro giù, borse su ….una stampatina di monete da gettare dall’elicottero (appunto) e l’economia riprende…facile no?Ovviamente non è da solo in questa avventura, ma è il direttore d’orchestra di tutte le altre bande centrali che aprendo e chiudendo i rubinetti creditizi e monetari, determinano la riuscita o il fallimento di nazioni, imprese e persone di tutto il mondo.

Altro che politica, altro che governi di destra o sinistra…i veri padroni del mondo sono loro. Con il giochino stupido stupido di rifilarci cartamonetastraccia contro ricchezza reale hanno soggiogato tutto il primo, il secondo e pure il terzo mondo, ma non basta chiedendo anche gli interessi tengono schiave miliardi di persone che si scannano le une con le altre per cercare accaparrarsi abbastanza denaro da restituire.Il bello è che la cartamonetastraccia per gli interessi non viene deliberatamente stampata, quindi ogni giorno necessariamente c’è chi soccombe nella continua lotta alla ricerca del denaro e viene schiacciato, deriso, umiliato e emarginato dal sistema, mentre loro decidono come Dei della vita e della morte delle persone assaggiando chicchi d’uva matura e sorseggiando nettare nelle loro dimore sull’Olimpo.

Non ci credete? Bene, ve lo spieghiamo in un modo molto semplice: a fronte dell’emissione di denaro, la banda centrale chiede titoli di debito (obbligazioni) allo stato di pari importo – es. lo stato ha bisogno di 100 talleri, la banda centrale stampa 100 talleri a fronte di una promessa di restituzione da parte dello stato di 100 talleri più un modico tasso di interesse. Ora, immaginiamo che non esista altra moneta in circolazione se non quei 100 talleri, dove pensate che lo stato troverà i talleri in più per gli interessi?Ovviamente da nessuna parte, NON ESISTONO! L’unica possibilità è toglierli da quei 100, ma allora si rinuncia ad una parte dell’investimento, oppure chiederli alla banda centrale che però li stamperà solo a fronte di altre obbligazioni e chiedendo altri interessi. Capito allora dove sta il trucco?

In pratica hanno creato un sistema per il quale la restituzione degli interessi è impossibile se non attraverso un nuovo indebitamento e la cosa è resa ancora più difficile perchè a fronte di talleri di cartastraccia alla banda centrale lo stato deve restituire ricchezza vera prodotta dal lavoro e dall’intelligenza delle persone.Purtroppo però non finisce qui. Lo stato di per sé non produce niente, è solo un’invenzione giuridica e per far fronte ai sui impegni con la banda centrale chiede tasse sempre più alte ai suoi cittadini e alle sue aziende diminuendo sempre più i servizi erogati in modo proporzionale all’aumento del debito. I cittadini e le aziende a loro volta dovendo far fronte ad un costante aumento delle imposizioni statali sul reddito prodotto (Irpef, Irpeg ecc.) e sui beni consumati (accise, Iva ecc.), molte volte sono costretti ad indebitarsi attraverso il sistema bancario che a sua volta chiede altri e più sostanziosi interessi esattamente con lo stesso sistema della banca centrale solo che la moneta emessa sarà monetastracciavirtuale ovvero generata dal computer (sappiamo cosa state pensando…levatevelo dalla testa il vostro computer non è buono, quelli che creano denaro sono solo quelli delle banche!).

Attenzione, anche in questo caso però mancano i talleri per gli interessi, semplicemente NON ESISTONO.
Quindi lo stesso sistema con il quale vengono indebitati gli stati dalle bande centrali, viene utilizzato dalle bande commerciali per indebitare aziende e singoli e poiché lo stato non esiste i singoli, in pratica devono pagare due volte, una per l’indebitamento dello stato (importo nominale più interessi) e un’altra per l’indebitamento personale (importo nominale più interessi) a fronte di cosa? Di cartamonetastraccia in un caso e di monetastracciavirtuale nell’altro!Adesso capite perché se il nostro PIL non cresce siamo immediatamente tutti più poveri?

Che per mantenere il nostro tenore di vita dobbiamo correre sempre di più?Adesso vi è più chiaro cosa vogliono dire quando parlano di sana competizione? Significa che per restituire il prestito alla vostra banca dovete lottare nell’arena con gli altri per arrivare ad accaparrarsi quella poca monetastraccia di carta o virtuale togliendola a qualcun altro che non trovandone più disponibile verrà pignorato dei suoi beni, verrà dichiarato fallito e lasciato ai margini della società come persona indegna perché non è riuscito a procurarsi qualcosa che NON ESISTE!Ah se sapessero che non è tutta colpa loro se non hanno trovato il denaro che non c’è se la loro azienda è fallita, se non sono riusciti a rientrare in tempo nei termini dello scoperto di conto corrente…ah se sapessero che sono vittima di un meccanismo perverso fatto a posta perchè ogni giorno qualcuno soccomba e sia fagocitato dagli uffici legali delle banche e dagli ufficiali giudiziari… se lo sapessero…

Se lo sapessero le famiglie dove prima lavorava solo il capofamiglia e manteneva quattro o più persone, mentre oggi solo per sopravvivere devono lavorare almeno in due ed a volte non basta…se sapessero che la casa che hanno acquistato con tanti sacrifici la pagheranno almeno il doppio alla banca che gli ha “concesso” un mutuo a 10-20 o 30 anni (una vita intera) con un semplice click sul computer ovvero semplice aria fritta, e se non riuscissero a pagare le rate ecco che la banca si prende la loro casa, la loro vita … ah se lo sapessero.Se lo sapessero coloro che votano a destra o a sinistra perchè trionfi la pace, la libertà e la democrazia, perché vengano tutelati i loro interessi, se sapessero che quegli stessi politici che parlano di alti ideali e rispetto delle regole sono stipendiati due volte, una, piuttosto profumatamente, dalla comunità e l’altra dai loro veri padroni, sempre con i nostri soldi sia chiaro, che li hanno messi in quella posizione per eseguire meglio i loro ordini…se lo sapessero quelli che hanno votato la sinistra…se lo sapessero quelli che hanno votato la destra.

Se sapessero come hanno svenduto l’Italia nel 1992 e come continuano a farlo imperterriti, con quella faccia tosta di chi ha le spalle coperte dai potenti…se lo sapessero.Se sapessero che in 10 anni di finanziarie ci hanno sottratto 240 miliardi di euro e con quella che verrà fanno 275 miliardi di euro ovvero 532.474.250.000.000 di lire. Pensate a quante cose si potevano fare con quei soldi che invece sono finiti nelle tasche delle banche centrali per ripianare un debito che NON ESISTE!Ci hanno rubato tutto persino le parole. Non possiamo urlare Forza Italia senza pensare a Berlusconi, non possiamo dire pace senza pensare ai militari con i carri armati impegnati nelle missioni di peace-keeping (?!), alla democrazia senza pensare all’Afghanistan o all’Iraq e agli americani che la esportano come fosse una merce. Dicono che siamo un popolo libero e democratico, secondo noi un popolo è libero quando può scegliere, quando fischietta mentre lavora, quando i suoi figli crescono con l’amore della famiglia, ma come può esserci tutto questo con un sistema monetario creato per indebitare, soggiogare, derubare? che per onorare assurdi ed inesistenti debiti spinge le persone a lottare le une contro le altre?

Se vi guardate intorno vedrete sempre più persone correre dalla mattina alla sera per un pugno di cartastraccia per rincorrere scadenze, tasse, debiti, bollette, affitti, rate, multe, cartelle pazze ecc. non ne troverete nemmeno uno che mentre fa il suo lavoro fischietta ed e’ felice. Siamo davvero liberi o siamo i nuovi SCHIAVI?Ahh se tutti loro sapessero queste cose… cosa pensate che farebbero?

PS: Henry Ford lo sapeva:«È un bene che gli abitanti della nazione non capiscano abbastanza il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo facessero, credo che ci sarebbe una rivoluzione prima di domattina»

fonte: Centrofondi.it
visto su: Disinformazione.it

21 luglio 2006

Il conflitto in Medioriente va verso l'Iran

L'attacco al Libano non è la solita guerra fatta di incursioni ed interventi aerei, porta con sé distruzione e un vero sterminio delle popolazioni civili, e alla sue spalle non esiste un pretesto o una dichiarazione ufficiale. Israele sta bombardando e uccidendo uno Stato perché due soldati sono stati rapiti e uccisi, per cui siamo stati fortunati a non subire una guerra in casa dopo il rapimento di Aldo Moro.
Dietro questa guerra c'è tutta la comunità internazionale che si allea e si scontra allo stesso momento contro i due belligeranti, ci sono grossi interessi in ballo e il destino di un'intera economia globale. Questa non è una guerra come tutte le altre, è pericolosa perché non sappiamo che tipo di scenari apra, sappiamo solo gli eventi che ci hanno portati all'attuale situazione: sicuramente i presupposti ci inducono a trarre catastrofiche conclusioni.

Mentre i politici europei, con l'Italia schierata in prima linea, hanno deciso di inviare un esercito qualsiasi, l'America sta giocando una grandissima partita che decreterà la sua sopravvivenza. Vuole necessariamente bombardare, perché dal suo intervento militare dipende la salvezza della sua economia più che della sua posizione di potere nell'equilibrio mondiale. La situazione economico-finanziaria statunitense è vicina al collasso, in quanto stanno giungendo dalle agenzie statistiche i primi dati trimestrali sulla produzione che indicano in maniera inequivocabile che è la recessione è in atto. Il dollaro continua ad essere svalutato, con rialzi continui e costanti del tasso di interesse che si susseguiranno sino alla fine dell'anno. Le borse ormai si tengono in piedi solo grazie alle parole di Bernanke, ma è surreale pensare che i grandi investitori, gli hedge founds o gli analisti, anche i più disattenti, credano a questo ottimismo: il sistema borsistico è sicuramente falsato e viziato dalla disinformarzione e dalle operazioni di insider trading. La bolla immobiliare sta cominciando a dare i primi segni di cedimento, e se scoppierà la deflazione, sarà accompagnata sicuramente da un'alta inflazione nel settore reale, provacando il fallimento di imprese e l'innalzamento del tasso di povertà già molto alto. È la fine di un'economia globale, che non è fondata su alcun controvalore, e anche se lo fosse, non vi sarebbe abbastanza denaro per pagare il debito pubblico e garantire la moneta in circolazione.

Lo stato attuale della situazione è chiaro ai partner commerciali e politici dell'America: è chiaro all'Iran che ha pubblicizzato la creazione di una borsa per petrodollaro per scatenare il panico, lo sa l'Arabia Saudita, il Kuwait e la Siria che hanno diversificato le divise valutarie. Lo sa anche la Russia che ha chiesto per la sua collaborazione l'ingresso nel WTO e uno stabile e incondizionato appoggio all'interno del G-8. L'America in questa situazione poteva scegliere di tornare sui propri passi, risedendosi ad una tavola rotonda per ritrattare i patti di Bretton Woods, cosa che non è avvenuta né certo avverrà, o di bombardare e preparare l'incursione verso i paesi strategici, quelli che sono adiacenti ai veri obiettivi da colpire. Ha deciso per la guerra, cosicché quello che era un conflitto tra due paesi in lotta da una vita, è divenuta una gara a chi prima si insedia, una competizione contro l'Onu e l'Unione Europa. Quest'ultima infatti è già pronta a prendere possesso della posizione di dominio che la valuta forte le conferisce, sostenuta anche dalla politica dei trattati e delle aree di libero scambio divenute l'avamposto della democrazia. L'America è definitivamente crollata e probabilmente la discussione si solleverà all'interno dello Stato stesso, ma troverà una soluzione all'estero.

Uno degli elementi che fa riflettere sulla natura di questa guerra è il modo in cui Israele sta lanciando le sue bombe, allo scopo di creare un campo aperto: sta lanciando quante più bombe possibili, forse per svuotare i capannoni americani; e infatti basti pensare che in Iraq ne sono state buttate 150 mila in un mese e la maggior parte era anche senza il detonatore. Poi c'è la Russia, che ha fatto lo stesso gioco di anni addietro nei Balcani: non è mai stata chiara sulla sua politica estera e in favore di chi si fosse schierata. Il suo atteggiamento è sempre stato ambiguo nei confronti dei Serbi e ora la storia si ripete con l'Iran, perché da un momento all'altro è passata da una posizione di appoggio incondizionato all'approvazione per un'eventuale azione militare punitiva. Il fatto che l'America stia appoggiando la Russia sul campo delle strategie di politica economica, dovrebbe riportare la mente alla caduta del Muro di Berlino, a Gorbaciov: allora come oggi, i Banchieri vogliono stringere il cappio fin quanto è possibile. La guerra non conviene a nessuno farla e i giganti tra di loro non si combatteranno mai.
Allo stesso modo, il comportamento degli Hezbollah, finanziati e forniti di missili "katiusha", ha favorito, senza saperlo, l'America, mentre alla Siria non le è restato altro che dare il suo appoggio per continuare a disinformare. Questo gruppo è comunque molto strano, ed evidentemente è stato manovrato per poi essere intrappolato nella morsa di due lobbies che si scontrano, confrontandosi su una polveriera pronta a scoppiare da un momento all'altro. Intanto il Vaticano non vuole rinunciare ad quella posizione di potere acquisisto, e fa il doppio gioco nei confronti di questi due popoli che si dissanguano a vicenda. Colpendo Israele la zona cristiana, ha voluto far intendere al Vaticano che deve decidere da che parte stare una volta per tutte.

Oggi, a causa di questa guerra, vi è il rischio che le popolazioni musulmane insediatesi nei vari Stati europei, si rivoltino contro di colpo, aizzati dall'odio razzista e antisemita. Se ciò accadrà, l'islamizzazione dei popoli europei sarà inevitabile e l'intera umanità sarà totalmente in crisi, perchè avremo un nemico in casa, e le rivolte nelle banlieux rappresentano infatti un primo segnale d'allarme. Alla fine, a risolvere la grande crisi internazionale, sarà probabilmente la Nato, che crocefiggerà l'ONU, la quale intanto sta diventando sempre più impotente, ma, d'altronde, ovunque i caschi blu siano andati nulla di buono è stato costruito per il presente e il futuro dei popoli. L'Onu senz'altro invierà un contingente in Medioriente senza che abbia ottenuto da parte degli Stati una risoluzione che ne legittimi l'intervento. Già il definire l'operazione come una "forza di contrapposizione" fa ben capire che in questa guerra non vi sono regole, nè moderatori. Abbiamo avuto guerre dittatoriali, umanitarie, ma mai "di contrapposizione", e se Annan ha utilizzato questo termine, vuol dire che sta forzando gli eventi per giungere subito ad una soluzione. In realtà Annan ora protegge la sua vita e la sua carriera, perché si è esposto troppo con l'affare "Oil for food" ed è ormai talmente coinvolto in un circolo vizioso di tangenti e scandali internazionali, che non gli resta altro che continuare a proteggere questo sistema.

Attualmente grazie alle nostre "antenne", di cui siamo orgogliosi e fieri, possiamo confermarvi che ai confini con l'Iran vi è un dislocamento di contingenti armati non ancora identificati, che si stanno preparando ad un'incursione dando inizio ai primi scontri. Una flotta di portarei si sta invece disponendo dal Mar Rosso sino al Mediterraneo, circondando tutta la zona mediorientale di influenza. La guerra di sta dunque spostando verso l'Iran, probabilmente perchè gli Stati Uniti non permetteranno che Russia e Europa prendano il controllo della regione, e così accelerino il ineluttabile declino economico.

E mentre tutti noi ora guardiamo la guerra, Vodafone, Microsoft, Google, Skype e Paypal stanno brindando il lancio della Tesla car, sulla quale è stato mantenuto il massimo riserbo, con un'eclatante sceneggiatura visibile solo ai navigatori internet più esperti. Tale evento è stato deliberatamente occultato al grande pubblico e per tale motivo la Etleboro è fiera di aver diffuso la notizia in maniera anticipata rispetto ai canali ufficiali.
Sono loro i nuovi padroni del globo, mentre la vera guerra è quella dell'inflazione, della disoccupazione e del sabotaggio, che porta disordini e malcontenti sociali. Il vero potere non è più nel petrolio, nel gas, ma è nelle informazioni, nei database: ormai ci daranno un telefono dal quale controlleranno e registreranno ogni istante della nostra vita. Tutto questo è stato possibile grazie a Nikola Tesla che ha regalato le sue scoperte all'umanità, e quando si rifiutò di consegnare al suo finanziatore, J.P. Morgan, altre invenzioni, all'incirca 12 altri progetti, gli chiese di divenire socio e in contropartita sposare sua figlia. Tesla rifiutò e rimase per il resto dei suoi giorni in compagnia dei suoi piccioni, divenuti i suoi unici amici.

Ora tutti si sono accordati, Russia e America, Europa e Cina, mentre i nostri politici obbediscono alle decisioni prese dall'alto come dei vermi e dei parassiti. Tutto ciò è reso possibile proprio dal sistema Gerarchico che distrugge ogni cosa, rende facilmente raggiungibile i più alti poteri e da lì poi il controllo diviene agevole. Ciò di cui noi abbiamo bisogno è un sistema distributivo, una Tela che restituisca a ciascun componente il potere di autogovernarsi e governare allo stesso tempo la collettività. Al queda, infatti, significa "la base dei dati", è una rete distributiva, composta da varie cellule che si intersecano in un sistema di telematizzazione: in realtà noi da sempre stiamo cercando un Sig internet.

fonte: etleboro

Israele sta usando armi chimiche

Wayne Madsen Report aveva riportato che l'esercito Israeliano stava usando gas velenosi su villaggi nel sud del Libano. Secondo un ex esperto americano di armi che ha servito in Iraq, la boma d'artiglieria nella foto scattata in libano (sotto) è un dispositivo bellico per il rilascio di sostanze chimiche. Esso è maneggiato da un soldato della Israeli Defense Force [IDF] e un'iscrizione Ebraica può esser chiaramente vista sul veicolo armato. Un'altra bomba d0artiglieria chimica dello stesso tipo può essere vista che giace a terra sulla destra. Non si sa che tipo di sostanza ci sia nel scatola chimica, comunque, il gas sganciato dagli Israeliani sui villagi nel sud del Libano hanno prodotto violento vomito tra la popolazione civile.

I commentatori dei media si sono presi gioco del fatto che Israele, con la sua relativamente unica storia, userebbe mai armi chimiche o gas velenosi in una guerra. E' preciamente a causa di questa percezione che stanno usando tali armi. Il fattore negabilità previene i media dal prendere seriamente rapporti credibili di armi proibite usate da Israele.

[...]Il disegno dell'arma chimica è dell'Organization for the Prohibition of Chemical Weapons

fonte: Wayne Madsen Report, 20 luglio 2006

traduzione: diverticolo

Nota: come avevo già riportato nel post "Abitare nella Santa Barbara":
"Il ministro della salute palestinese ha rivelato lunedì che l'esercito israeliano ha usato un nuovo tipo di esplosivo nell'offensiva nella striscia di Gaza. Questi esplisivi contengono materiali tossici e radioattivi che brusciano e squarciano il corpo delle vittime dall'interno e lasciano deformazioni a lungo termine".

Atrocità nella terra promessa

di Kathleen Christison (Ex analista CIA)

La folle brutalità dello Stato Israele

Le parole non bastano; i termini normali sono inadeguati a descrivere gli orrori perpetrati giornalmente da Israele, e che ha perpetrato per anni contro i palestinesi. La tragedia di Gaza è stata descritta centinaia di volte, come le tragedie del 1948, di Qibya, di Sabra e Shatila, di Jenin --sessant'anni di atrocità perpetrati nel nome del Giudaismo. Ma l'orrore in genere non trova ascoltatori in gran parte di Israele, nell'arena politica Usa e nei maggiori media Usa. Coloro che sono inorriditi -- e ce ne sono tanti -- non riescono a penetrare lo scudo di impassibilità che impedisce all' elite politica e dei media in Israele, ancora di più negli Usa, sempre di più ormai in Canada e in Europa, di vedere e di prestare attenzione.

Ma ora bisogna dirlo a voce alta: coloro che pianificano e compiono le politiche di Israele hanno fatto di Israele un mostro, ed è giunta l'ora per tutti noi -- tutti gli israeliani, tutti gli ebrei che permettono che Israele parli per loro, tutti gli americani che non fanno nulla per fermare l'appoggio Usa a Israele e alle sue politiche assassine -- di riconoscere che ci macchiamo moralmente continuando a starcene seduti mentre Israele compie le sue atrocità contro i palestinesi.

Una nazione che assegna ad un'etnia o a una religione il primato su tutte le altre finirà per diventare psicologicamente malata. Narcisisticamente ossessionata dalla sua stessa immagine, dovrà combattere per mantenere la sua superiorità razziale a tutti costi e finirà inevitabilmente per vedere ogni resistenza contro questa immaginaria superiorità come una minaccia alla sua esistenza. Infatti ogni altro popolo diventa automaticamente, solo per il fatto di esistere, una minaccia all'esistenza. Cercando di proteggersi contro minacce fantasma, lo Stato razzista diventa sempre più paranoico, la società chiusa e isolata e intellettualmente limitata. Gli ostacoli lo fanno infuriare; l'umiliazione lo fa impazzire. Lo Stato attaccherà in uno sforzo folle, senza alcun senso della proporzione, per rassicurare se stesso sulla sua forza.

Questo schema si mostrò nella Germania nazista che cercava di mantenere una mitica superiorità ariana. Si sta mostrando ora in Israele. "Questa società non riconosce più alcun confine geografico o morale," scrisse l'attivista antisionista e intellettuale israeliano Michel Warschawski nel suo libro del 2004 “Towards an Open Tomb: The Crisis of Israeli Society” [Verso una fossa aperta: la crisi della società israeliana n.d.t.]. Israele non conosce limiti, sta attaccando perchè trova che il suo tentativo di sottomettere i palestinesi e ingoiare l'intera Palestina viene intralciato da un popolo palestinese silenzioso e dignitoso che rifiuta di sottomettersi senza protestare e di abbandonare la resistenza all'arroganza di Israele.

Noi negli Stati Uniti siamo diventati insensibili alle tragedie inflitte da Israele, e cadiamo facilmente nella propaganda che automaticamente, con un qualche trucco dell'immaginazione, trasforma le atrocità di Israele in esempi di come Israele sia reso vittima.

Ma un establishment militare che sgancia una bomba da 500 libbre su un edificio residenziale nel mezzo della notte e uccide 14 civili durante il sonno, come accaduto quattro anni fa a Gaza, non è un esercito che opera secondo regole civili. Un establishment militare che sgancia una bomba da 500 libbre su una casa nel mezzo della notte e uccide un uomo, sua moglie e sette dei loro figli, come accaduto a Gaza quattro giorni fa, non è un esercito di un paese morale.

Una società che può cancellare come non importante il brutale omicidio, da parte di un ufficiale dell'esercito, di una ragazzina di 13 anni -- una dei quasi 700 bambini palestinesi uccisi da Israele dall'inizio dell' intifada -- con l'affermazione che ella aveva minacciato i soldati di una postazione militare non è una società con una coscienza.

Un governo che imprigiona una ragazzina di 15 anni -- una tra le diverse centinaia di bambini detenuti da Israele -- per il crimine di avere spinto ed essere scappata da un soldato maschio che cercava di perquisirla mentre entrava in una moschea, non è un governo con una condotta morale. (Questa storia, che non è del genere che comparirà mai nei media Usa, è stata raccontata dal London Sunday Times. Alla ragazza fu sparato tre volte mentre scappava ed è stata tenuta per 18 mesi in prigione dopo che fu uscita dal coma.)

I critici di Israele notano sempre più che Israele è autodistruttivo, quasi una catastrofe per la sua stessa costruzione. Il giornalista israeliano Gideon Levy parla di una società in " collasso morale".

Michel Warschawski scrive di una "follia israeliana" e di una "folle brutalità", "putrefazione" di una società civilizzata, che ha messo Israele sulla strada del suicidio. Egli prevede la fine dell'impresa sionista; Israele, egli dice, è una "banda di teppisti", uno stato "che si fa beffe della legalità e della moralità civile. Uno Stato che arriva a disprezzare la giustizia perde la forza di sopravvivere."

Come fa notare amaramente Warschawski Israele non conosce più alcun limite morale -- se mai lo ha conosciuto. Coloro che continuano ad appoggiare Israele, che lo giustificano mentre scende nella corruzione, hanno perso la loro bussola morale.

Kathleen Christison è un ex analista politica della C.I.A. e ha lavorato per trent'anni su questioni mediorientali. E’ l'autrice di “Perceptions of Palestine and The Wound of Dispossession” [Percezioni della Palestina. La Ferita dell' espropriazione n.d.t.].

Può essere contattata a kathy.bill@christison-santafe.com
Fonte: CounterPunch
visto su: comeDonChisciotte.org

19 luglio 2006

L'educazione israeliana

I bambini israeliani mandano regali ai bambini libanesi

I bambini libanesi li ricevono


fonte: rense

Libano 2006: il peggiore Deja Vu

Se non intervenisse l’informazione di regime a rimescolare le carte – perché hanno la coda di paglia – sarebbe addirittura noioso commentare la guerra in Libano: potremmo cercare articoli di vent’anni fa che narravano di Beirut, cambiare qualche nome e ripubblicarli.Invece la protervia infinita di chi non rinuncia a gettare sabbia negli occhi per celare una verità che è lampante stimola, e torna la voglia di scrivere.Anzitutto l’uso delle parole, che non è casuale.
Tutta la crisi sembrerebbe nata dal rapimento di tre soldati israeliani, uno a Gaza e gli altri due sul confine libanese, ma da quando mondo è mondo i soldati non si rapiscono, si catturano.I soldati vengono catturati e non rapiti perché i militari sono lì per fare la guerra, non per piantare margherite, ed i soldati israeliani sparano, eccome se sparano: ogni giorno che passa è uno stillicidio di vittime – moltissimi bambini – che entrano nei disastrati ospedali palestinesi, sempre che non siano colpiti anche gli ospedali – come fecero gli americani a Falluja – con la scusa della “lotta al terrorismo”. Niente paura, dopo i misfatti gli israeliani si scusano sempre: sono una nazione “democratica”, ed in “democrazia” il bon ton non deve mancare.
Anche sul numero delle vittime civili la tradizione è rispettata: per difendersi dagli attacchi dei razzi lanciati da Hezbollah – che hanno provocato ad oggi 10 vittime civili in Israele – l’aviazione di Tel Aviv ne ha ammazzate (solo i civili) 200 in Libano. Il classico rapporto di 1 : 20 è rispettato, come nelle peggiori rappresaglie di guerra: almeno, i repubblichini di Salò attuavano un più “modesto” 1 : 10.Sono state uccise intere famiglie, addirittura una famiglia canadese in visita ai parenti in Libano ed un casco blu indiano, dopo che Tzahal aveva preso di mira anche le forze ONU sul confine. E non si venga a dire che è stato un “errore” colpire due distinti raggruppamenti di caschi blu perché l’esercito israeliano, quando spara, sa bene su chi spara. Tanto, dopo si scusa.
Chi invece rapisce, e non cattura, è proprio Israele, che nei giorni scorsi ha “catturato” tre ministri dell’Autorità Palestinese: attenzione, tutta la stampa usa il termine “catturati”, ma nessuno ha mai sentito parlare della “cattura” di un ministro, semmai del rapimento, perché i ministri non sono dei combattenti.Quindi, se vogliamo osservare con freddezza gli eventi, chi si è macchiato per primo del crimine di rapimento non sono gli Hezbollah, ma Israele: tanto per farlo sapere alla gran parte della politica italiana, che non perde occasione per genuflettersi in direzione di Tel Aviv.
Veniamo allora alla presenza di Hezbollah in Libano, ed alla richiesta d’attuazione della risoluzione 1559 dell’ONU che chiede proprio il disarmo delle milizie islamiche nel Paese dei Cedri. La richiesta è corretta, giacché proviene proprio dal Palazzo di Vetro; domandiamoci: perché Hezbollah è in Libano?Inutile raccontare frottole: Hezbollah è un’emanazione di Teheran, che è lì per attuare un piano che dovrebbe condurre l’Iran a diventare il nuovo stato “guida” del Medio Oriente, sostituendo la muta Arabia Saudita ed il balbettante Egitto.La ragione della presenza di Hezbollah, anche se strumentale, è pur sempre l’occupazione militare da parte di Israele dei territori conquistati con una guerra d’aggressione nel 1967, in aperto spregio della legalità internazionale.
Già, affermano i nuovi amici d’Israele – Fini in testa, che dell’antisemitismo dovrebbe saperne qualcosa – ma la risoluzione 1559 deve essere attuata, punto e basta. Giusto, ma allora attuiamo tutte le risoluzioni ONU e facciamola finita.L’ONU attende ancora che sia attuata la risoluzione 338. Cosa raccontava la risoluzione 338 del 1973?


Risoluzione 338 del 22 Ottobre 1973
Il Consiglio di Sicurezza,
1 - Richiama le parti al presente combattimento per cessare il fuoco e terminare immediatamente tutte le attività militari, non più tardi di dodici ore dall’adozione di tale risoluzione, nelle posizioni che occupano ora.
2 - Richiama le parti in causa affinché immediatamente dopo il cessate il fuoco inizino l’applicazione della risoluzione 242 del Consiglio di Sicurezza, in tutti i suoi punti. 3 - Decide che, immediatamente ed in concomitanza con il cessate il fuoco, inizieranno negoziati tra le parti in causa sotto i migliori auspici volti a garantire una immediata e duratura pace al Medio Oriente


La risoluzione 338 fu emanata dall’ONU subito dopo la guerra di Yom Kippur e – cosa strana – richiamava l’applicazione di un’altra risoluzione – la numero 242 – che evidentemente gli israeliani avevano dimenticato: chissà perché questo vuoto di memoria…

Risoluzione n. 242 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU
Il Consiglio di Sicurezza, esprimendo il suo continuo rammarico per la grave situazione in Medio Oriente,
Sottolineando l’inammissibilità dell’acquisizione di territori attraverso la guerra, e la necessità di lavorare per un’immediata e duratura pace per tutti gli Stati dell’area,
Sottolineando ulteriormente che tutti gli Stati Membri con la loro accettazione del Trattato hanno sottoscritto l’impegno ad agire in conformità all’articolo 2 del Trattato,
I. Afferma che l’applicazione dei principi del Trattato, richiede un’immediata e duratura pace in Medio Oriente, che dovrebbe includere entrambi i seguenti principi:
a. Ritiro delle forze armate israeliane dai territori occupati nel recente conflitto.
b. Termine di tutte le rivendicazioni e stati di belligeranza, e rispetto per il riconoscimento di sovranità, integrità territoriale e sovranità politica per ogni Stato dell’area e il loro diritto a vivere in pace, con confini sicuri e riconosciuti e liberi da trattati e atti di forza.
II. Afferma inoltre la necessità:
a: Di garantire libertà di navigazioni attraverso le acque internazionali dell’area.
b: Di una giusta soluzione del problema dei profughi.
c: Di garantire l’inviolabilità territoriale e l’indipendenza politica di ogni Stato dell’area, attraverso misure, tra cui l’istituzione di zone demilitarizzate.
III. Richiede al Segretario Generale di nominare un Rappresentante Speciale, per procedere all’allacciamento ed al mantenimento dei contatti in Medio Oriente con gli Stati riguardanti in ordine la promozione di accordi e per appoggiare gli sforzi per ottenere una pacifica ed accettata stabilizzazione dell’area in accordo con le previsioni ed i principi di questa risoluzione.
IV. Richiede al Segretario Generale di riferire sui progressi degli sforzi il più presto possibile.


La risoluzione 242 fu emanata dall’ONU all’indomani delle Guerra dei Sei Giorni del 1967, quando Israele decise d’annettersi unilateralmente i territori occupati. Un preziosismo lessicale agghindava il primo punto della risoluzione, laddove si affermava che la pace in Medio Oriente “dovrebbe includere entrambi questi principi”. Un condizionale, un semplice condizionale richiesto dagli USA per approvare la risoluzione ci ha regalato decenni di guerra e decine di migliaia di morti.Un condizionale che appare invece superato dalla risoluzione 338 (successiva), poiché lo stesso Consiglio di Sicurezza (evidentemente conscio dei rischi che la situazione conteneva in sé) s’affrettava a ricordare ciò che Israele doveva attuare, ossia: “immediatamente dopo il cessate il fuoco inizino l’applicazione della risoluzione 242 del Consiglio di Sicurezza, in tutti i suoi punti.”. La risoluzione doveva essere applicata in tutti i suoi punti, ovvero dovevano essere restituiti il Sinai e Gaza all’Egitto e la Cisgiordania alla Giordania.
Chi è, allora, che non rispetta le risoluzioni ONU?Perché Tel Aviv è così ostinatamente aggrappata ad un territorio arido, per difendere il quale spende di più di quel che ricava dalle colonie, insomma, un non sense apocalittico?Ci sono due ragioni che concorrono alla non soluzione del problema palestinese: la prima è di carattere economico, la seconda dottrinale.La ragione economica è semplicissima: con lo status di “territori occupati” (non contemplato nel diritto internazionale. se non per brevissimi periodi che preludono ad un accordo di pace) Israele si è assicurata manodopera a bassissimo costo per le sue industrie e per il terziario dove non occorre specializzazione.
Migliaia di operai palestinesi varcano ogni giorno i valichi di frontiera per andare a lavorare in Israele, dove sono pagati un’inezia (in confronto alla manodopera israeliana): in aggiunta – essendo manodopera frontaliera – lo stato ebraico non deve provvedere agli oneri sociali ed al welfare per quei lavoratori. Che si arrangino i palestinesi.E’ pur vero che ci sono delle compensazioni economiche che Israele deve versare alle casse palestinesi per questo “strano” caso di lavoratori stranieri che ogni giorno mandano avanti le industrie e l’agricoltura israeliana, ma recentemente Tel Aviv ha smesso semplicemente di versare quei fondi, affamando Gaza.
L’irrazionalità totale dell’impianto risiede proprio nel fatto che i lavoratori palestinesi – non essendo israeliani e nemmeno stranieri, perché non hanno uno stato d’appartenenza – non hanno status, o forse l’unico status giuridico che è possibile assegnare loro è quello di schiavi o di apolidi.Le ragioni dottrinali affondano le loro radici nel Pentateuco:


22 Poiché se osserverete diligentemente tutti questi comandi che vi do e li metterete in pratica, amando il Signore vostro Dio, camminando in tutte le sue vie e tenendovi uniti a lui,
23 il Signore scaccerà dinanzi a voi tutte quelle nazioni e voi v'impadronirete di nazioni più grandi e più potenti di voi.
24 Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà sarà vostro; i vostri confini si estenderanno dal deserto al Libano, dal fiume, il fiume Eufrate, al Mar Mediterraneo.
25 Nessuno potrà resistere a voi; il Signore vostro Dio, come vi ha detto, diffonderà la paura e il terrore di voi su tutta la terra che voi calpesterete.
Deuteronomio, cap. 11, Conclusioni


Queste sono le ragioni che inducono gran parte degli israeliani a credere che i loro confini orientali dovrebbero estendersi ancora, altro che abbandonare il West Bank.Anche se altri profeti – ad esempio Ezechiele – affermano che il confine orientale della terra concessa da Dio al popolo eletto si ferma al Giordano, sembra che sia tenuto in maggior conto quel che è scritto nel Deuteronomio. Chissà perché.E poi ci vengono a raccontare che l’Iran è uno stato fondamentalista.

Carlo Bertani
bertani137@libero.it www.carlobertani.it

visto su disinformazione.it

18 luglio 2006

No comment

I morti civili nel Libano non sono moralmente lo stesso delle vittime del terrore -- Bolton

L'ambasciatore USA John Bolton ha detto che non c'è equivalenza morale tra le vittime civili dei raids Israeliani in Libano e quelli uccisi in Israele da "malvagi atti di terrore".

Alla richiesta di commentare la morte di otto cittadini canadesi nel sud del Libano a causa di una attacco aereo Israeliano domenica, ha detto: "è una quistione di grande preoccupazione per noi... che queste morti civili stiano avvenendo. E' una tragedia."

"Penso che sarebbe un errore dare equivalenza morale ai civili che muoiono come diretto risultato di malvagi atti di terrore," ha aggiunto, mentre sosteneva come "autodifesa" l'azione militare Israeliana, che ha avuto "la tragica conseguenza di morti civili".

I parenti a Montreal han detto che gli otto Canadesi morti erano una coppia Libano-Canadese, i loro quattro figli, la madre di lui e uno zio.

Han detto che il farmacista di Montreal e la sua famiglia erano arrivati in Libano 10 giorni prima per passare le ferie nel paese dei parenti di lui e per presentare i suoi figli ai propri parenti.

Un membro della famiglia ha detto ad AFP che sono morti anche tre dei suoi parenti.

"Non è proprio la stessa cosa dire che è lo stesso atto prendere a bersaglio deliberatamente civili innocenti, desiderare la loro morte, lanciare razzi e usare ordigni esplosivi o rapire e le tristi e altamente sfortunate conseguenze dell'auto-difesa," ha notato Bolton.

Gli ufficiali hanno detto che il numero totale di morti civili dal assalto Israeliano in Libano dallo scorso mercoledì ha raggiutno quota 195, in aggiunta a 12 soldati. Sono stati uccisi anche 24 Israeliani dall'inizio della lotta lo scorso mercoledì, inclusi 12 civili in uno sbarramento di fuoco di razzi degli Hezbollah attraverso il confine.

fonte: Lebanon civilian deaths morally not same as terror victims -- Bolton

traduzione: diverticolo

Israele si prepara ad invadere la Siria

di Kurt Nimmo
Another Day in The Empire

Come c'era da aspettarsi, la storia di un drone di Hezbollah che colpisce una nave da guerra israeliana è stata leggermente modificata questa mattina per adattarsi all'agenda che sta emergendo. Il Bangkok Post riferisce che “Sabato un alto ufficiale dell'esercito ha detto che il razzo che venerdì notte ha colpito una lanciamissili israeliana davanti alla costa libanese era un C-802 a guida radar costruito dall' Iran”.Non viene spiegato come Israele abbia potuto scambiare un missile per un “aereo riempito di esplosivo” come riportato dalla Associated Press. Eppure, incolpare l'Iran certamente si accorda con lo scenario, dato che sia Israele che gli Stati Uniti stanno cercando di trascinare Iran e Siria nell' invasione israeliana del Libano e così, come pianificato, estendere il conflitto.In un articolo di Market Watch provocatoriamente intitolato “Bush points finger at Hezbollah, Syria” ["Bush punta il dito contro Hezbollah, Siria, ndt] veniamo a sapere che il nostro governante, il quale sta partecipando ad una riunione globalista a S. Pietroburgo, Russia, ha accusato la Siria per l'invasione di Israele.“A mio giudizio, il modo migliore per fermare la violenza è, in primo luogo, capire perchè la violenza è iniziata”, ha detto Bush. “E ciò è successo perchè Hezbollah sta lanciando attacchi con razzi contro Israele dal Libano e perchè Hezbollah ha catturato due soldati israeliani”, riferisce Naharnet Nessun riferimento qui alle centinaia di Libanesi tenuti illegalmente da Israele in prigioni che sono luoghi di tortura. Precedentemente, questo mese, il governo libanese si è lamentato con il rappresentante del Segretario generale dell' ONU a Beirut per “la continua cattura di detenuti, e... le centinaia di persone scomparse, che si pongono come violazioni dei diritti umani”.Israele ha ammesso di rapire i Libanesi per scopi politici, ma per qualche ragione questo fatto non è citato dai media delle corporation. Nei tardi anni '90, prima che Israele fosse sfrattato da Hezbollah dal Libano del Sud, era pratica comune per Israele rapire Libanesi completamente innocenti e trattenerli come “fiches da contrattazione”, cioè non trattenendoli, secondo Amnesty International, “per le loro loro azioni, ma come scambio per soldati israeliani dispersi o uccisi in Libano”. Come al solito, questi fatti vengono ignorati dal nostro governante designato e dai media delle corporation.Secondo il quotidiano al-Hayat di Londra, “Israele ha dato alla Siria 72 ore per fermare le attività di Hezbollah e far rilasciare i soldati delle IDF [Israel Defense Forces, Forze di Difesa Israeliana, ndt] rapiti”, oppure, riferisce Yedioth Internet “lancerà un' offensiva con conseguenze disastrose”, in altre parole la Siria subirà lo stesso genere di attacchi che sta subendo ora il Libano.Non è insolito che notizie su questo avvertimento siano emerse dal Pentagono, attualmente sotto il controllo di neocons pro-Likud. Al-Hayat riferisce che “una fonte anziana del Pentagono ha avvertito che se il mondo Arabo e la comunità internazionale dovessero fallire negli sforzi per convincere la Siria a spingere Hezbollah al rilascio dei soldati e a fermare l'attuale escalation, Israele potrebbe attaccare obiettivi all'interno del paese,” in altre parole verrebbero prese di mira infrastrutture civili.Come a confermare l'imminente invasione Israeliana della Siria, il ministro degli esteri della Finlandia Erkki Tuomioja ha detto che l'Unione Europea considera “la situazione molto negativa, e c'è pure la possibilità che possa diventare peggiore e che il conflitto possa espandersi, specialmente alla Siria... Questo non è in alcun modo desiderabile. Le conseguenze potrebbero essere davvero incontrollabili”, riferisce la Reuters.Naturalmente è particolarmente “desiderabile” per il governo di Israele e per la fazione neo-con che attualmente è in alte posizioni del governo degli Stati Uniti, dato che essi hanno pianificato da tempo di andare contro Siria e Iran, cioè di far esplodere le loro infrastrutture civili e massacrare i loro cittadini.Al Bawaba riferisce che “secondo testimoni, Sabato aerei da guerra israeliani hanno lanciato quattro missili contro un punto di attraversamento al confine tra Libano e Siria. Una postazione dell'esercito siriano è ubicata nell'area” vicino Masnaa. “Testimoni hanno detto che gli aerei israeliani hanno sparato quattro razzi a Masnaa al punto di attraversamento tra l'ultima postazione libanese e la prima postazione dell'esercito siriano sulla strada tra Beirut e Damasco,” aggiunge la Reuters. Inoltre Yedioth Internet riferisce che secondo la rete di news libanese al-Mustaqbal, “la IAF [Israeli Air Force, Aviazione Israeliana, ndt] ha colpito obiettivi appartenenti all'esercito siriano” prima del raid su Masnaa. Come a ricordarci che il vero obiettivo non è punire Hezbollah e Hamas ma piuttosto Siria e Iran, il Re di Denari neo-con William Kristol [foto a sinistra n.d.t.], scrivendo dal suo trespolo in quel Weekly Standard fondato da Murdoch, ci dice che “la guerra contro l'islamismo radicale sarà probabilmente lunga. L'islamismo radicale non scomparirà presto. Ma farà una grande differenza quanto saranno forti gli stati sponsor, i protettori e i finanziatori dell'islamismo radicale. Perciò la nostra attenzione dovrebbe essere meno su Hamas e Hezbollah, e più sui loro finanziatori e veri comandanti, Siria e Iran”. Non c'è alcun bisogno di traduzione - gli Stati Uniti devono attaccare Iran e Siria, e ciò dopo che Israele abbia smosso le acque con una campagna di bombardamento provocatoria. “Perchè, mentre Siria e Iran sono nemici di Israele, essi sono anche nemici degli Stati Uniti. Abbiamo fatto ben poco per resistere ad essi ed indebolirli. Ora ci stanno mettendo alla prova con più audacia rispetto a quanto uno avrebbe ritenuto possibile pochi anni fa. La debolezza è provocatoria. Siamo stati troppo deboli, e abbiamo permesso che fossimo percepiti come deboli”.I nemici di Israele sono i nemici degli Stati Uniti, dato che Israele ha la Casa Bianca, il Pentagono e il Congresso ai suoi ordini, dai devoti attivisti filo-Israeliani in posizioni decisive nell'Amministrazione Bush sino al dominio dell' AIPAC sul Congresso.Siria e Iran sono i prossimi nella lista di bombardamento. La Siria sarà un obiettivo facile, dato che è impotente quasi quanto il Libano, ma l'Iran sarà un osso duro. Se Israele attacca l'Iran, come ha minacciato per mesi (ed ha ottenuto i mezzi militari per farlo), verrà fuori l'inferno, specialmente per le truppe Usa in Iraq, che attualmente fronteggiano le diverse possibilità di una rivolta sciita e di una “guerra civile”.Aspettatevi che gli Stati Uniti ragiscano adeguatamente.
Aggiunta
Secondo Sratfor Intelligence, Israele progetta non solo di lanaciare un “grande, ininterrotto assalto nel Libano meridionale per eliminare il gruppo militante libanese Hezbollah”, sino al Fiume Litani, naturalmente, ma progetta anche di “fare un attacco preventivo contro la rete di difesa aerea siriana, che gli aerei di Israele hanno penetrato con successo in giugno, ronzando sulla residenza privata del presidente siriano Bashar al Assad”, una sorta di avvertimento di ciò che sarebbe venuto poi, come ho notato l'altro giorno. Stratfor ha più fiducia di me nell'aviazione siriana, ma io non sono un “esperto di intelligence”, come Stratfor afferma di essere:
Nonostante l'audacia politica del sorvolo, la difesa aerea siriana è ancora ampiamente equipaggiata e la sua aviazione vanta, tra gli altri velivoli, 80 caccia MiG 29 e 10 caccia Su-27. Operativamente, la Siria è sempre crollata quando ha fronteggiato le IDF, e la sua difesa aerea e i regimi di addestramento dei piloti sono sicuramente inferiori. Ma. nondimeno, la rete di difesa aerea della Siria si estende su gran parte del Libano meridionale e pone un pericolo davvero concreto per le operazioni della IAF sul Libano. Israele devastò con successo questa aviazione con un attacco preventivo nel 1982. Se gli Israeliani decidono che la Siria potrebbe opporre resistenza ai loro sforzi in Libano, Israele non esiterà a far fuori quella rete. Un devastante attacco preventivo è preferibile ad un confronto protratto con tutta la rete di difesa aerea in piena allerta, una sfida molto più complessa che distoglierebbe dalle operazioni in Libano. Sino a che gli Israeliani lasciano intatte le risore siriane, combattono lasciando esposto il fianco destro.
Per come la vede Stratfor, Israele lancerà un'offensiva di terra già il 16 luglio “quando i riservisti del Comando Settentrionale Israeliano, che sono appena stati attivati, avranno avuto 72 ore per prepararsi. Comunque, dato che i razzi sparati dal Libano hanno colpito la città portuale israeliana di Haifa il 13 luglio, la Settima Divisione Corazzata Israeliana e le Brigate Barak e Golani, tra le forze di elite e le più decorate unità dell'esercito regolare israeliano, potrebbero spingersi avanti sino al Litani e lasciare che i riservisti li raggiungano dopo”. Come capiscono bene i Libanesi, un'altra occupazione del loro paese risulterà in abusi dei diritti umani, dato che gli Israeliani considerano i Libanesi alla pari dei Palestinesi.Nel 1998, la Commissione per i Diritti Umani ha deplorato “le continue violazioni israeliane dei diritti umani nelle zone occupate del Libano meridionale e della Bekaa occidentale, dimostrate in particolare dal rapimento e dalla detenzione arbitraria attualmente in corso di cittadini Libanesi [nei centri di tortura di Khiyam e Marjayoun], dalla distruzione delle loro case, dalla confisca delle loro proprietà, dall'espulsione dalle loro terre, dal bombardamento di pacifici villaggi e aree civili, e da altre pratiche che violano i più fondamentali principi dei diritti umani”. In breve, i Libanesi possono aspettarsi lo stesso genere di brutalità fatto subire ai Palestinesi.Naturalmente, questo comportamento criminale, che copre circa due decenni, non ha nulla a che vedere con la formazione e la radicalizzazione di Hezbollah.

Fonte: http://kurtnimmo.com
Link: http://kurtnimmo.com/?p=458
15.07.2006
Traduzione per comeDonChisciotte.org a cura di ALCENERO (Marcoc)

17 luglio 2006

Ma che cazzo stiamo facendo!? Reprise (aggiornato)

diverticolo

Israele deve difendersi, è giusto, ma l'"esercito israeliano è di 186.500 effettivi (più 445.000 riservisti mobilitabili in poche ore), dotato di 798 aerei da combattimento, 302 elicotteri, 3930 mezzi corazzati"[1].

"Il Financial Times ha scritto: è come se, ai tempi del terrorismo irlandese dell’IRA, noi inglesi avessimo reagito bombardando Belfast e catturando i ministri del governo irlandese"[2].

In Italia la CIA ha rapito l'Imam Abu Omar, per coerenza con le giustificazioni che diamo dell'aggressione israeliana al Libano, potremmo radere al suolo città come Chicago, New York, Washington.

Hezbollah dove le può prendere una tale quantità di mezzi, sono accusati di avere missili iraniani, grave peccato... ma gli israeliani i caccia F16 non li hanno presi dagli americani? I missili caduti sul Libano non sono fatti a Seattle, Miami e Duluth? Che per caso i caso i caccia ed i missili costruiti dagli americani non sono armi "canaglia" come i razzi raniani? Dobbiamo allo stesso modo considerare corresponsabili gli USA di quello che sta accadendo? Stanno riportando il libano all'età della pietra e le vittime sono civili e bambini, come al solito. Qual è il rapporto di vittime arabe ed israeliane in questi giorni?

Chi è il vero terrista? "Nel 1988, quando il Governo americano era alleato del Governo razzista di Pretoria il Pentagono definì Nelson Mandela (premio Nobel per la pace) ‘uno dei più pericolosi terroristi del mondo’."

Una nave che trasportava cemento è stata colpita ed incendiata al largo di Beirut in acque internazionali da
una imbarcazione israeliana che sparava a caso in tutte le direzioni. I dodici marinai egiziani sopravvissuti sono stati recuperati da navi igiziane e siriane, uno dei marinai è grave.

Anche questa bambina nel sud del Libano di certo era una minaccia terroristica ed ora possiamo dormire tutti sonni più tranquilli.

note:
[1]
Il taglio netto di Israele
[2] Il mondo come lo vuole Giuda

foto: The Angry Arab News Service

16 luglio 2006

Obiettività

[...] si dice spesso che essere obiettivi significa attenersi ai fatti e non prendere posizione.
Si è già visto che «attenersi ai fatti» è un'assurdità; «non prendere posizione» è un'altra assurdità... In senso proprio, «essere obiettivi» è il tentativo sempre incompiuto di adeguare il proprio pensiero agli oggetti. Facciamo un esempio. Tra l'affermazione «la Terra ruota attorno al sole» e l'affermazione «il sole ruota attorno alla Terra», l'obiettività non consiste nel dire «non prendo posizione»; perché questo equivale a non pensare nulla. Affermando che è la Terra a ruotare attorno al sole, Galileo prendeva posizione per l'idea più conforme agli oggetti, cioè la più obiettiva. [...]



Jean-Paul Jouary
a che cosa serve la filosofia?
Salani Editore
€ 9,00
pagg. 125

15 luglio 2006

Ha cominciato Israele

di Maurizio Blondet

A metà del giugno scorso, Cheney ha incontrato a Washington Benjamin Netanyahu, oggi presidente del Likud. E «l’americano avrebbe dato via libera all’israeliano per sfruttare il minimo incidente propizio per cominciare la distruzione di Hamas», scrive il sito dedefensa.org (1). L’incidente propizio è stato a lungo cercato.Sei mesi di «cura dimagrante» contro Gaza e Hamas, con blocco dei fondi spettanti al governo palestinese ed embargo di fatto degli approvvigionamenti alimentari, non bastavano a rendere Hamas un cane idrofobo.Anzi il nuovo governo stava per riconoscere Israele almeno ufficiosamente.C’è voluto il cannoneggiamento dal mare della famiglia di Gaza che faceva picnic sulla spiaggia. Una nave da guerra contro i bagnanti.Eroico Tsahal.Apprendiamo ora che la stessa provocazione è avvenuta per innescare l’offensiva in Libano.«Tutto è cominciato il 12 luglio, quando truppe israeliane sono cadute in un agguato sul versante libanese della frontiera con Israele. Hezbollah, che controlla il Libano meridionale, immediatamente ha colpito quelli che attraversavano. Ha arrestato due soldati israeliani, ne ha uccisi otto e feriti oltre venti nel contrattacco dentro al territorio israeliano». (2) Dunque, secondo questa versione, è stato un corpo armato sionista a sconfinare in territorio libanese.Ci si può non credere.
Ma chi conosce da anni la situazione, sa che questo è «normale».Israele pretende rispetto per i suoi confini, ma non riconosce la sovranità degli altri Stati.Sconfina, cattura, colpisce, e ciò in modo sistematico.Tant’è vero che Justin Raimondo, un ottimo giornalista che conduce il sito «Antiwar.com», aveva previsto con due mesi d’anticipo che la guerra di Israele contro l’Iran, ove fosse avvenuta, sarebbe cominciata proprio così.Il 29 maggio 2006 il giornalista ha scritto: «La guerra all’Iran probabilmente non comincerà con un attacco frontale di USA e/o Israele riguardo alle presunte installazioni nucleari iraniane, né con una schermaglia sulla frotniera Iran-Iraq. Come primi campi di battaglia per la guerra regionale progettata, bisogna guardare al Libano e alla Siria. Gli israeliani sanno perfettamente che le ambizioni nucleari dell’Iran, ammesso che mai si concretizzino, non pongono una minaccia immediata. La loro vera preoccupazione è il loro confine settentrionale, dove i loro nemici giurati, gli Hezbollah, sono un ostacolo efficace all’influenza israeliana. Gi israeliani cercano anche di sfruttare le opportunità crescenti per creare problemi alla Siria, dove i curdi sono i loro fidati alleati, e la reattività del regime baathista è un invito al cambio di regime». (3)Veniamo informati che alla base USA di Aviano nei giorni scorsi sono arrivati un numero ragguardevole di caccia-bombardieri («centinaia», secondo un lettore), subito nascosti negli hangar. Il giorno 13 luglio, il Pentagono ha disposto la forniture ad Israele di 210 milioni di dollari di carburante JP-8 per jet.Un attacco forse è imminente?
Se è così, stiamo assistendo all'attuazione del programma avanzato dai neoconservatori ebreo-americani fin dal 1996. Costoro consigliarono a Netanyahu, allora primo ministro in Israele, di non accedere alle proposte di pace della road map, e invece di dare «un taglio netto».Il documento infatti si intitolava «A clean break, a new strategy for securing the realm».Il «regno» del titolo è il regno d’Israele, il regno della promessa messianica.Grazie al controllo del governo americano assicurato dai neocon, dicevano costoro.Israele «è in grado di cambiare la natura delle sue relazioni coi palestinesi, ivi compero il diritto di inseguimento-sconfinamento per autodifesa…».Ma soprattutto, il documento aggiungeva: «Israele può dare nuova forma all’ambiente strategico circostante, in cooperazione con Turchia e Giordania, indebolendo, contenendo e anche facendo arretrare la Siria. Questo sforzo si concentrerà nel rimuovere Saddam Hussein dal potere in Iraq, in sé un importante obiettivo strategico per Israele, come mezzo per disarticolare le ambizioni siriane nell’area… La Siria sfida Israele sul suolo libanese. Una tattica efficace, con cui gli americani possono simpatizzare, sarà che Israele assuma l’iniziativa sul confine nord impegnando Hezbollah, Siria ed Iran dipinti come principali agenti dell’aggressione in Libano».I firmatari di questo documento erano: Richard Perle, allora capo dell’«American Enterprise Institute», nel 2001 consigliere speciale al Pentagono, James Colbert, del «Jewish Institute for National Security Affairs» (Jinsa), Charles Fairbanks Jr., della «John Hopkins University/SAIS», Douglas Feith, della «Feith and Zell Associates», nel 2001 vice-ministro al Pentagono, David Wurmser, dell’«Institute for Advanced Strategic and Political Studies», Meyrav Wurmser,della «Johns Hopkins University».
Gente che ha i poteri per attuare il programma, lo ha attuato grazie all’11 settembre (con l’attacco all’Iraq, «profetizzato» nel testo) e lo sta attuando, nonostante le diagnosi su un preteso indebolimento dei neocon nel governo Bush.Per quanto esausto e alle corde, Bush continua ad obbedire ai suoi padroni, verso la quarta guerra mondiale.Il documento conferma l’analisi dei professor Walt e Mearsheimer, che nel saggio «The israeli lobby» hanno sostenuto che la lobby ebraica guida la politica estera americana distorcendonegli interessi. Alcuni ebrei «buoni», come Noam Chomsky, replicarono che era ed è Israele ad agire per conto di Washington, come suo satellite.L’attualità dimostra il contrario: l’America è il satellite di Israele. Kevin Drum, l’analista politico del Washington Monthly, constatava il 6 luglio: «L’amministrazione Bush sembra completamente allo sbando. Nella sua politica estera non c’è un minimo di coerenza che si possa discernere, e nessun credibile follow-up di quel poco di coerenza che resta. L’amministrazione Bush sembra non avere più una politica estera quale che sia. Nessun piano per l’Iraq, nessun piano per l’Iran, nessun piano per la Corea del Nord, nessun piano per la ‘promozione della democrazia’, nessun piano e basta».E ovviamente, nessun potere su Israele che la sta trascinando in una guerra imprevedibile per ampiezza e durata, e non più una briciola di credibilità sui Paesi islamici.«L’amministrazione Bush ha ora di fronte all’improvviso in Medio Oriente tre crisi in rapida espansione, con poche opzioni di disinnescarle».
L’America naviga alla cieca verso la «tempesta perfetta» (perfect storm), che va intesa come «la convergenza e congiunzione di tutte le possibili tensioni, crisi regionali, aggressioni, squilibri». Senza più altra bussola che i progetti messianici dei neocon, il grande cieco si lascia guidare dal cane idrofobo.Come si vede, Bush è pronto a commettere suicidio politico, pur di obbedire ad Israele.Ma la cosa non ci meraviglia.Anche Fini, Calderoli, Berlusconi stanno in queste ore difendendo le «ragioni» di Israele, negando che la sua reazione sia «sproporzionata» come pure ripete tutta Europa.Anche loro stanno facendo harakiri per servile obbedienza.Ciechi di fronte alla quarta guerra mondiale che avanza. (5)

Note
1) «Superman et son perfect storm», dedefensa.or, 13 luglio 2006.
2) Sami Moubayed, «It’s war by any other name», Asia Times, 15 luglio 2006. L’autore è un analista politico siriano.
3) Justin Raimondo, «Showdown over Iran», Antiwar.com, 29 maggio 2006.
4) Il testo proseguiva: «We have for four years pursued peace based on a New Middle East. We in Israel cannot play innocents abroad in a world that is not innocent. Peace depends on the character and behavior of our foes. We live in a dangerous neighborhood, with fragile states and bitter rivalries. Displaying ‘moral ambivalence’ between the effort to build a Jewish state and the desire to annihilate it by trading ‘land for peace’ will not secure ‘peace now’. Our claim to the land - to which we have clung for hope for 2000 years - is legitimate and noble. It is not ‘within our own power’, no matter how much we concede, ‘to make peace unilaterally’. Only the unconditional acceptance by Arabs of our rights, ‘especially’ in their territorial dimension, ‘peace for peace’, is a solid basis for the future».
5) La opposizione di Prodi, per contro, ha fatto infuriare il cane idrofobo. Il momento è pericoloso, perché avvicina un «attentato islamico» anche in Italia.

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Abitare nella Santa Barbara (aggiornato)

Mettiamola così, io non credo al caso. Come ho già riportato in un precedente post, "poche settimane fa una intera divisione della riserva è stata richiamata per essere addestrata a un’operazione come quella che l’esercito israeliano sta compiendo in risposta all’attacco degli Hezbollah di giovedì mattina" ed addirittura "pochi giorni prima del “rapimento” del caporale Shalit, aveva già detto Haaretz, Israele aveva progettato di rapire i parlamentari e ministri di Hamas. Con tanto di lista presentata da Olmert al capo dello Shin Beth." Adesso dobbiamo capire se sono dei veggenti e la parapsicologia è scienza, o...
Dietro la morte di Rafik Hariri se qualcuno avesse avuto ancora qualche dubbio non c'era la Siria come ci hanno propagandato, difatti la Siria ci ha soltanto perso dovendo ritirarsi dal Libano e perdendo anche un eccellente e rispettato interlocutore. Il Libano ora sottostà ad una nuova invasione israeliana che non promette nulla di buono visti i precedenti. Di certo la possibile escalation che si profila non è rassicurante. Dietro gli hezbollah ci sono Siria ed Iran. Israele li attaccherà? L'Iran intanto ha dichiarato che se verrà attaccata la Siria ci sarà una "risposta feroce". Avremo cioè che Israele inizierà quella tanto da lei desiderata guerra all'Iran, per cui invece i militari americani stanno facendo gli scongiuri.
Di nuovo sarà un caso che la Siria abbia deciso di convertire le sue riserve di valuta straniera dal dollaro americano all'euro. Non sarà mica che l'euro porta sfiga? La Siria è sanzionata e minacciata, l'Iran [borsa petrolifera anche in euro] è minacciato, l'Iraq di Saddam [che aveva iniziato a vendere il petrolio in euro] già spacciato.


"Il ministro della salute palestinese ha rivelato lunedì che l'esercito israeliano ha usato un nuovo tipo di esplosivo nell'offensiva nella striscia di Gaza. Questi esplisivi contengono materiali tossici e radioattivi che brusciano e squarciano il corpo delle vittime dall'interno e lasciano deformazioni a lungo termine".
I terroristi sono sempre quelli poveri, senza carriarmati, blindati, aviazione e forze navali, una volta li chiamavano "Banditen!".

Vorrei inoltre spendere due parole sull'India che dovrebbe insieme al Pakistan costruire un gasdotto della Gazprom russa [Russia che ha aperto una borsa per petrolio ed altro in rubli alcune settimane fa]. E' notizia di ieri che la mente dietro gli attentati dell'11 luglio scorso a Bombay è l'ISI (servizio segreto pakistano), creato, organizzato e finanziato dalla CIA negli anni ottanti per gestire la guerra in Afghanistan [un esempio a caso è al-Qaeda con a capo bin Laden] contro i russi... ed usato oggi per la guerra al terrorismo, o forse per crearlo il terrore, non dimentichiamoci che l'11 settembre il generale Mahmoud Ahmad dell'ISI, che nell'estate 2001 diede 100.000 dollari Mohammed Atta [capo dei terroristi del 9/11], è a Washington per conto dei talebani dove incontra tra i tanti l’Ambasciatore del Pakistan presso gli Stati Uniti, Porter Goss [Presidente della Commissione per i servizi di Intelligence della Camera dei Rappresentanti], Sen. Bob Graham [Presidente della Commissione per i Servizi Segreti del Senato].
L'intelligence indiana ha affermato che i militanti del Kashmir non sarebbero in grado di organizzare un cosa del genere e che sulla serie di attentati c'è il marchio dell'ISI che ha fatto i piani eseguiti da operativi indiani locali. Ora basta che qualche "bravo giornalista" come Carlo Panella dica "che dietro c'è al-Qaeda" e la disinformazione è servita.

diverticolo

14 luglio 2006

Esperti di malaria dicono che la Banca Mondiale ha pubblicato false statistiche, approvato cure mortali

Un gruppo di esperti di salute pubblica ha richiesto un'investigazione indipendente nella pubblicazione della Banca Mondiale di "false statistiche epidemiologiche", approvazione di "cure obsolete" per una forma mortale di malaria, e il fallimento a sostenere i suoi impegni per finanziare il controllo della malaria. Essi hanno chiesto di esimere la Banca dal lavoro del programma di salute. Le accuse, il autore è Amir Attaran dell'Università di Ottawa, e la risposta della Banca sono apparse nel uscita del 25 aprile del giornale medico britannico The Lancet.

Attaran e i sui colleghi asseriscono che la Banca ha falsificato le statistiche sul suo programma anti-malaria in Brasile ed India, ingigandendo enormemente la sua efficacia. La Banca ha concesso tanto nel caso del Brasile da correggere i dati originali sul suo sito web. In India, la Banca dice che la discrepanza tra i suoi numeri e quelli del governo Indiano è causato dal limitare della Banca i propri conti a quesi distretti "con il più alto carico di malaria" nel quale ha finanziato il progetto. In collegamento con il Bretton Woods Project, Attaran ha controbatutto che "non furono forniti dati dalla Banca per questa affermazione, e se questo è vero, allora diversi distretti della Banca hanno sotto-rappresentato i distretti circostanti"
[...]

fonte:
BRETTON WOODS project

traduzione: diverticolo

Nota del traduttore: vorrei ricordare che alla Banca Mondiale è stato fatto presidente Paul Wolfowitz, ex segretario alla difesa USA, numero due del Pentagono, firmatario del PNAC (Project for the New American Century), uno dei falchi neocon del governo Bush Jr.
[Che sta facendo Wolfowitz?]
[Wolfowitz ha un cuore innamorato]


Ma che cazzo stiamo facendo!?

"Ci tengo a distinguere: non penso si tratti di un rapimento, ma della cattura di un soldato. Che cosa faceva Gilad Shalit al confine con Gaza? Era lì per sparare ai palestinesi. Giusto due giorni prima dell’episodio, le forze speciali israeliane erano entrate a Khan Younis e avevano rapito due palestinesi. E ancora, erano i soldati ai confini della Striscia quelli che, poche settimane fa, hanno bombardato la spiaggia di Gaza sterminando la famiglia della piccola Ghalia. [...] Quello che hai chiamato rapimento è solo un episodio in una lunga storia di occupazione e resistenza. Nel contesto: questa è una guerra e in guerra i soldati nemici sono catturati, non rapiti come fossero civili innocenti. Tutto quello che è successo a Gaza nelle ultime settimane è una grave violazione della convenzione di Ginevra, lo hanno sostenuto anche molte importanti organizzazioni internazionali".[1]
Difatti distruggere una centrale elettrica che da energia a quasi tutta la popolazione, uccidere 17 persone è una rappresaglia [punibile ai sensi della Convenzione di Ginevra, ma tanto chi se ne frega] e non un'operazione di sicurezza come la chiama il Jerusalem Post. "Poche settimane fa una intera divisione della riserva è stata richiamata per essere addestrata a un’operazione come quella che l’esercito israeliano sta compiendo in risposta all’attacco degli Hezbollah di giovedì mattina."[2] "Per quel soldatino, [Israele] ha rapito un terzo dei ministri e dei parlamentari palestinesi, ed ha minacciato di assassinio il primo ministro palestinese: il rapimento, ha scritto Haaretz, era stato programmato «diverse settimane fa», dunque l'intera provocazione, probabilmente la stessa reinvasione di Gaza era stata architettata in anticipo. Ovviamente, quello dei palestinesi è «terrorismo». Quello israeliano, rapimenti di ministri stranieri, distruzioni e assassini, sono la necessaria dolorosa autodifesa - della quarta potenza militare mondiale contro una popolazione inerme, senza luce, senz'acqua, i cui raccolti sono stati fatti deliberatamente marcire dal blocco israeliano di Gaza che dura da cinque mesi. L'Occidente accetta questa versione dell'arrogante e del prepotente che si proclama vittima.[...] Il mondo ascolta senza reagire la seguente frase del primo ministro sionista Olmert, che forse nemmeno Himmler avrebbe osato proclamare: «Le vite e il benessere degli abitanti di Sderot (sobborgo ebraico oltre il Muro, ndr) sono più importanti della morte di decine di palestinesi innocenti». A Sderot cadono talora dei razzi Kassam, che non hanno mai ammazzato nessuno, ma nuocciono al benessere della razza eletta. Notevole il silenzio che circonda i pochi veri ebrei che stanno protestando contro le brutalità del loro Reich (scusate, «la sola democrazia del medio oriente»). Qualche centinaio si sono affollati davanti alla casa di Olmert chiedendo di smettere di colpire «i civili palestinesi, perché è un crimine di guerra, e cominciare a trattare coi leader palestinesi, anziché arrestarli» (Yishai Menuhin, membro del gruppo pacifista Yesh Gvul). Gideon Levy, commentatore di Haaretz, ha avuto il coraggio di scrivere: «Uno Stato che compie certe azioni non è più distinguibile da un'organizzazione terroristica». La giurista Marjorie Cohn, ebrea americana, ha ammonito pubblicamente che gli atti giudaici contro i palestinesi configurano la «punizione collettiva» sanzionata dall'articolo 50 dell'Aja e 33 della convenzione di Ginevra. E conclude: «l'esistenza dello Stato di Israele non corre pericolo alcuno. E' la quarta potenza bellica mondiale. Il suo 'nemico', il popolo palestinese, non ha carri armati, né aerei, né artiglieria pesante». Non ha nemmeno la luce e l'acqua."[3]
Gli Israeliani prendono di mira i bambini palestinesi, usano bombe acustiche per traumatizzarli, per provocare aborti spontanei: "Israele è così soddisfatto del risultato della sua guerra di terrore psicologico da aver sviluppato le " bombe acustiche" con l’ intento di creare paura e traumi diffusi.[...] Per i Palestinesi, una guerra contro i loro bambini non è affatto qualcosa di nuovo. Uno studio sul campo del 2004 pubblicato dal British Medical Journal riportava che, nei precedenti 4 anni, ‘ Due terzi dei 621 bambini uccisi (da Israele) ai posti di blocco, sulla strada per la scuola, nelle loro case, sono morti per ferite da piccole armi da fuoco, dirette in oltre metà dei casi alla testa, al collo ed al petto – ferite da cecchini'."[4]
"Dato il diritto concesso a Israele di effettuare la pulizia etnica dei palestinesi, di terrorizzarli in violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e la legalità internazionale, ne consegue che le sue vittime non hanno diritto a resistere. Possono essere cacciate dalla loro terra, le loro case possono essere demolite, gli ulivi sradicati, e la gente uccisa dall’IDF [Israeli Defense Force, esercito israeliano, ndt] o dalla violenza dei coloni, ma la resistenza armata da parte loro è inaccettabile «terrorismo», da deplorare profondamente. Circa un migliaio di palestinesi furono uccisi dagli israeliani durante la prima fase non violenta di resistenza nella prima Intifada (1987-1992), ma la loro resistenza passiva non ha avuto effetti sull’occupazione illegale, la comunità internazionale non fece nulla per alleviare le loro disgrazie, e Israele aveva il tacito accordo con gli Stati Uniti che esso sarebbe stato sostenuto nella violenta risposta all’Intifada fino a quando la resistenza non fosse stata sconfitta. Il rapporto di palestinesi assassinati in quegli anni rispetto agli israeliani era di 25 a 1 o addirittura più alto, ma dato il diritto di terrorizzare concesso a Israele, erano ancora i palestinesi che venivano definiti terroristi." [5]
"Tra di noi non possiamo ignorare la verità ... politicamente noi siamo gli aggressori e loro si difendono … Il paese è loro, perché essi lo abitavano, dato che noi siamo voluti venire e stabilirci qui, e dal loro punto di vista gli vogliamo cacciare dal loro paese.
[6]

Note
[1] Un pretesto per tornare

[2] Attenzione, apocalisse in vista
[3] Israele e i suoi pellerossa
[4] Targeting Gaza’s Children with Sound Bombs
[5] Pulizia etnica ed "Istinto morale"

[6] David Ben Gurion, riportato a pp 91-2 di Fateful Triangle di Chomsky, che apparve in "Zionism and the Palestinians pp 141-2 di Simha Flapan che citava un discorso del 1938 [*]