Perché i ricchi sono sempre più ricchi
I ricchi sempre più ricchi è un problema che i matematici si sono posti e per il quale hanno anche trovato una semplice ma convincente risposta. Il meccanismo del "ricco sempre più ricco" è come una rete che parte da piccole dimensioni e cresce per aggregazione preferenziale. Nel caso ad esempio di siti web, i siti noti saranno più citati di quelli sconosciuti, negli articoli scientifici o giornalistici si tenderà a citare di più un noto scienziato o giornalista o scittore di uno ignoto e questo ovviamente porterà il numero di citazioni o link a vantaggio di quelli noti. Comunque per grandi cifre si avranno strutture che per quanto caotiche saranno caratterizzate da una identica struttura di base: reti piccolo mondo con pochi gradi di separazione. Il meccanismo del ricco sempre più ricco è conosciuto ed usato dalle industrie per vendere il loro prodotto facendo affidamento al nome ed al marchio. Altri esempi li troviamo nei film con attori famosi (1).
Una cosa simile però accade anche per le relazioni sessuali: due socioligi dell'università di Stoccolma, Fredrik Liljeros e Christopher Edling, collaborando con un'equipe di fisici dell'università di Boston, analizzando le relazioni sessuali di 2810 individui a caso in Svezia nel 1996, scoprirono la stessa struttura di Internet e del Worl Wide Web, cioè una rete piccolo mondo dove in pochi avevano la maggior parte delle relazioni sessuali di tutta la comunità e la distribuzione del numero di partner seguiva la legge della potenza (2). Più partner hai più ne avrai, la capacità di acquisirne aumenta, in questo caso "sociale" è la gratificazione che aumenta la tua capacità di "attrazione".
A livello economico basti pensare che se A guadagna 9 e per la fine del mese consuma 10, si ritrova con un debito di 1 e alla fine dell'anno avrò 12*(-1)=-12, se B guadagna 20 e spende 15 gli avanzano 5 ed avrà alla fine dell'anno 12*5=60 che può investire o accumulare; l'anno successivo A parte da un debito di 12 e B con un attivo di 60, e coì via il divario crescerà sempre più rapidamente.
Per questo le tasse sono necessarie, devono essere paghate da tutti e proporzionalmente al proprio reddito. Gli USA sono indebitati fino al collo e "sta vivendo oltre i propri mezzi", il problema è strutturale ed è peggiorato dalla spesa per la guerra e dal taglio delle tasse per le aziende e i ricchi (3). Alcune regioni degli USA sono povere come il Terzo Mondo e la mortalità infantile è pari alla Malesia, un bambino nero ha il doppio della probabilità di morire entro il primo anno di vita (4).
Non si può parlare di democrazia in un paese dove nel 2004 il 13,2% della popolazione viveva in condizioni di povertà relativa, e questa l'Italia (5). "Essere poveri non significa - soltanto - non poter mangiare o non avere un tetto sulla testa ma anche essere privi di risorse sociali e relazionali adatte a quello che oggi definiremmo sviluppo umano" (6).
John Nash, negli anni '50, "scopre che il massimo livello di benessere per una società si manifesta quando ciascuno degli individui che la compongono agisce in vista del proprio interesse senza però perdere di vista quello degli altri membri del gruppo. Egli dimostra come un comportamento mosso al mero individualismo possa generare all'interno della società in questione una sorta di 'legge della giungla', la quale farà sì che tutti i suoi membri finiscano per godere di un benessere inferiore alle loro potenzialità." Qui sarebbe dovuta morire la teoria economica di Adam Smith formulata nel 1776 e che invece ancora ci guida. "Quasi contemporaneamente a Nash e alle sue scoperte, due economisti, Lipsey e Lancaster, elaboravano il cosiddetto 'Teorema del second best'. Secondo questo teorema, nel caso di una realtà economica che, a causa delle limitazioni poste dal mondo reale, non possa funzionare a un livello di libertà e competitività ottimale per tutti i suoi membri, non si può sapere a priori il grado di regolamentazione e di interventi statali di cui essa avrà bisogno per opereare meglio. In altre parole, Lipsey e Lancaster hanno scoperto che è possibile che un paese funzioni meglio con più restrizioni e interventi statali che senza. E, quindi, che potrebbe addirittura essere necessario un forte intervento statale in campo economico perché tutto funzioni meglio" (7). Questo è il contrario di quello che chiedono sempre i paesi ricchi a quelli poveri come condizione per ottenere prestiti che non potranno pagare con conseguente perdita dei diritti sulle loro risorse attraverso il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale (8). Esempi: da un lato la deregolamentazione di Gorbaciov che ha annichilito l'ex Unione Sovietica, dall'altra la lenta rinazionalizzazione delle aree strategiche della Russia da parte di Putin, ma anche le recenti difese da parte della Francia di un settore strategico e necessariamente controllato dallo stato come quello energetico (9), o della gestione di strutture strategiche come i porti negli Stati Uniti (10), la storia delle ferrovie in Gran Bretagna (11), il crack dell'Argentina (12). La vendita, ed ancor peggio la svendita, di reti elettriche, idriche, ferrovie, giacimenti, sanità, immobili a privati che poi ce li riaffittano è fuori da ogni logica: se a noi costa 10 tenere un'ospedale, come può costarci 9 in affitto da qualcuno che ci deve guadagnare prima di noi? Dov'è il risparmio? Tagliano personale, sicurezza, qualità dei materiali, vitto, ecc. ed a farne le spese è la comunità. Tagliano il bilancio convinti che il valore economico si conti con i soldi.
I grossi gruppi che vengono privatizzati li comprano individui che non hanno un soldo bucato, e paga chi è comprato, così è accaduto con le privatizzazioni in Italia (13). A pagare sono cioè gli utenti finali che vedono il passaggio del testimone della loro azienda fornitrice di servizi insieme all'aumento dei prezzi. "Le regole fondamentali della nostra società:
1. Le grandi società hanno accumulato una enorme « montagna d’oro ».
2. Queste imprese la utilizzeranno per aumentare i salari o creare occupazione ? No, solamente per aumentare i loro profitti.
3. Ma chi subisce ora le critiche per il peccato di « avidità » ? I salariati.
4. Allora, il pericolo sta nel fatto che i salariati « avidi » possano far diminuire la montagna d’oro.
5. In breve, è la dieta e il saccheggio dei salariati che fa grande la montagna d’oro.
6. E per meglio ingrossarla, i « mercati » ( leggi: i capitalisti) hanno bisogno che i salariati se ne stiano sottomessi al ricatto della disoccupazione. Dunque, i discorsi sulla « politica dell’occupazione » sono puramente polvere sugli occhi.
7. Questo vale anche per i discorsi sullo stile « I profitti dei ricchi creano occupazione per tutti », che sono solamente un’arma di propaganda di massa nella guerra sociale." (14)
Tempo fa lessi un articolo del New York Times che argomentava, conti alla mano, che la sanità privata e l'uso delle assicurazioni private costavano di più alla General Motors, e al sistema industriale americano in generale, che se esistesse un sistema sanitario pubblico alla europea.
In Sud America, i nuovi governi eletti, cadute le dittature istituite dagli USA, hanno iniziato a nazionalizzare. In Italia dovremmo smetterla di berci che la privatizzazione e il lavoro flessibile sono migliori: andate in banca, dite che siete CO.CO.CO., a progetto o quant'altro, e chiedete un mutuo, se non è migliore per loro non lo è neanche per voi. Lo strumento usato per la crescita è la flessibilità che serve "a retribuire ancora di più il capitale a scapito del lavoro. [...] Mantenere alta la disoccupazione facilita l’adesione al “nuovo” mercato, e rafforza la tendenza storica al calo delle paghe. Ma Udo Ludwig, economista liberista dell’IWH, un istituto economico di Halle, sostiene che la disoccupazione non cala perché non c’è ancora abbastanza flessibilità: “ci occorre una più radicale deregulation, e un taglio più radicale dei costi sociali sui salari”, dice spietato. [...] I giornali di Berlino sono pieni di offerte di lavoro continue, sempre dalle stesse aziende: non è che ci sia una domanda enorme, è il fatto che la legge vieta di occupare lo stesso lavoratore a termine per oltre due anni. I lavoratori vengono dunque licenziati, e ne vengono cercati dei nuovi. Una bella rotazione della precarietà." (15). In "La 25a ora" di Spike Lee è festa quando viene comunicato che il tasso di disoccupazione è alto. Al contrario Henry Ford era convinto che "sono gli alti salari la causa della prosperità di questo Paese [Stati Uniti]", ed annunciò di aver raddoppiato lo stipendio dei suoi operai perché le vendite del modello T andavano bene. "I suoi rivali erano terrorizzati. Il Wall Street Journal lo accusò di iniettare 'principi biblici o spirituali in un campo che non gli appartengono'. Il corrispondente del New York Times che aveva viaggiato fino a Detroit per intervistarlo quella settimana gli chiese se fosse socialista". Sempre negli USA lo paga orario dell' 80% dei lavoratori è diminuita negli ultimi quattro anni: la maggior parte degli americani ha usufruito di un taglio di tasse dal 2002. In apparente controtendenza l'economia è cresciuta del 3%. Di chi è il merito? Del 20% della popolazione che nel 1992 deteneva il 42% della spesa, nel 2000 il 46% ed oggi sicurmante di più. Secondo l'economista liberale Jared Bernstein "non c'è bisogno di una giusta distribuzione per avere una ripresa sostenibile" (16). "Ci sono 37 milioni di americani che vivono al di sotto della soglia di povertà. Questo dato è aumentato di 5 milioni da quanto il presidente W. Bush è andato al potere. Gli Stati Uniti hanno il più alto numero di miliardari nel mondo: 269. Circa un quarto dei neri americani vive al di sotto della soglia di povertà; anche il 22% degli ispanici vive in povertà. Ma per i bianchi la percentuale è solo dell’8.6%. Ci sono 46 milioni di americani senza un’assicurazione medica. Ci sono 82.000 senza tetto solo nella città di Los Angeles. Nel 2004 la comunità più povera in America era la riserva indiana di Pine Ridge. La disoccupazione raggiunge l’80%, il 69% della gente vive in povertà e la durata di vita media per gli uomini è di 57 anni. Nell’emisfero occidentale solo Haiti ha una speranza di vita media più bassa. La città più ricca in America è Rancho Santa Fè in California. I redditi medi superano i 100.000 $ all’anno; e il prezzo medio di una casa è di 1.700.000 dollari" (17). Così scompaiono le persone che si trasformano in merce. In Italia la tendenza è la stessa, eravamo grandi artisti, poeti, naviganti... ci siamo ridotti a scopiazzatori di bassa lega. "Ichiro Kawachi ha dimostrato per gli USA che il «gradiente di ineguaglianza» delle società è correlato con il degrado della condizione fisica della popolazione. Per esempio la durata di vita dei greci, molto più poveri degli americani, è però molto più alta, per via della maggiore parità sociale. La gente che vive in una società dove l'ineguaglianza è più pronunciata - una società plutocratica - tende ad avere una vita più corta, meno sana e più violenta. Il tasso di omicidi appare proporzionale al tasso di mal-distribuzione della ricchezza nazionale" (18). Il degrado e la disuguaglianza sono più viste e sentite nelle grandi città, si comprende allora perché neglia anni '80 nelle metropoli americane che raggruppano il 20% della popolazione era conteggiata il 50% della criminalità. La causa scatenante della violenza non è soltanto la differenza di ricchezza che pure nel passato esisteva anche se oggi il divario è maggiore, ma il contadino mangiava alla stessa tavola del signore, ma è l'ostentazione di ciò, sono i modelli che la società e la pubblicità cercano di imporci, dobbiamo avere l'ultimo modello del telefonino, di scarpe, di jeans altrimenti non siamo nessuno... ma non tutti possono permetterselo. Dobbiamo educare , dobbiamo educare le persone al fatto che pubblico non significa degli altri, ma nostra e dei nostri figli. Fusioni ed acquisizioni per 100 miliardi di dollari operate in Europa in solo due giorni (19). L'affare Autostrade-Abertis di cui si parla poco nonostante si tratti di u'infrastruttura nazionale determinante, mentre il principe Vittorio Emanuele è stato investito da uno scandalo per azioni di certo riprovevoli... ma lui voleva scalare insieme a Gheddafi Autostrade S.p.A.; ad il governo nazionale può far poco perché i poteri veri li detengono la comunità europea.
Mi fa piacere scoprire che anche il New York Times si sveglia dal suo torpore filo-governativo e tuona contro al "competitive sourcing" ("secondo cui l’ «efficienza» consiste nell’appaltare le funzioni pubbliche a ditte private, messe in concorrenza con concorsi d’appalto competitivi"), ad esempio, ma è una tantum. "L'obbiettivo dell'iniziativa era [...] di distribuire «servizi di alta qualità ai nostri cittadini al prezzo più basso». Il risultato è stato servizi di bassa qualità a costi alti: la creazione di un governo ombra di compagnie private diffuso che è sia incompetente che corrotto." Alcuni esempi: Katrina e Iraq (20).
"Pensare di migliorare le condizioni di vita dei popoli attraverso l’indebitamento pubblico è un fallimento. La Banca Mondiale esige che i Paesi in via di sviluppo, per progredire, ricorrano all’indebitamento estero e attraggano gli investimenti stranieri. Questo indebitamento serve principalmente per comprare attrezzature e beni di consumo dai Paesi più industrializzati. I fatti dimostrano, giorno dopo giorno, da decenni, che questo non conduce allo sviluppo. Secondo la teoria economica dominante, lo sviluppo del Sud è arretrato a causa dell’insufficienza dei capitali nazionali (insufficienza del risparmio locale). Sempre secondo questa teoria, i Paesi che vogliano iniziare o accelerare lo sviluppo devono ricorrere ai capitali esteri attraverso tre vie: la prima, indebitamento estero; la seconda, attrarre gli investitori stranieri; la terza, aumentare le esportazioni per ottenere le valute necessarie per l’acquisto di beni stranieri che permettano di andare avanti con la crescita. Nel frattempo i più poveri devono, oltretutto, cercare di attrarre donazioni comportandosi come dei bravi alunni dei Paesi sviluppati. La realtà smentisce questa teoria: sono i Paesi in via di sviluppo che forniscono i capitali ai Paesi più industrializzati, in special modo, all’economia degli Usa. La Banca Mondiale non sostiene il contrario: «I Paesi in via di sviluppo, messi insieme, sono prestatori netti di denaro rispetto ai Paesi sviluppati.» Nel 2004-2005 la combinazione di tassi d’interesse abbastanza bassi, di premi di rischio al ribasso e di prezzi delle materie prime al rialzo, ha prodotto un forte aumento delle riserve di valute dei Paesi in via di sviluppo (PVS). Queste sono salite, alla fine del 2005, a più di 2 miliardi di dollari. Una somma mai raggiunta fino a quel momento. Una somma superiore al totale del debito estero pubblico dell’insieme dei PVS! Se a questa cifra sommiamo i capitali liquidi che i capitalisti dei PVS hanno depositato nelle banche dei Paesi più industrializzati, che arrivano a più di 1,5 miliardi di dollari, possiamo affermare, senza giri di parole, che i PVS non sono i debitori ma, al contrario, sono i veri creditori."
Ma ora tranquilli, in Italia ci penserà il decreto Bersani... spezzerà le gambe ai piccoli senza scalfire i grandi e saremo tutti contenti e coglionati (21).E chi ci aiuterà in caso di crisi? Ma la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ed il WTO è ovvio, così esperti in colpi di stato (22) e strangolamenti vari (23): "tra gli esempi più noti, citiamo la dittatura dello scià in Iran, instaurata nel 1953 dopo il rovesciamento del primo ministro Mossadeq; la dittatura militare in Guatemala imposta dagli Stati Uniti nel 1954 dopo aver deposto il presidente democratico Jacobo Arbenz; quella di Duvalier ad Haiti nel 1957; quella del generale Park Chung Hee nella Corea del Sud nel 1961; quella dei generali brasiliani nel 1964, quella di Mobutu nel Congo e di Duharto in Indonesia nel 1965; quella dei militari in Thailandia nel 1966, quella di Idi Amin Dada in Uganda e quella del generale Hugo Panzer in Bolivia nel 1971; quella di Ferdinand Marcos nelle Filippine nel 1972; quella di Augusto Pinochet in Cile, quella dei generali uruguaiani e di Habyarimana in Ruanda nel 1973, quella della giunta militare argentina nel 1976; il regime di Arap Moi in Kenya nel 1978; la dittatura in Pakistan dal 1978, il colpo di stato di Saddam Hussein nel 1979 e la dittatura militare turca nel 1980.
Tra le altre dittature appoggiate dalla Banca Mondiale, citiamo ancora: quella dei Somoza in Nicaragua e quella di Ceaucescu in Romania. Alcune durano ancora: il regime dittatoriale cinese, la dittatura di Deby nel Ciad, quella di Ben Alì in Tunisia, quella di Musharaf in Pakistan e molte altre. Non dimentichiamo l’appoggio dato anche alle dittature europee: quella del generale Franco in Spagna e quella di Salazar in Portogallo."
"Proviamo ad immaginare l'influenza di cui può disporre un'azienda capitalizzata in borsa per 100 miliardi di euro, dalla quale dipendono decine di migliaia di dipendenti e con un volume di affari uguale all'intero prodotto lordo di un paese povero (o in alternativa pari ad una significativa percentuale di reddito annuale prodotto da uno stato di media potenza economica), nei confronti di una amministrazione locale o statale quando si dovrà contrattare la realizzazione di un nuovo insediamento produttivo, o l'applicazione di parametri ambientali, ecc..." (24)
Ma il vero trucco per diventare ricchi sono la riserva frazionaria ed il signoraggio (25):
diverticolo
Note:
(1) Nexus, Mark Buchanan, Oscar Saggi Mondadori
(2) The web of human sexual contacts Nature
(3) A Tale Of Two Deficits di Joseph Stiglitz (pdf)
(4) UN report shows USA regions as poor as Third World
(5) La povertà relativa in Italia ISTAT
(6) Karl Polanyi
(7) Hitler ha vinto la guerra, Walter Graziano, Arcana
(8) E/CN.4/Sub.2/2004/27 Commissione dei diritti dell'uomo Effetti del debito sui diritti umani Foglio di lavoro preparato dal Sig. El Hadji Guissé english, ita
Confessioni di un sicario dell’economia, John Perkins, minimum fax
Quei bravi ragazzi global del Fondo Monetario Internazionale
(9) Tremonti ha ragione
(10) USA: militarizzazione dell’economia
(11) La distruzione delle ferrovie inglesi, paradigma della "terza via" globalista
(12) Rapporto sull'Impero 29
Ma l'Argentina ce l'ha fatta
Il modello Argentina, perché no?
(13) Banchiere anonimo: "Per la prima volta in Italia si è vista all’opera quello che sui mercati stranieri era conosciuto da tanto tempo, soprattutto in America, che si chiama il sistema dell’aquisition finance: la finanza per acquistare aziende. Come funziona? Un imprenditore, che può anche non disporre di tutto il capitale dell’azienda che vuole comprarsi, si rivolge a banche, normalmente grandi banche d’affari estere come nel caso Telecom e come adesso nel caso Corriere della Sera, che gli forniscono i capitali per provare a comprare una società. Presenta un progetto industriale, cioè un progetto in cui lui dice “io voglio comprarmi la Telecom, voi mi prestate i soldi, quando ho comprato la Telecom i soldi ve li restituisce la Telecom”: questo è lo schema dell’operazione. In cui ovviamente l’acquisizione, in questo caso una privatizzazione, non crea capitale nuovo per un’azienda importante come quella della telefonia italiana, ma anzi l’azienda importante verrà indebitata per restituire i soldi di chi l’ha comprata. È un sistema per cui tra due soggetti – chi vende e chi compra – si scambiano i ruoli: alla fine paga chi è comprato, e questo è successo con tutte le privatizzazioni italiane. Chi ha guadagnato dalle privatizzazioni italiane sono le grandi banche d’affari straniere. Facevano da advisor al Ministero del Tesoro quando si trattava di vendere e da finanziatori agli imprenditori quando si trattava di comprare. Come dire, se si gioca dalle due parti del tavolo è difficile perdere." Centro Studi Monetari
(14) Le «tas d’or» et les «gourmands»
(15) Germania: ecco il futuro del nostro lavoro
(16) A century after Henry Ford, middle class does less to drive economy
(17) 37 milioni di poveri nascosti nella terra dell'abbondanza
Oligarchi ricchi, gli unici beneficiari
(18) I. Kawachaki, B.P. Kennedy e R.G. Wilkinson, «The society and population healt reader», New Press, New York 1999
Il «Manifesto» del capitalismo letale
(19) Lotteria di fusioni in soli 5 giorni
(20) La bancarotta del «meno Stato» (in USA e Italia)
A shadow government rife with corruption, New York Times, Frank Rich 25-giugno 2006
(21) Questa sinistra tanto americana
Tassisti, i nuovi «kulaki»
Il banchetto delle liberalizzazioni
(22) La rottura come via d'uscita
Confessioni di un sicario economico
Confessioni di un sicario economico: come gli USA usano la globalizzazione per rubare migliaia di miliardi ai paesi poveri
Il ruolo dei "sicari economici" nella distruzione delle nazioni
Sicari economici: Stanley Fisher
(23) The Globalizer Who Came In From the Cold
WTO, OGM e la supremazia totale
(24) Nazionalizzazione: una nube all'orizzonte del turbo
(25) Centro Studi Monetari
Signoraggio.info
Signoraggio.com
Marco Saba
Denaro sterco del demonio, di MassimoFini, Marsilio editore, €7,00
Una cosa simile però accade anche per le relazioni sessuali: due socioligi dell'università di Stoccolma, Fredrik Liljeros e Christopher Edling, collaborando con un'equipe di fisici dell'università di Boston, analizzando le relazioni sessuali di 2810 individui a caso in Svezia nel 1996, scoprirono la stessa struttura di Internet e del Worl Wide Web, cioè una rete piccolo mondo dove in pochi avevano la maggior parte delle relazioni sessuali di tutta la comunità e la distribuzione del numero di partner seguiva la legge della potenza (2). Più partner hai più ne avrai, la capacità di acquisirne aumenta, in questo caso "sociale" è la gratificazione che aumenta la tua capacità di "attrazione".
A livello economico basti pensare che se A guadagna 9 e per la fine del mese consuma 10, si ritrova con un debito di 1 e alla fine dell'anno avrò 12*(-1)=-12, se B guadagna 20 e spende 15 gli avanzano 5 ed avrà alla fine dell'anno 12*5=60 che può investire o accumulare; l'anno successivo A parte da un debito di 12 e B con un attivo di 60, e coì via il divario crescerà sempre più rapidamente.
Per questo le tasse sono necessarie, devono essere paghate da tutti e proporzionalmente al proprio reddito. Gli USA sono indebitati fino al collo e "sta vivendo oltre i propri mezzi", il problema è strutturale ed è peggiorato dalla spesa per la guerra e dal taglio delle tasse per le aziende e i ricchi (3). Alcune regioni degli USA sono povere come il Terzo Mondo e la mortalità infantile è pari alla Malesia, un bambino nero ha il doppio della probabilità di morire entro il primo anno di vita (4).
Non si può parlare di democrazia in un paese dove nel 2004 il 13,2% della popolazione viveva in condizioni di povertà relativa, e questa l'Italia (5). "Essere poveri non significa - soltanto - non poter mangiare o non avere un tetto sulla testa ma anche essere privi di risorse sociali e relazionali adatte a quello che oggi definiremmo sviluppo umano" (6).
John Nash, negli anni '50, "scopre che il massimo livello di benessere per una società si manifesta quando ciascuno degli individui che la compongono agisce in vista del proprio interesse senza però perdere di vista quello degli altri membri del gruppo. Egli dimostra come un comportamento mosso al mero individualismo possa generare all'interno della società in questione una sorta di 'legge della giungla', la quale farà sì che tutti i suoi membri finiscano per godere di un benessere inferiore alle loro potenzialità." Qui sarebbe dovuta morire la teoria economica di Adam Smith formulata nel 1776 e che invece ancora ci guida. "Quasi contemporaneamente a Nash e alle sue scoperte, due economisti, Lipsey e Lancaster, elaboravano il cosiddetto 'Teorema del second best'. Secondo questo teorema, nel caso di una realtà economica che, a causa delle limitazioni poste dal mondo reale, non possa funzionare a un livello di libertà e competitività ottimale per tutti i suoi membri, non si può sapere a priori il grado di regolamentazione e di interventi statali di cui essa avrà bisogno per opereare meglio. In altre parole, Lipsey e Lancaster hanno scoperto che è possibile che un paese funzioni meglio con più restrizioni e interventi statali che senza. E, quindi, che potrebbe addirittura essere necessario un forte intervento statale in campo economico perché tutto funzioni meglio" (7). Questo è il contrario di quello che chiedono sempre i paesi ricchi a quelli poveri come condizione per ottenere prestiti che non potranno pagare con conseguente perdita dei diritti sulle loro risorse attraverso il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale (8). Esempi: da un lato la deregolamentazione di Gorbaciov che ha annichilito l'ex Unione Sovietica, dall'altra la lenta rinazionalizzazione delle aree strategiche della Russia da parte di Putin, ma anche le recenti difese da parte della Francia di un settore strategico e necessariamente controllato dallo stato come quello energetico (9), o della gestione di strutture strategiche come i porti negli Stati Uniti (10), la storia delle ferrovie in Gran Bretagna (11), il crack dell'Argentina (12). La vendita, ed ancor peggio la svendita, di reti elettriche, idriche, ferrovie, giacimenti, sanità, immobili a privati che poi ce li riaffittano è fuori da ogni logica: se a noi costa 10 tenere un'ospedale, come può costarci 9 in affitto da qualcuno che ci deve guadagnare prima di noi? Dov'è il risparmio? Tagliano personale, sicurezza, qualità dei materiali, vitto, ecc. ed a farne le spese è la comunità. Tagliano il bilancio convinti che il valore economico si conti con i soldi.
I grossi gruppi che vengono privatizzati li comprano individui che non hanno un soldo bucato, e paga chi è comprato, così è accaduto con le privatizzazioni in Italia (13). A pagare sono cioè gli utenti finali che vedono il passaggio del testimone della loro azienda fornitrice di servizi insieme all'aumento dei prezzi. "Le regole fondamentali della nostra società:
1. Le grandi società hanno accumulato una enorme « montagna d’oro ».
2. Queste imprese la utilizzeranno per aumentare i salari o creare occupazione ? No, solamente per aumentare i loro profitti.
3. Ma chi subisce ora le critiche per il peccato di « avidità » ? I salariati.
4. Allora, il pericolo sta nel fatto che i salariati « avidi » possano far diminuire la montagna d’oro.
5. In breve, è la dieta e il saccheggio dei salariati che fa grande la montagna d’oro.
6. E per meglio ingrossarla, i « mercati » ( leggi: i capitalisti) hanno bisogno che i salariati se ne stiano sottomessi al ricatto della disoccupazione. Dunque, i discorsi sulla « politica dell’occupazione » sono puramente polvere sugli occhi.
7. Questo vale anche per i discorsi sullo stile « I profitti dei ricchi creano occupazione per tutti », che sono solamente un’arma di propaganda di massa nella guerra sociale." (14)
Tempo fa lessi un articolo del New York Times che argomentava, conti alla mano, che la sanità privata e l'uso delle assicurazioni private costavano di più alla General Motors, e al sistema industriale americano in generale, che se esistesse un sistema sanitario pubblico alla europea.
In Sud America, i nuovi governi eletti, cadute le dittature istituite dagli USA, hanno iniziato a nazionalizzare. In Italia dovremmo smetterla di berci che la privatizzazione e il lavoro flessibile sono migliori: andate in banca, dite che siete CO.CO.CO., a progetto o quant'altro, e chiedete un mutuo, se non è migliore per loro non lo è neanche per voi. Lo strumento usato per la crescita è la flessibilità che serve "a retribuire ancora di più il capitale a scapito del lavoro. [...] Mantenere alta la disoccupazione facilita l’adesione al “nuovo” mercato, e rafforza la tendenza storica al calo delle paghe. Ma Udo Ludwig, economista liberista dell’IWH, un istituto economico di Halle, sostiene che la disoccupazione non cala perché non c’è ancora abbastanza flessibilità: “ci occorre una più radicale deregulation, e un taglio più radicale dei costi sociali sui salari”, dice spietato. [...] I giornali di Berlino sono pieni di offerte di lavoro continue, sempre dalle stesse aziende: non è che ci sia una domanda enorme, è il fatto che la legge vieta di occupare lo stesso lavoratore a termine per oltre due anni. I lavoratori vengono dunque licenziati, e ne vengono cercati dei nuovi. Una bella rotazione della precarietà." (15). In "La 25a ora" di Spike Lee è festa quando viene comunicato che il tasso di disoccupazione è alto. Al contrario Henry Ford era convinto che "sono gli alti salari la causa della prosperità di questo Paese [Stati Uniti]", ed annunciò di aver raddoppiato lo stipendio dei suoi operai perché le vendite del modello T andavano bene. "I suoi rivali erano terrorizzati. Il Wall Street Journal lo accusò di iniettare 'principi biblici o spirituali in un campo che non gli appartengono'. Il corrispondente del New York Times che aveva viaggiato fino a Detroit per intervistarlo quella settimana gli chiese se fosse socialista". Sempre negli USA lo paga orario dell' 80% dei lavoratori è diminuita negli ultimi quattro anni: la maggior parte degli americani ha usufruito di un taglio di tasse dal 2002. In apparente controtendenza l'economia è cresciuta del 3%. Di chi è il merito? Del 20% della popolazione che nel 1992 deteneva il 42% della spesa, nel 2000 il 46% ed oggi sicurmante di più. Secondo l'economista liberale Jared Bernstein "non c'è bisogno di una giusta distribuzione per avere una ripresa sostenibile" (16). "Ci sono 37 milioni di americani che vivono al di sotto della soglia di povertà. Questo dato è aumentato di 5 milioni da quanto il presidente W. Bush è andato al potere. Gli Stati Uniti hanno il più alto numero di miliardari nel mondo: 269. Circa un quarto dei neri americani vive al di sotto della soglia di povertà; anche il 22% degli ispanici vive in povertà. Ma per i bianchi la percentuale è solo dell’8.6%. Ci sono 46 milioni di americani senza un’assicurazione medica. Ci sono 82.000 senza tetto solo nella città di Los Angeles. Nel 2004 la comunità più povera in America era la riserva indiana di Pine Ridge. La disoccupazione raggiunge l’80%, il 69% della gente vive in povertà e la durata di vita media per gli uomini è di 57 anni. Nell’emisfero occidentale solo Haiti ha una speranza di vita media più bassa. La città più ricca in America è Rancho Santa Fè in California. I redditi medi superano i 100.000 $ all’anno; e il prezzo medio di una casa è di 1.700.000 dollari" (17). Così scompaiono le persone che si trasformano in merce. In Italia la tendenza è la stessa, eravamo grandi artisti, poeti, naviganti... ci siamo ridotti a scopiazzatori di bassa lega. "Ichiro Kawachi ha dimostrato per gli USA che il «gradiente di ineguaglianza» delle società è correlato con il degrado della condizione fisica della popolazione. Per esempio la durata di vita dei greci, molto più poveri degli americani, è però molto più alta, per via della maggiore parità sociale. La gente che vive in una società dove l'ineguaglianza è più pronunciata - una società plutocratica - tende ad avere una vita più corta, meno sana e più violenta. Il tasso di omicidi appare proporzionale al tasso di mal-distribuzione della ricchezza nazionale" (18). Il degrado e la disuguaglianza sono più viste e sentite nelle grandi città, si comprende allora perché neglia anni '80 nelle metropoli americane che raggruppano il 20% della popolazione era conteggiata il 50% della criminalità. La causa scatenante della violenza non è soltanto la differenza di ricchezza che pure nel passato esisteva anche se oggi il divario è maggiore, ma il contadino mangiava alla stessa tavola del signore, ma è l'ostentazione di ciò, sono i modelli che la società e la pubblicità cercano di imporci, dobbiamo avere l'ultimo modello del telefonino, di scarpe, di jeans altrimenti non siamo nessuno... ma non tutti possono permetterselo. Dobbiamo educare , dobbiamo educare le persone al fatto che pubblico non significa degli altri, ma nostra e dei nostri figli. Fusioni ed acquisizioni per 100 miliardi di dollari operate in Europa in solo due giorni (19). L'affare Autostrade-Abertis di cui si parla poco nonostante si tratti di u'infrastruttura nazionale determinante, mentre il principe Vittorio Emanuele è stato investito da uno scandalo per azioni di certo riprovevoli... ma lui voleva scalare insieme a Gheddafi Autostrade S.p.A.; ad il governo nazionale può far poco perché i poteri veri li detengono la comunità europea.
Mi fa piacere scoprire che anche il New York Times si sveglia dal suo torpore filo-governativo e tuona contro al "competitive sourcing" ("secondo cui l’ «efficienza» consiste nell’appaltare le funzioni pubbliche a ditte private, messe in concorrenza con concorsi d’appalto competitivi"), ad esempio, ma è una tantum. "L'obbiettivo dell'iniziativa era [...] di distribuire «servizi di alta qualità ai nostri cittadini al prezzo più basso». Il risultato è stato servizi di bassa qualità a costi alti: la creazione di un governo ombra di compagnie private diffuso che è sia incompetente che corrotto." Alcuni esempi: Katrina e Iraq (20).
"Pensare di migliorare le condizioni di vita dei popoli attraverso l’indebitamento pubblico è un fallimento. La Banca Mondiale esige che i Paesi in via di sviluppo, per progredire, ricorrano all’indebitamento estero e attraggano gli investimenti stranieri. Questo indebitamento serve principalmente per comprare attrezzature e beni di consumo dai Paesi più industrializzati. I fatti dimostrano, giorno dopo giorno, da decenni, che questo non conduce allo sviluppo. Secondo la teoria economica dominante, lo sviluppo del Sud è arretrato a causa dell’insufficienza dei capitali nazionali (insufficienza del risparmio locale). Sempre secondo questa teoria, i Paesi che vogliano iniziare o accelerare lo sviluppo devono ricorrere ai capitali esteri attraverso tre vie: la prima, indebitamento estero; la seconda, attrarre gli investitori stranieri; la terza, aumentare le esportazioni per ottenere le valute necessarie per l’acquisto di beni stranieri che permettano di andare avanti con la crescita. Nel frattempo i più poveri devono, oltretutto, cercare di attrarre donazioni comportandosi come dei bravi alunni dei Paesi sviluppati. La realtà smentisce questa teoria: sono i Paesi in via di sviluppo che forniscono i capitali ai Paesi più industrializzati, in special modo, all’economia degli Usa. La Banca Mondiale non sostiene il contrario: «I Paesi in via di sviluppo, messi insieme, sono prestatori netti di denaro rispetto ai Paesi sviluppati.» Nel 2004-2005 la combinazione di tassi d’interesse abbastanza bassi, di premi di rischio al ribasso e di prezzi delle materie prime al rialzo, ha prodotto un forte aumento delle riserve di valute dei Paesi in via di sviluppo (PVS). Queste sono salite, alla fine del 2005, a più di 2 miliardi di dollari. Una somma mai raggiunta fino a quel momento. Una somma superiore al totale del debito estero pubblico dell’insieme dei PVS! Se a questa cifra sommiamo i capitali liquidi che i capitalisti dei PVS hanno depositato nelle banche dei Paesi più industrializzati, che arrivano a più di 1,5 miliardi di dollari, possiamo affermare, senza giri di parole, che i PVS non sono i debitori ma, al contrario, sono i veri creditori."
Ma ora tranquilli, in Italia ci penserà il decreto Bersani... spezzerà le gambe ai piccoli senza scalfire i grandi e saremo tutti contenti e coglionati (21).E chi ci aiuterà in caso di crisi? Ma la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ed il WTO è ovvio, così esperti in colpi di stato (22) e strangolamenti vari (23): "tra gli esempi più noti, citiamo la dittatura dello scià in Iran, instaurata nel 1953 dopo il rovesciamento del primo ministro Mossadeq; la dittatura militare in Guatemala imposta dagli Stati Uniti nel 1954 dopo aver deposto il presidente democratico Jacobo Arbenz; quella di Duvalier ad Haiti nel 1957; quella del generale Park Chung Hee nella Corea del Sud nel 1961; quella dei generali brasiliani nel 1964, quella di Mobutu nel Congo e di Duharto in Indonesia nel 1965; quella dei militari in Thailandia nel 1966, quella di Idi Amin Dada in Uganda e quella del generale Hugo Panzer in Bolivia nel 1971; quella di Ferdinand Marcos nelle Filippine nel 1972; quella di Augusto Pinochet in Cile, quella dei generali uruguaiani e di Habyarimana in Ruanda nel 1973, quella della giunta militare argentina nel 1976; il regime di Arap Moi in Kenya nel 1978; la dittatura in Pakistan dal 1978, il colpo di stato di Saddam Hussein nel 1979 e la dittatura militare turca nel 1980.
Tra le altre dittature appoggiate dalla Banca Mondiale, citiamo ancora: quella dei Somoza in Nicaragua e quella di Ceaucescu in Romania. Alcune durano ancora: il regime dittatoriale cinese, la dittatura di Deby nel Ciad, quella di Ben Alì in Tunisia, quella di Musharaf in Pakistan e molte altre. Non dimentichiamo l’appoggio dato anche alle dittature europee: quella del generale Franco in Spagna e quella di Salazar in Portogallo."
"Proviamo ad immaginare l'influenza di cui può disporre un'azienda capitalizzata in borsa per 100 miliardi di euro, dalla quale dipendono decine di migliaia di dipendenti e con un volume di affari uguale all'intero prodotto lordo di un paese povero (o in alternativa pari ad una significativa percentuale di reddito annuale prodotto da uno stato di media potenza economica), nei confronti di una amministrazione locale o statale quando si dovrà contrattare la realizzazione di un nuovo insediamento produttivo, o l'applicazione di parametri ambientali, ecc..." (24)
Ma il vero trucco per diventare ricchi sono la riserva frazionaria ed il signoraggio (25):
diverticolo
Note:
(1) Nexus, Mark Buchanan, Oscar Saggi Mondadori
(2) The web of human sexual contacts Nature
(3) A Tale Of Two Deficits di Joseph Stiglitz (pdf)
(4) UN report shows USA regions as poor as Third World
(5) La povertà relativa in Italia ISTAT
(6) Karl Polanyi
(7) Hitler ha vinto la guerra, Walter Graziano, Arcana
(8) E/CN.4/Sub.2/2004/27 Commissione dei diritti dell'uomo Effetti del debito sui diritti umani Foglio di lavoro preparato dal Sig. El Hadji Guissé english, ita
Confessioni di un sicario dell’economia, John Perkins, minimum fax
Quei bravi ragazzi global del Fondo Monetario Internazionale
(9) Tremonti ha ragione
(10) USA: militarizzazione dell’economia
(11) La distruzione delle ferrovie inglesi, paradigma della "terza via" globalista
(12) Rapporto sull'Impero 29
Ma l'Argentina ce l'ha fatta
Il modello Argentina, perché no?
(13) Banchiere anonimo: "Per la prima volta in Italia si è vista all’opera quello che sui mercati stranieri era conosciuto da tanto tempo, soprattutto in America, che si chiama il sistema dell’aquisition finance: la finanza per acquistare aziende. Come funziona? Un imprenditore, che può anche non disporre di tutto il capitale dell’azienda che vuole comprarsi, si rivolge a banche, normalmente grandi banche d’affari estere come nel caso Telecom e come adesso nel caso Corriere della Sera, che gli forniscono i capitali per provare a comprare una società. Presenta un progetto industriale, cioè un progetto in cui lui dice “io voglio comprarmi la Telecom, voi mi prestate i soldi, quando ho comprato la Telecom i soldi ve li restituisce la Telecom”: questo è lo schema dell’operazione. In cui ovviamente l’acquisizione, in questo caso una privatizzazione, non crea capitale nuovo per un’azienda importante come quella della telefonia italiana, ma anzi l’azienda importante verrà indebitata per restituire i soldi di chi l’ha comprata. È un sistema per cui tra due soggetti – chi vende e chi compra – si scambiano i ruoli: alla fine paga chi è comprato, e questo è successo con tutte le privatizzazioni italiane. Chi ha guadagnato dalle privatizzazioni italiane sono le grandi banche d’affari straniere. Facevano da advisor al Ministero del Tesoro quando si trattava di vendere e da finanziatori agli imprenditori quando si trattava di comprare. Come dire, se si gioca dalle due parti del tavolo è difficile perdere." Centro Studi Monetari
(14) Le «tas d’or» et les «gourmands»
(15) Germania: ecco il futuro del nostro lavoro
(16) A century after Henry Ford, middle class does less to drive economy
(17) 37 milioni di poveri nascosti nella terra dell'abbondanza
Oligarchi ricchi, gli unici beneficiari
(18) I. Kawachaki, B.P. Kennedy e R.G. Wilkinson, «The society and population healt reader», New Press, New York 1999
Il «Manifesto» del capitalismo letale
(19) Lotteria di fusioni in soli 5 giorni
(20) La bancarotta del «meno Stato» (in USA e Italia)
A shadow government rife with corruption, New York Times, Frank Rich 25-giugno 2006
(21) Questa sinistra tanto americana
Tassisti, i nuovi «kulaki»
Il banchetto delle liberalizzazioni
(22) La rottura come via d'uscita
Confessioni di un sicario economico
Confessioni di un sicario economico: come gli USA usano la globalizzazione per rubare migliaia di miliardi ai paesi poveri
Il ruolo dei "sicari economici" nella distruzione delle nazioni
Sicari economici: Stanley Fisher
(23) The Globalizer Who Came In From the Cold
WTO, OGM e la supremazia totale
(24) Nazionalizzazione: una nube all'orizzonte del turbo
(25) Centro Studi Monetari
Signoraggio.info
Signoraggio.com
Marco Saba
Denaro sterco del demonio, di MassimoFini, Marsilio editore, €7,00
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