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27 ottobre 2006

Reincarnazione

[...] Alcune volte i casi di presunte reincarnazioni si presentano spontaneamente senza il bisogno di ricorrere all'ipnosi; alcuni casi presentano addirittura particolari fisici che rammentano il precedente corpo occupato come ad esempio: lesioni, ferite, e così via. Solitamente i portatori di queste particolari caratteristiche fisiche sono deceduti per morte violenta per cui parrebbe che il modo così traumatico che le costrinse a lasciare questa vita abbia influito sul successivo sviluppo fisico. C'è il caso per esempio di un bambino turco nato con la malformazione dell'orecchio destro. Il padiglione sinistro perfettamente normale e quello destro ridotto ad una piccola appendice appena accennata. La vicenda venne raccontata al V Congresso internazionale di Parapsicologia tenuto a Genova nel 1973. Un contadino turco si stende dietro un cespuglio per un riposino e per ripararsi dal sole fa delle crocchie al fazzolettone che porta sulla testa. Un cacciatore, bramoso di selvaggina. ma evidentemente miope, passa di li, crede di trovarsi di fronte ad un coniglio o ad una lepre, spara e uccide il contadino. L'autopsia parla di morte dovuta ad entrata di pallottola nell'orecchio destro e di rosata di pallini nell'osso parietale destro. Di lì a poco tempo nasce un bimbo che, appena è in età di parlare rifiuta il proprio nome e dice di chiamarsi come il contadino ucciso. Egli conosce anche i familiari dell'ucciso e, come s'è detto, presenta sin dalla nascita l'orecchio destro disastrato, proprio come se avesse ricevuto una fucilata. Un altro casa molto interessante è il seguente, tratto anch'esso dal V Congresso Internazionale, di Parapsicologia. Un povero panettiere di Antiochia lavora in un negozio. Sul pavimento di terra battuta ci sono molti buchi da cui escono, a volte, serpenti velenosi. In quella contrada c'erano per degli incantatori di serpenti che riuscivano a tenere in mano i pericolosi rettili. Il ragazzo, vista l'abilità degli incantatori, tenta di imitarli e prende un serpente con la mano; ma la sua inesperienza gli è fatale. Viene morso al pollice destro e muore. Dopo la morte, una donna del quartiere da alla luce un bimbo, il quale, appena è in grado di parlare, rifiuta il suo nome ma dice di chiamarsi come il giovane panettiere morto. Inoltre descrive i dettagli della sua morte. Oltretutto, porta sul pollice come "segno di nascita "una cicatrice che assomiglia moltissimo al morso di un serpente. Il medico incaricato di stendere il referto si esprime così: "a quanto sembra il soggetto aveva agito maldestramente e il serpente aveva girato la testa, colpendolo al pollice destro, ma il panettiere, forse istintivamente, aveva cercato di difendersi anche con la mano sinistra, ed era stato morsicato anche lì". La persona, presunta reincarnazione del panettiere aveva l'abitudine di mostrare solo il pollice dalla mano destra. Quando si esamin anche la sinistra, non si poté che rimanere sconcertati dal fatto che anche questa presentava delle cicatrici corrispondenti alle annotazioni del medico che aveva steso il certificato di morte. La madre del soggetto, inoltre, precisa che i segni erano presenti fin dalla nascita. Quelli sopraesposti sono indubbiamente casi molto strani nei quali la reincarnazione è probabile, anche se manca la prova certa che ci sia indiscutibilmente vero. D'altra parte, se si potesse stabilire con certezza matematica e scientifica che la reincarnazione esiste, tutte le discussioni finirebbero immediatamente, ma dato che non è così, dobbiamo accontentarci di fare delle ipotesi ognuno per proprio conto e, sulla base delle nostre conoscenze arrivare a delle conclusioni che sono tuttavia sempre personali,
II caso più eclatante pare essere quello di una bambina indiana che si chiamava Shanti Devi, nata a Delhi nel 1920 da famiglia agiata. La piccola all'età di tre anni affermava di essere già vissuta in un altra parte dell'India e di aver avuto anche un marito e del figli. All'inizio, la cosa non fu presa troppo in considerazione poiché si pensava a fantasie infantili, ma poi, col passare del tempo e date le insistenze della bimba, i genitori decisero di chiedere consiglio al medico di famiglia, Dottor Beddy, che interrog la bambina. Le risposte non furono quelle che il medico ai aspettava da una creatura di circa tre anni. "Mi chiamavo Ludgi - disse - e sono morta dando alla luce un altro figlio. La gravidanza fu difficile fin dal principio e quando fu il momento del parto il bimbo si present con i piedi. Il neonato si salv ma io morii. In quel momento fu chiaro che la piccola non poteva essere a conoscenza delle condizioni di una partoriente da fonti normali. Tuttavia non si volle credere molto alle affermazioni di "Shanti-Ludgi" e per circa 4 anni ella fu condotta da un medico dopo l'altro senza che nessuno potesse risolvere In qualche maniera la questione. Quando finalmente compì 8 anni, un suo prozio, il professor Rishen Chand, volle vederci più chiaro e decise di controllare se a Nuttra (la città dove sarebbe morta la bimba) esisteva un uomo di nome Medernath (il marito di Ludgi) che corrispondesse alle informazioni fornite dalla piccola. Tutto corrispondeva. Il marito tuttavia non credette subito alla storia e incaric un suo cugino di nome Lai, che risiedeva a Delhi di recarsi a fare la conoscenza della piccola. Quando Shanti lo vide, lo riconobbe e lo abbracci chiedendogli notizie del marito a del figli. La conversazione che intercorse tra i due tolse gli ultimi dubbi. Tanto che, Kedernath e un figlio furono inviati a Delhi in casa di Shanti. Appena si incontrarono baci e abbracci si sprecarono e la bambina cominci a trattare il figlio che tra l'altro era più grande di lei, come fanno tutte le madri di questo mondo. La Clamorosa notizia giunse alle orecchie di Desh Bandu Gupta, presidente dell'Associazione Giornalistica Pan-Indiana, il quale volle vederci chiaro. Se era un'impostura, afferm, andava smascherata; se invece la piccola Shanti era veramente la reincarnazione di Ludgi, l'India stava assistendo ad uno del fenomeni più sensazionali di tutti i tempi. Si stabilì, perci, di far andare, senza alcuna indicazione, la piccola Shanti, fino alla casa dove ella affermava di essere vissuta e morta; con lei vi erano insigni studiosi e molti giornalisti. Shanti Devi, appena arrivata, inizi subito a parlare il dialetto del posto, anche se non avrebbe dovuto conoscerlo, data la grande differenza con quello della regione di origine. Riconobbe le strade, i posti e tutto quanto. Riconobbe anche la propria casa anche se nel frattempo era stata ridipinta. La piccola al rec anche a salutare la madre di Ludgi, che per non fu molto contenta di vedere questa bambina che sapeva cose che solo la figlia morta avrebbe dovuto conoscere. Tutto era stato risolto. La cosa, per, non fu esattamente piacevole per Shanti che non poteva, per ovvii motivi fare da madre a dei figli più grandi di lei. Ella capì che contro il destino non si poteva fare nulla e ritorn a Delhi frastornata e malinconica cercando di dimenticare tutta la faccenda. Nel 1958 la storia fu riproposta da un giornalista che trov, la ormai adulta Shanti Devi, impiegata statale a Nuova Delhi da dove la notizia rimbalz in tutto il mondo. La giovane non volle collaborare e il Caso rimase lettera morta sulle pagine dei giornali. Per lei era meglio non ricordare. [...]

fonte: alfemminile.com

ottobre 2005
Ritrovano la figlia morta di tifo "reincarnata" in una bimba di 4 anni
New Delhi. Cinque anni fa avevano perso al loro figlia, quindicenne, morta di tifo. Ora dicono di averla ritrovata reincarnata in una bimba di quattro anni che, per stare con loro, ha lasciato la sua famiglia naturale. Una storia che ha dell'incredibile e che sta affollando le pagine dei giornali indiani e le televisioni del subcontinente.Manisha è nata quattro anni fa in un piccolo villaggio del Rajastan, uno Stato del Nord dell'India. All'età di due anni, appena imparato a parlare, al bambina ha detto ai genitori di chiamarsi Suman e non Manisha. Man mano che passavano i mesi, Manisha ha raccontato di essere morta il 14 dicembre del 2000 di tifo e che i suoi genitori si chiamavano in realtà Kamal e Santosh non Rampal e Khilli Devi come quelli che l'avevano messa al mondo. Apparentemente la piccola aveva ricordi vivissimi di una sua vita precedente. "Ci aveva raccontato - riferisce Mallo, la nonna materna - che viveva in un appartamento di tre stanze, vicino a un tempio insieme a tre fratelli. Ci raccontava dei colori della sua uniforme scolastica, nonostante non fosse mai andata a scuola. Non capivano cosa le succedesse, pensavamo a fantasie di una bambina". La notizia della bambina reincarnata ha cominciato a girare per i villaggi rajastani e ha raggiunto quello nel quale vivono due parenti dei genitori di Suman che hanno avvisato Kamal e Santosh a Delhi della possibilità di aver trovato la reincarnazione della loro figlia. I due genitori si sono precipitati in Rajastan e qui la sorpresa: "Non appena la piccola ci ha visti - racconta Kamal Singh, il padre di Suman - è corsa tra le nostre braccia chiamandoci mamma e papà. Mi ha anche chiesto di non lasciarla più". Alla fine Kamal e Santosh sono ritornati a Delhi con la loro Suman/Manisha, andata via da Rajastan con il consenso della sua famiglia biologica.

1 Comments:

  • Tempo fa ci credevo poco,ma leggendo i resoconti pubblicati sul libro di Cremo, i casi refertati anche da testimonianze al di sopra di ogni sospetto, inizio a credere che il fenomeno sia relae per quanto difficile da spiegare nei termini a ni consueti.

    D'altronde la scienza ufficiale ci ha nascosto per molto tempo i poteri della mente e la realtà di una coscienza slegata dal cervello, ne ho parlato in umerosi post del mio blog all'etichetta mente e nuova scienza

    By Blogger corrado, at 02 gennaio, 2009 14:01  

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