diverticolo

14 luglio 2006

Ma che cazzo stiamo facendo!?

"Ci tengo a distinguere: non penso si tratti di un rapimento, ma della cattura di un soldato. Che cosa faceva Gilad Shalit al confine con Gaza? Era lì per sparare ai palestinesi. Giusto due giorni prima dell’episodio, le forze speciali israeliane erano entrate a Khan Younis e avevano rapito due palestinesi. E ancora, erano i soldati ai confini della Striscia quelli che, poche settimane fa, hanno bombardato la spiaggia di Gaza sterminando la famiglia della piccola Ghalia. [...] Quello che hai chiamato rapimento è solo un episodio in una lunga storia di occupazione e resistenza. Nel contesto: questa è una guerra e in guerra i soldati nemici sono catturati, non rapiti come fossero civili innocenti. Tutto quello che è successo a Gaza nelle ultime settimane è una grave violazione della convenzione di Ginevra, lo hanno sostenuto anche molte importanti organizzazioni internazionali".[1]
Difatti distruggere una centrale elettrica che da energia a quasi tutta la popolazione, uccidere 17 persone è una rappresaglia [punibile ai sensi della Convenzione di Ginevra, ma tanto chi se ne frega] e non un'operazione di sicurezza come la chiama il Jerusalem Post. "Poche settimane fa una intera divisione della riserva è stata richiamata per essere addestrata a un’operazione come quella che l’esercito israeliano sta compiendo in risposta all’attacco degli Hezbollah di giovedì mattina."[2] "Per quel soldatino, [Israele] ha rapito un terzo dei ministri e dei parlamentari palestinesi, ed ha minacciato di assassinio il primo ministro palestinese: il rapimento, ha scritto Haaretz, era stato programmato «diverse settimane fa», dunque l'intera provocazione, probabilmente la stessa reinvasione di Gaza era stata architettata in anticipo. Ovviamente, quello dei palestinesi è «terrorismo». Quello israeliano, rapimenti di ministri stranieri, distruzioni e assassini, sono la necessaria dolorosa autodifesa - della quarta potenza militare mondiale contro una popolazione inerme, senza luce, senz'acqua, i cui raccolti sono stati fatti deliberatamente marcire dal blocco israeliano di Gaza che dura da cinque mesi. L'Occidente accetta questa versione dell'arrogante e del prepotente che si proclama vittima.[...] Il mondo ascolta senza reagire la seguente frase del primo ministro sionista Olmert, che forse nemmeno Himmler avrebbe osato proclamare: «Le vite e il benessere degli abitanti di Sderot (sobborgo ebraico oltre il Muro, ndr) sono più importanti della morte di decine di palestinesi innocenti». A Sderot cadono talora dei razzi Kassam, che non hanno mai ammazzato nessuno, ma nuocciono al benessere della razza eletta. Notevole il silenzio che circonda i pochi veri ebrei che stanno protestando contro le brutalità del loro Reich (scusate, «la sola democrazia del medio oriente»). Qualche centinaio si sono affollati davanti alla casa di Olmert chiedendo di smettere di colpire «i civili palestinesi, perché è un crimine di guerra, e cominciare a trattare coi leader palestinesi, anziché arrestarli» (Yishai Menuhin, membro del gruppo pacifista Yesh Gvul). Gideon Levy, commentatore di Haaretz, ha avuto il coraggio di scrivere: «Uno Stato che compie certe azioni non è più distinguibile da un'organizzazione terroristica». La giurista Marjorie Cohn, ebrea americana, ha ammonito pubblicamente che gli atti giudaici contro i palestinesi configurano la «punizione collettiva» sanzionata dall'articolo 50 dell'Aja e 33 della convenzione di Ginevra. E conclude: «l'esistenza dello Stato di Israele non corre pericolo alcuno. E' la quarta potenza bellica mondiale. Il suo 'nemico', il popolo palestinese, non ha carri armati, né aerei, né artiglieria pesante». Non ha nemmeno la luce e l'acqua."[3]
Gli Israeliani prendono di mira i bambini palestinesi, usano bombe acustiche per traumatizzarli, per provocare aborti spontanei: "Israele è così soddisfatto del risultato della sua guerra di terrore psicologico da aver sviluppato le " bombe acustiche" con l’ intento di creare paura e traumi diffusi.[...] Per i Palestinesi, una guerra contro i loro bambini non è affatto qualcosa di nuovo. Uno studio sul campo del 2004 pubblicato dal British Medical Journal riportava che, nei precedenti 4 anni, ‘ Due terzi dei 621 bambini uccisi (da Israele) ai posti di blocco, sulla strada per la scuola, nelle loro case, sono morti per ferite da piccole armi da fuoco, dirette in oltre metà dei casi alla testa, al collo ed al petto – ferite da cecchini'."[4]
"Dato il diritto concesso a Israele di effettuare la pulizia etnica dei palestinesi, di terrorizzarli in violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e la legalità internazionale, ne consegue che le sue vittime non hanno diritto a resistere. Possono essere cacciate dalla loro terra, le loro case possono essere demolite, gli ulivi sradicati, e la gente uccisa dall’IDF [Israeli Defense Force, esercito israeliano, ndt] o dalla violenza dei coloni, ma la resistenza armata da parte loro è inaccettabile «terrorismo», da deplorare profondamente. Circa un migliaio di palestinesi furono uccisi dagli israeliani durante la prima fase non violenta di resistenza nella prima Intifada (1987-1992), ma la loro resistenza passiva non ha avuto effetti sull’occupazione illegale, la comunità internazionale non fece nulla per alleviare le loro disgrazie, e Israele aveva il tacito accordo con gli Stati Uniti che esso sarebbe stato sostenuto nella violenta risposta all’Intifada fino a quando la resistenza non fosse stata sconfitta. Il rapporto di palestinesi assassinati in quegli anni rispetto agli israeliani era di 25 a 1 o addirittura più alto, ma dato il diritto di terrorizzare concesso a Israele, erano ancora i palestinesi che venivano definiti terroristi." [5]
"Tra di noi non possiamo ignorare la verità ... politicamente noi siamo gli aggressori e loro si difendono … Il paese è loro, perché essi lo abitavano, dato che noi siamo voluti venire e stabilirci qui, e dal loro punto di vista gli vogliamo cacciare dal loro paese.
[6]

Note
[1] Un pretesto per tornare

[2] Attenzione, apocalisse in vista
[3] Israele e i suoi pellerossa
[4] Targeting Gaza’s Children with Sound Bombs
[5] Pulizia etnica ed "Istinto morale"

[6] David Ben Gurion, riportato a pp 91-2 di Fateful Triangle di Chomsky, che apparve in "Zionism and the Palestinians pp 141-2 di Simha Flapan che citava un discorso del 1938 [*]

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