diverticolo

30 giugno 2006

Festeggiare la propria e l'altrui morte

di Franco Caddeo

Ho visto bambini con la testa triangolare, segregati nella casa dei propri cari. Ho parlato con Madri che hanno perso i propri figli, soprattutto per leucemie o patologie similari. Ho “sentito” la paura tramutata in diffidenza anche verso i propri conterranei, causata da vigliacche “pressioni”. Non ero giovane allora, parlo di 20 giorni fa.

Le servitù militari in Sardegna sono, tra tutti i problemi che l’Isola contiene, i più violenti ed umilianti per il Popolo Sardo. Almeno per quella parte che merita di identificarsi in questa definizione.

L’arroganza che il “sistema” ostenta in ripetute occasioni con la complicità di parte delle ”istituzioni locali, provinciali e regionali”, soprattutto nelle trascorse legislature, tracolla nell’assurdo e nel paradosso con l’ultima esibizione di violenza mediatica, ...
... reale insulto ai morti da loro provocati ed ai Sardi.

La Maddalena, base NATO dotata di sottomarini armati con cariche nucleari, Capo Frasca, Teulada, sono i casi eclatanti che, in tutti i casi, non possono vantare il primato dell’orrore che detiene il il Poligono Interforze del Salto di Quirra (PISQ).

Situato nella paradisiaca (del resto cosa non lo è nella nostra Terra) costa orientale, meta di turisti e vacanzieri nelle località quali Costa Rei, dove si prova “l’emozione” di fare il bagno nelle acque azzurre e cristalline mentre i caccia italiani e non sfrecciano a destra ed a manca (poco tempo fa due di loro si sono scontrati in volo esattamente in questa zona, praticamente davanti alle spiagge), Il Poligono del Salto di Quirra è stato strumento di violenza, occupazionale e morte da 50 anni a questa parte.

Ma la violenza del sistema segue i tempi d’oggi, ricorrendo all’azione mediatica impegnandosi a distorcere i ricordi, annacquare le menti e condizionare i nostri bambini e ragazzi.

Il paragone con i calendari che la NASA distribuisce ai bambini nelle scuole, al fine di condizionare le loro menti al punto tale da tentare di convincerli che le scie chimiche sono “normali”, sorge spontaneo.

Il Poligono Interforze del Salto di Quirra (PISQ) pochi giorni fa ha compiuto 50 anni di “attività”. Le forze armate dello Stato italiano hanno organizzato una festa di compleanno a sorpresa con tanto di torta, champagne, Frecce Tricolori e annullo postale dedicato.

Con una celebrazione ufficiale del cinquantesimo anniversario dell’occupazione militare del Salto di Quirra, “hanno avuto il coraggio” di festeggiare 50 anni di distruzione ambientale, 50 anni di sperimentazioni missilistiche di ogni tipo, 50 anni di morte e malattie tra le popolazioni vicine, 50 di aborti spontanei e terapeutici dovuti a malformazioni gravissime dei feti, 50 anni di espropri e ordinanze di sfollamento per permettere lanci missilistici e bombardamenti a terra e a mare, 50 anni in cui il territorio sardo viene utilizzato per sperimentare guerre e per allenare eserciti di tutto il mondo.

Ho visto bambini con la testa triangolare, segregati nella casa dei propri cari. Ho parlato con Madri che hanno perso i propri figli, soprattutto per leucemie o patologie similari. Ho “sentito” la paura tramutata in diffidenza anche verso i propri conterranei, causata da vigliacche “pressioni”. Non ero giovane allora, parlo di 20 giorni fa.

Tutto questo sta avvenendo contro la volontà del popolo sardo e di numerosi suoi organi amministrativi e politici. Pensiamo alle manifestazioni popolari indipendentiste e ambientaliste, alle dichiarazioni e alle deliberazioni di enti come i comuni e le province, alla chiara posizione del Presidente della Regione Renato Soru.

I sardi non hanno mai chiesto né voluto l’occupazione militare del proprio territorio nazionale, come d’altronde, nonostante esistano storici pronti ad affermare falsi storici, a dire il vero i sardi non hanno neppure mai chiesto di essere italiani.

Nonostante questo si festeggeranno i 50 anni del Poligono di Quirra con una celebrazione che solo l’IRS, il Partito Indipendentista Sardo, ha avuto il coraggio di definire assurda e offensiva. È in atto un’opera di militarizzazione delle coscienze. Nei comuni circostanti al Poligono i bambini vengono fatti partecipare a concorsi di scrittura che premiano economicamente il più bel tema sulla base militare: si allevano menti consenzienti, passive e comprate. Sono stati organizzati appuntamenti come il “Primo corso di cultura aeronautica” che ha visto 160 giovani “ogliastrini” ricevere gratuitamente lezioni di guida di apparecchi militari.

Atroci e scandalose le affermazioni pubblicate nel sito delle Forze Armate che, nonostante tutto, hanno il coraggio di descrivere il Poligono come un Eden: “oggi il PISQ trova sviluppo tra le due province di Cagliari e Nuoro, su due aree demaniali dove viene effettuata l’attività di addestramento e dove, al tempo stesso, viene assicurata una continua attività di monitoraggio e controllo per la sicurezza e la salvaguardia del territorio, al fine di contenere al minimo l’impatto ambientale”.

L’uranio impoverito, usato spesso nelle esercitazioni, non viene menzionato tra le attività di “salvaguardia ambientale”.

I sardi pensanti e che hanno a cuore la propria Terra si sono appellati alle autorità regionali affinché agissero contro e boicottassero questi assurdi festeggiamenti: proprio nel momento in cui la Regione sta contrattando con lo Stato italiano la dismissione di parte delle servitù militari appare inopportuno e offensivo festeggiarne la presenza.

Ma ogni sardo, indipendentista o meno, di destra o di sinistra, del centro o dell’alto, dotato di un minimo di coscienza ed amor proprio per la Terra ed i suoi conterranei, avrebbe dovuto insorgere di fronte o questo nuovo insulto alla nostra stessa vita.

Ma a manifestare il nostro orrore, il giorno della umiliante manifestazione, c’erano come sempre i coraggiosi amici dell’IRS a pochi altri.

fonte: Luogocomune.net

vedi anche:
Malati di guerra
Chi paga le basi militari Usa in Italia? Noi, con le nostre tasse


Scheda riassuntiva dei poligoni militari presenti in Sardegna
Capo Teulada (CA)
Poligono Permanente per esercitazioni terra-aria-mare affidato all'Esercito e messo a disposizione della Nato.Per estensione è il secondo poligono d'Italia con i suoi 7.200 ettari di terreno cui si sommano i 75.000 ettari delle "zone di restrizione dello spazio aereo e zone interdette alla navigazione" (servitù militari nel linguaggio corrente) normalmente impiegate per le esercitazioni di tiro contro costa e tiro terra-mare. Una parte del poligono e dell'area a mare è permanentemente interdetta anche agli stessi militari per motivi di sicurezza: l'elevato ritmo delle attività e l'accumulo di ordigni e residuati inesplosi è tale da rendere la zona non bonificabile."Il poligono si rivela l'unica possibilità di svolgere esercitazioni di cooperazione con l'Aeronautica, la Marina e i reparti di altri eserciti Nato l'area viene intensamente utilizzata. I reparti corazzati affluiscono per turni di utilizzazione medi di 15 / 20 giorni (...) attualmente costituisce la più importante risorsa addestrativa e rimarrà nel medio e lungo periodo il poligono più importante per la Forza Armata, in quanto è l'unico che consenta di svolgere compiutamente esercitazioni a fuoco di livello battaglione corazzato e meccanizzato". Fra le attività più importanti la simulazione d'interventi operativi e la sperimentazione di nuovi armamenti.E' previsto uno stanziamento di 70 miliardi per fare del poligono il più grande centro europeo d'addestramento ad alta tecnologia.


Decimomannu (CA)
Aeroporto utilizzato dalla Nato per l'addestramento al volo e le esercitazioni nei vicini poligoni di Capo Teulada, Salto di Quirra e Capo Frasca. E' gestito dall'AWTI ente plurinazionale cui partecipano Italia e Germania dopo il disimpegno di Canada, Gran Bretagna e Stati Uniti. Presso la base è operativo un poligono elettronico. Una enorme zona di restrizione dello spazio aereo collega direttamente Decimomannu a Capo Frasca e alla vasta zona, indicata nelle carte militari con la sigla D 40, situata fuori dalle acque territoriali, adibita all'addestramento per il combattimento aereo e tiri aria-aria.

Capo Frasca (OR)
Poligono utilizzato dalle aeronautiche e dalle marine italiane, tedesche e Nato per esercitazioni di tiro a fuoco aria-terra e mare-terra. Occupa una superficie a terra di ha.1.416 e impegna un' "area di sicurezza a mare" interdetta alla navigazione.

La Maddalena-S.Stefano
* NATO -- Sterminati depositi sotterranei per carburanti e per armi e munizionamento navale. * USA --Base U.S. Navy per operazioni d'appoggio dei sottomarini a propulsione nucleare dotati di testate atomiche.La base è stata concessa in applicazione di accordi datati 1954-'72-'78-'79, tuttora segreti e mai ratificati dal Parlamento, di dubbia legittimità costituzionale. E' la sola base Usa in Italia che agisce fuori della copertura Nato, in regime di indiscussa extraterritorialità ed extragiurisdizionalità. Il molo d'attracco della cosiddetta nave-balia si trova nella stessa area impegnata dal deposito di armi e munizioni Nato e a ridosso dell'area adibita ai serbatoi di combustibili Nato. Risulta palese la violazione delle norme internazionali di sicurezza stabilite dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica e sottoscritte dall'Italia e dagli USA.

D.33
D = Danger. Si tratta di uno spazio aereo militarizzato di circa 600.000 ettari che grava sul centro Sardegna, sull'area del contestato Parco Nazionale del Gennargentu imposto dall'ex ministro Ronchi e respinto dai Comuni interessati. La zona di restrizione aerea non è supportata da servitù o demanio militare a terra. Vi si svolge un'intensa attività elicotteristica "pericolosa per il volo degli aeromobili". Dato che non è adibito ad esercitazioni a fuoco sfugge totalmente al controllo democratico previsto dalla l.898/76.

Cagliari
* Sella del Diavolo-S.Elia: giganteschi serbatoi sotterranei di carburanti navali Nato gestiti dalla Marina. * Monte Urpinu: vasto deposito sotterraneo di combustibili-avio A.M.I.-Nato. E' collegato da una rete di oleodotti al molo e agli aeroporti militari di Elmas e Decimomannu. E' in corso un'indagine della Magistratura su denuncia del Sindaco, avanzata in seguito alla pressione delle mobilitazioni popolari promosse da "Gettiamo le Basi", per accertare l'operatività abusiva dell'impianto in violazione dei parametri di sicurezza. * Porto militare, adibito anche all'ormeggio e alla sosta di natanti a propulsione nucleare e armamento atomico. * In progetto: costruzione di un nuovo molo Nato e di un nuovo centro di servizi logistici per i quadri delle Marine Nato.

Impianti di telecomunicazioni
Cagliari - S.Ignazio: impianto T.L.C. della Marina.Siamaggiore (OR): impianto dell'E.I.Monte Arci (OR), Santulussurgiu (OR): stazioni di telecomunicazioni di supporto al sistema Nato per l'addestramento aereo collegate alla base di Decimomannu-Capo Frasca.Nel nord Sardegna la rete TLC si articola negli impianti di Sassari, Olmedo, Monte Limbara, Tavolara.

Altre installazioni
Poligoni per esercitazioni a fuoco a cielo aperto gestiti dall'Esercito: S.Ena Ruggia -Macomer (1.360 ettari), Valle Bunnari (SS), Sicaderba-Arzana, Piantabella (NU), Pala e Cresia-Isili.Cala Andreani - Caprera, riserva naturale orientata, compresa nel Parco Nazionale Arcipelago della Maddalena, è adibita dalla Marina a poligono per esercitazioni a fuoco a terra e a mare.

Depositi munizioni
Serrenti, Villasor (A.M.I.); Siliqua, Macomer (E.I.); SassariLa base di Torre Poglina-Alghero, centro addestramento guastatori, è nota come ex (?) base Gladio.


fonte: indymedia

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