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04 ottobre 2006

La "Gene Revolution" e i semi suicidi

La ricerca scientifica per sfamare l'intero mondo e creare nuove risorse ha creato le nuove scienze, i nuovi credo: le biotecnologie, ossia la frontiera tra gli esseri viventi e le macchine. Gli enti di ricerca privati, finanziati dalle fondazioni bancarie, studiano per noi gli organismi geneticamente modificati (OGM), ibridi non esistenti in natura con caratteristiche che dovrebbero superare i limiti che l'evoluzione ha dato alla natura. Maestra della biotecnologia alimentare è la Monsanto, nata nel settore farmaceutico, specializzata in quello chimico. È difficile che qualcuno che non l'abbia mai sentita nominare perché è stata una dei produttori dell'Agente Arancio, erbicida usato durante la Guerra del Vietnam, e di un ormone sintetico, Posilac, per il bestiame, che, una volta entrato nella nostra catena alimentare, ha fatto danni irreparabili.

Da circa 15 anni la Monsanto, come la DuPont e la Dow Chemicals, commercializzano semi geneticamente modificati, i cd "semi suicidi", provenienti da un progetto del governo degli Stati Uniti risalente al 1983. I semi suicidi producono un solo raccolto, ossia danno vita a frutti sterili, dai quali non è possibile estrarre dei semi per ricominciare il ciclo vitale: i coltivatori sarebbero così costretti a rivolgersi ogni volta al suo fornitore per ogni raccolto. Sui semi suicidi esiste un Brevetto ( US patent # No 5 723 765, del 1998) attribuito alla Delta & Pine Land - un anno dopo comprata da Monsanto - in comproprietà con il Ministero dell'Agricoltura del governo statunitense, con il nome "Controllo genetico delle piante". Il brevetto ha copertura globale e copre ogni specie di pianta e seme transgenico e convenzionale, che tuttavia permette di controllare la sterilità del raccolto. Una grande operazione commerciale per distruggere l'economia di sussistenza dei paesi, per renderla patologicamente dipendente da una società privata, che può diventare così molto più potente dello Stato stesso.

La loro introduzione è stata pubblicizzata con uno slogan contro la fame nel mondo, come la soluzione alla scarsa produzione a causa della desertificazione o della glaciazione. Così ce li hanno imposti e sono entrati nella nostra alimentazione con un'etichetta certificata dall'Unione Europea.
Nel 2005, l' Indipendent on Sunday, ha pubblicato un rapporto segreto della Monsanto che comprovava che i semi di mais e di soia erano mortali per le cavie animali su cui erano stati testati. Nello stesso periodo, il Consiglio dei ministri europei dell’ambiente, ha autorizzato la commercializzazione del mais Monsanto 863 ma solo per la produzione di mangimi per animali, nonostante erano stati proprio dei mangimi modificati a fare troppi danni agli allevamenti, e non dimentichiamo la mucca pazza. Di risposta l'Italia si e' schierata nettamente contro l’autorizzazione rilasciata dalla CEE, dopo che già l'Austria, la Germania, il Lussemburgo, la Francia e la Grecia avevano proibito l'uso e la commercializzazione di semi di grano e colza Monsanto. Occorre aspettare e vedere sin dove l'Ue vuole spingersi, e sicuramente sarà pronta a sfornare studi di eccelsi comitati di studi, di qualche British University, che ne escludano la pericolosità.

In Italia i semi dalle grandi multinazionali già arrivano nei nostri vivai, che li utilizzano per vendere le piantine, distribuiti medianti forme di polistirolo che non consentono agli agricoltori si sapere chi ha prodotto quei semi.
I semi suicidi sono anche omicidi, hanno provocato un'etnocidio dei popoli del terzo mondo e presto anche dei nostri post-industriali, perché entrano nella nostra produzione agricola essendo più resistenti alle avversità climatiche a ai parassiti, il raccolto è abbondante e apparentemente perfetto, e per questo uccidono le specie locali, eliminando la diversità delle piante. Le derrate alimentari sono diventate certificate, brevettate, autorizzate dai presidi sanitari, e non ci si spiega come mai d'un tratto la natura sia diventata fuori legge, imperfetta solo perché anti-economica secondo la logica delle multinazionali.

Questo è un vero e proprio crimine, tanto atroce quante più certificazioni ha alle spalle, come è un crimine la distruzione delle specie locali mediante virus anomali, virus intelligenti potremmo definirli. La "virosi" per esempio ha colpito il pomodoro San Marzano, ortaggio del sud Italia dalle nobili proprietà perché resistente e con grandi rese nella sua trasformazione. I virus producono uno sviluppo vegetativo stentato e perdite di produzione che possono riguardare anche tutto il raccolto, che viene contaminato automaticamente, per cui le autorità sanitarie prescrivono di "usare esclusivamente materiale sano e certificato ai sensi della normativa fitosanitaria e di eliminare le piante ed i residui infetti".
Molti laboratori oggi studiano il vaccino per la virosi, ma perché non si interrogano sulla sua comparsa, sulla sua diffusione: chi ha fatto questo virus e perché?
Per entrare in un mercato devi distruggere i tuoi concorrenti, se non puoi comprarli o trasformarli: la vegetazione viene così prima ammalata, poi sostituita con altre piante per poi trasformare anche le altre che sono intorno.
Il fondo monetario, l'Ue e la Wto devono essere denunciati per etnocidio perché sono più di 15 anni che si conoscono gli effetti degli OGM . I nostri politici non hanno più il controllo di niente, la Guardia di Finanza controlla i piccoli negozianti, le piccole imprese, ma in realtà fanno i guardiani dei boia e non dell'Italia e degli italiani. L'agricoltura italiana è preziosa per il pregio delle sue specie, oggi invece è stata messa in ginocchio dalle leggi del mercato e oggi il suo futuro è nelle mani delle Politiche Comunitarie che finanziano le coltivazioni biologiche e dettano le quote alimentari. Ma avete mai visto morire qualcuno per eccessivo utilizzo di latte o grano? Allora perché rendere gli allevatori e i coltivatori dei fuorilegge per il semplice fatto che hanno sforato la quota comunitaria. Nessuno semmai dice che sono messi fuori legge perché hanno violato un patto: la Comunità Europea è disposta a finanziare se la produzione segue le direttive. Questa si chiama politica economica o etnocidio?

Quello prettamente economico è solo un aspetto di qualcosa ben più complesso. Il progetto "Terminator" si è adattato perfettamente alla ricerca scientifica della Fondazione Rockefeller 'Gene Revolution'. La "Rockefeller Fondation" consigliò la Monsanto di proporre il progetto dei semi suicidi alle istituzioni pubbliche, in modo da superare quell'ostacolo psicologico dell'opinione pubblica, controllata tra l'altro da Green Peace e Noglobal. I semi terminator entrano così nella ricerca per lo sviluppo della rivoluzione genetica e dell'ingegneria genetica, ossia un'area di ricerca della Fondazione di Rockefeller, che devolve al Laboratorio di Biologia Molecolare di New York, di $100 millions per creare la loro "Gene Revolution".
Capire chi sta dietro questa struttura criminale fa totalmente cambiare la prospettiva del problema e fa sorgere l'atroce dubbio che il controllo delle derrate consenta non solo un controllo economico sui paesi, ma anche una manipolazione dell'alimentazione. La "gene revolution" ci vuole trasformare, vuole cambiare la nostra struttura genetica, cambiando ciò che mangiamo. È in atto così un processo di disumanizzazione, che stravolge la nostra mappa genetica, la nostra storia e la nostra identità, standardizzandola e rendendola più adatta a successive manipolazioni. I media scolpiranno le nostre menti, mentre le nanobioteconologie, diffuse con vaccini e impianti, ci renderanno dei perfetti ibridi tra l'uomo e macchina. Tutto questo tuttavia non sarebbe possibile senza un'adeguata preparazione della razza umana a trasformarsi, ad accettare la sua nuova vita, il suo nuovo essere.

fonte: etleboro

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