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26 settembre 2006

I nostri figli sono dei mostri

di Francesca Cassani

A dodici anni vanno in discoteca, al pomeriggio, si intende. A quattordici hanno il primo rapporto sessuale e si fumano la prima canna. A quindici fanno i pr nei locali alla moda. E a sedici sono pronti al grande salto: andare a ballare dopo mezzanotte, ubriacarsi fino a star male e andare a dormire alle sei della mattina. Pazienza se il giorno dopo c’è scuola. «L’importante è che i miei sappiano che farò tardi. Basta avvertirli», spiegano i più come se fosse la cosa più normale del mondo.
Non importa alle nuove generazioni sapere che fino a qualche anno fa a tredici anni si giocava ancora con le bambole o le macchinine, loro sono diversi, più precoci e fanno di tutto per dimostrarlo. A loro stessi, ai loro coetanei e, soprattutto, ai “grandi”. Così, arrivati a diciotto anni si guardano indietro e si rendono conto di avere già fatto tutto.
Non è un luogo comune, ma la realtà con la quale ci si scontra girovagando davanti alle scuole e nei locali frequentati dai ragazzini ad ogni ora del giorno. «Ma i giovani non sono tutti così - dice Alessandra, 18 anni - non vanno mica tutti a ballare. E poi anche tra chi frequenta le discoteche solo la minoranza tende sempre a esagerare». Sarà, ma anche Alessandra che frequenta una scuola cattolica milanese alla fine è costretta ad ammettere che, soprattutto le nuove generazioni, tredicenni e quattordicenni, sono molto più svegli della norma. Soprattutto dal punto di vista sessuale.

SESSO NEI BAGNI DELLE DISCOTECHE
«C’era un gruppo di ragazze l’anno scorso nella discoteca che frequentavo al sabato pomeriggio che non aveva alcun tipo di inibizione - racconta Carlotta, 15 anni, pr in erba -, bastava che un tipo qualsiasi dicesse loro qualcosa nell’orecchio e queste si abbassavano come niente fosse». Sesso orale davanti a tutti? «Bhe, si, o andavano nei bagni oppure in qualche angolo del locale e davano inizio a una serie di rapporti a catena», ammette Carlotta, che non mostra alcun tipo di imbarazzo nel raccontare le avventure delle coetanee. Le fa eco Claudio, 18 anni, più grande: «Ecco perchè poi hanno tolo le porte dai “cessi”».
In molti locali, infatti, non vi è nessuna parete che separa i bagni dalla sala. I gestori giustificano la scelta con la volontà di far rispettare la legge che vieta il fumo nei luoghi pubblici, ma di fatto, c’è anche chi ammette che è un modo per tenere sotto controllo le ragazze «troppo disinibite» pronte a infrattarsi accanto al lavandino o alla turca. Che sarà poco romantico, ma che pare sia “di gran moda”. Soprattutto quando a incentivare baci e palpatine è il vocalist della stessa discoteca. Ad un tratto le luci si spengono, il volume della musica si abbassa e una voce amplificata incita i minorenni ballerini a toccarsi e a baciarsi. Il tutto a mente lucida perchè la maggior parte dei ragazzini che frequenta le discoteche al pomeriggio non dovrebbe bere nemmeno alcolici.

NO ALCOL, NO PARTY
La legge, infatti, impone di servire ai minorenni solo soft drink. Anche se ci sono eccezioni che confermano la regola, visto anche la cultura nei cocktail che i discotecari sfoggiano. «A me piace l’Invisibile». Che cos’è? «Un mix di quattro bianchi che sono rum, vodka, gin e triple sec». Un miscuglio capace di stendere anche un cavallo. «Io vado sul classico, un cuba non si rifiuta mai». Per la maggiore vanno anche Vodka Lemon, Vodka red bull e Sex on the beach, più per il nome che per il sapore. Il sesso, del resto è tutto. Ma se da una parte le ragazze sono orgogliose di gridare ai quattro venti di essere assolutamente disinibite, dall’altra i ragazzi sembrano essere quasi preoccupati. Dopo un primo, «se te ne vuoi fare una ci metti due minuti, le ragazze ci stanno subito», si scopre che tutto sommato i più preferirebbero tornare al vecchio corteggiamento. O forse è solo una posa. «A volte non c’è nemmeno più gusto», dice Tommy, 16 anni di passaggio al sabato pomeriggio e pronto per una serata «da paura». «Sono venuto qui a fare la spesa», ammette, che in gergo significa rubare qualche occhiale di marca, cappellini e cinture griffate da rivendere.

GUERRA TRA BANDE
La guerra tra “ragazzi bene” e “ragazzi di periferia” o “zarri” è sempre e perennemente in corso. Nel primo pomeriggio quattro o cinque motorini con la marmitta truccata fanno incursione nel piazzale delle discoteche più alla moda, scelgono la preda e attaccano. Armati di occhiale scuro e, se capita, qualche piccolo coltellino, si fanno consegnare tutto ciò che posso rubare nel breve tempo, e poi filano via. La serata li attende. E la notte, soprattutto in periferia, ci si sballa davvero.

PASTE E CARTONI A 10 EURO
Oltre alle canne, ad andare per la maggiore sono “paste” e “cartoni”. Le prime sono eccitanti che si sciolgono sopra la lingua e a solo 10 euro l’una ti permettono di stare in botta per tutta una serata, «io però me ne faccio due all’inizio così poi non ci penso più», dice Luca, 17 anni. Che nonostante sia minorenne riesce a tornare a casa ubriaco tutte le sere. I cartoni, pezzi di carta imbevuti di lsd, invece, si mettono sotto la lingua, sono allucinogeni e costano 15 euro l’uno. «Solitamente funziona così: una ragazza, carina, ti si avvicina, ti bacia, ti butta in bocca una pasta e se ne va. A quel punto tu rimani fatto tutta la sera senza aver pagato niente. La volta dopo, visto che ti è piaciuto, torni in discoteca, cerchi la ragazza che però non ti bacia più, ma ti porta dal fidanzato spacciatore». Ecco fatto, missione compiuta. E il mix tra alcol e droga diventa esplosivo.

CANNE E COCA A SCUOLA
Chi, invece, non volesse rischiare di passare la serata senza “roba”, non deve fare altro che passare a scuola. Già, il parco è passato fuori moda e la stazione è troppo pericolosa. I ragazzi si sono organizzati e in ogni scuola è possibile trovare il proprio spacciatore “di fiducia”. Basta chiedere e tra fumo, Maria, Caramello, Chocco, Skunk e cocaina c’è l’imbarazzo della scelta. In tanti, però, non si limitano a fare acquisti e non è difficile nei bagni o durante l’intervallo trovare chi “testa” la qualità della merce. Il tutto sotto l’occhio indisturbato di professori e genitori che, come al solito, non si accorgono mai di nulla. E se prima il fenomeno “canne a scuola” era limitato alle scuole superiori ora c’è anche chi giura di fumare anche alle medie. Piccole donne e piccole uomini crescono.

fonte: La Padania Online

1 Comments:

  • massi. Le ragazze che facevano le cose sporche c'erano anche ai miei tempi. E poi si sono trasformate in bravissime donne. Vero Francesca?

    By Anonymous Anonimo, at 18 dicembre, 2008 01:21  

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